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𝗧𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗠𝘂𝗵𝗮𝗿𝗿𝗲𝗺 𝗲 𝗞𝗹𝗮𝗷𝗱𝗶 𝗙𝗜𝗞𝗨, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝟮𝟰 𝗲 𝟯𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗰𝗹𝗮𝗻𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶. 𝗟’𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮𝗹𝗲. 𝗥𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗼𝗿𝗺 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗿𝗮𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗳𝘂𝗿𝘁𝗶𝘃𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮𝘁𝗲, 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗣𝗮𝘃𝗮𝗿𝗼𝘁𝘁𝗶. 𝗦𝗼𝗱𝗱𝗶𝘀𝗳𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗶 𝗳𝘂𝗿𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼

di Sandro PANGRAZI

I topolini domestici, specie diffusa in quasi tutto il mondo per la grande adattabilità della specie, vivono bene nei pressi degli esseri umani e li si può, quindi, trovare comunemente ovunque.

Queste bestiole, tra le più dannose in circolazione, in definitiva, trovano il loro habitat ovunque possano trovare cibo e riparo.

Nel caso specifico, due fratelli albanesi – Klajdi e Muharrem FIKU, rispettivamente di 24 e 30 anni, senza fissa dimora e clandestini in Italia – sono stati pedinati, inseguiti e quindi arrestati dai Carabinieri del nucleo osimano Radiomobile ed Operativo; avevano eletto la propria base operativa a Pedaso (Fermo), presso un appartamento di un residence estivo, affittato in questi periodi fuori stagione, alla chiunque.

Abitazione messa a disposizione anche di chi per campare deve mettere a frutto “l’arte” in cui maggiormente eccelle: rubare in appartamento, sullo stile dei roditori che infestano le case da sempre.

E per fortuna che Osimo e dintorni si può disporre del miglior servizio possibile di “derattizzazione”, affidato all’esperienza e alla voglia di darsi da fare dei Carabinieri e in particolare degli uomini affidati al lavoro di intelligence del Luogotenente Giuseppe ESPOSTO.

Klajdi FIKU, 30 anni, albanese, in Italia senza fissa dimora, attualmente a Pedaso

A creare allarme, nel mezzo della settimana, una serie di furti, tra tentati e portati a segno, che tra martedì e mercoledì hanno interessato l’Osimano e in particolare le abitazioni del quartiere Vescovara, via Pavarotti in particolare.

Reati predatori a macchia di leopardo che, ogni qualvolta, mettono i militari in condizioni di massima allerta, nel tentativo di fornire una risposta repressiva e di controllo del territorio chiara ed immediata.

Esperienza, abilità, colpo d’occhio e un pizzico di fortuna, fanno, miscelate insieme, fatalmente la differenza, premiando il lavoro del Norm.

Anche nel caso specifico a dare una mano decisiva nel circoscrivere le ricerche, hanno pesato le “telecamere intelligenti”, dette Ocr, capaci di leggere ed interpretare migliaia di dati sulle auto in circolazione, H/24, nel territorio osimano.

Una banca dati preziosa e ormai insostituibile nell’interrogare, specie nel caso i malviventi siano talmente sprovveduti da ritornare a passare sulla scena del “delitto”, anziché bazzicare altrove.

Fatto sta che individuate la possibile auto utilizzata dai due fratelli ladruncoli, di stanza a Pedaso, e stimato significativamente nel pomeriggio l’orario di “lavoro” dei due extra comunitari, occorreva avere la fortuna di puntare, a colpo sicuro, sul desiderio dei topolini d’Albania di rovistare ancora nelle case altrui alla ricerca di quel può capitare: un pò di contanti, qualche oggetto prezioso in oro e pare persino vestiti; chiaramente non mutande e calzini ma capi griffati. Roba usata ma pur sempre di marca.

Con simili presupposti pianificati, i Carabinieri mettendo a confronto i dati sospettabili, non hanno faticato più di tanto a sperare di aver visto giusto, puntando una fiche sull’idea di aver individuato la banda, localizzata a Pedaso.

Muharrem FIKU, 24 anni, fratello minore

Si trattava di attenderli nuovamente “lavoro”, sino a quando, mescolandosi a personale civile abilmente confuso, gli uomini del Luogotenente ESPOSTO hanno dato via libera all’operazione, segnalando l’uscita in strada, venerdì pomeriggio, di un’auto con a bordo due brutti ceffi; intendendo per brutti un curriculum delinquenziale specifico, di almeno tre pagine, intestato ad uno dei due soggetti.

Per andare al dunque della brillante operazione, una volta agganciata a Pedaso, a 60 chilometri dall’Osimano, l’abitazione e l’auto della combriccola d’oltre Adriatico, per i Carabinieri si è trattato di non perderli di vista, certi che qualcosa i fratelli FIKU, non immaginando di essere seguiti, avrebbero combinato.

L’auto, risalendo la costiera marchigiana, stavolta non ha però puntato sulla rischiosa Osimo, proseguendo alla volta di Ancona e del quartiere Brecce Bianche, con un paio di stop all’altezza di via Togliatti e via Sparapani dove i due fratelli sono stati visti far salire in auto un terzo complice. Per poi virare a 180 gradi e percorrere la strada a ritroso, verso casa, senza con almeno tre o quattro auto alle calcagna.

Alcune villette in via Pavarotti la cui strada è stata “visitata” dai due topi di appartamento oltre Adriatici

Questione di una ventina di minuti; il tempo di tornare indietro fin quasi il casello di Ancona sud, quando via radio la Centrale operativa di Ancona informava gli equipaggi in corteo del ricevimento di due denunce, esattamente per furti patiti in abitazioni site nelle vie “perlustrate” dai fratelli FIKU, coincidenti col far salire in auto un terzo uomo, probabilmente proprio l’autore dei due colpi alle Brecce Bianche che gli albanesi sono andati a trarre d’impiccio.

Da questo momento il discreto pedinamento, attivate le sirene, si è tramutato in un inseguimento vero e proprio; quantomeno dal casello osimano sino all’ingresso in territorio di Castelfidardo, all’altezza di San Rocchetto.

Contanti e attrezzi per l’effrazione sequestrati ai due malviventi extra comunitari; un terzo ladro è riuscito a scappare e far perdere le proprie tracce

Inseguimento culminato, attorno alle 20.30, con il fermo dell’auto ma anche con la fuga a piedi, favorito dall’oscurità, del terzo uomo fatto salire ad Ancona.

Approfittando dello scompiglio inevitabile, il terzo ladro è riuscito a guadagnare i campi tutti intorno la Statale Adriatica, badando bene a disperdere, come Pollicino della favola, sia parte della refurtiva rubata alle Brecce Bianche che arnesi di lavoro necessari per l’effrazione di porte e finestre.

La rocambolesca fuga, così, con i Carabinieri all’inseguimento attardati inevitabilmente nel recuperare, via via, denaro, gioielli e grimaldelli fatti cadere dall’uomo con astuzia, è valsa la libertà al terzo personaggio, probabile un terzo albanese.

Nonostante le ricerche andate avanti per tutta la notte, dell’uomo nessuna traccia. E’ possibile che il fuggitivo abbia avuto modo di rubare un’auto al volo e quindi abbia guadagnato la libertà evitando di far ritorno a Pedaso.

Nel residence rivierasco, logicamente, a manette fatte scattare ai polsi dei fratelli FIKU, hanno rimesso piede altri Carabinieri alla ricerca di altra refurtiva possibile.

Fondamentale l’apporto quotidiano fornito dagli uomini dell’Arma per mantenere la vita ad Osimo su livelli di qualità

Con piacere, così, la perquisizione domiciliare ha portato alla luce, praticamente intatti, i bottini rimediati nelle due abitazioni della Vescovara, svaligiate in via Pavarotti.

Quanto agli albanesi, le ricerche del fuggitivo sono in corso e si ritiene che l’uomo possa avere le ore contate; i due arrestati, invece, sono comparsi in Tribunale sabato mattina, ad Ancona, per l’udienza di convalida. E la conferma di Klajci e Muharrem FIKU in carcere.

Un bravo speciale, invece, va ai Carabinieri operanti e al Luogotenente ESPOSTO, sul pezzo come sempre.

QUI il tuo commento alla vicenda:

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Luisa CONTI, vedova MATASSOLI

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