𝗜𝗡𝗖𝗥𝗘𝗗𝗜𝗕𝗜𝗟𝗘: 𝗦𝗧𝗘𝗙𝗔𝗡𝗢 𝗢𝗥𝗟𝗔𝗡𝗗𝗢𝗡𝗜, 𝗥𝗘𝗧𝗥𝗢𝗖𝗘𝗦𝗦𝗢 𝗘 𝗖𝗔𝗡𝗗𝗜𝗗𝗔𝗧𝗢!𝗢𝗩𝗩𝗘𝗥𝗢 𝗤𝗨𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗟𝗔 𝗣𝗢𝗟𝗜𝗧𝗜𝗖𝗔 𝗦𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗢𝗡𝗗𝗘 𝗖𝗢𝗟 𝗦𝗔𝗗𝗢-𝗠𝗔𝗦𝗢

𝗣𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗿𝗶𝗲 “𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗼”, 𝗲𝗰𝗰𝗼 𝗶𝗹 𝗯𝗶𝘀 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗼𝗻 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘁𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗜 𝗖𝗮𝘁𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮. 𝗡𝗲𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟵 𝗵𝗮 𝗽𝘂𝗿𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮. 𝗟𝗶𝗲𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁𝗶

Retrocesso ma candidato! Ovvero come farsi allegramente del male, infliggendosi le parti intime come e meglio una mistress non saprebbe fare dedicandosi con amore a del sano ball busting, In lingua italiana “calci nelle palle”.

E’ il caso di Stefano ORLANDONI, discusso candidato civico nel 2019, controverso protagonista del misterioso esonero di Gianluca FENUCCI alla guida dell’Osimo Stazione e – ahi noi – opinabile candidato 2024 a sostegno (o zavorra?) di Francesco PIRANI!

Passi la circostanza che sta vedendo queste Comunali in corso come le più strane e misteriose della II Repubblica…dando vita ad una campagna elettorale capace di mettere insieme ben 24, abbiamo detto 24, liste concorrenti tra loro.

Retrocesso e candidato! Attenzione, retrocedere si può retrocedere ma non è obbligatorio farlo. Circa il 2019, invece, i dati sono li, impietosi, a parlare. Poi ci sono le modalità, il percorso, la scelta politica non opinabile ma con mille interrogativi. Chi sbaglia?

E passi anche la modalità operandi che obbliga, per raggiungere quota 500 e passa candidati, dover spalancare le porte a tutti. Ma a tutto e a tutti ci dovrebbe pur essere un limite. O no?

Che farsene dell’apporto alla causa di 7 voti, ad esempio, quando è già scritto che il discutibile Presidente della società calcistica di Osimo Stazione potrebbe contemporaneamente farmene perdere fino a 77 volte 7?

L’esperienza fallimentare del 2019, al riguardo, dovrebbe insegnare. L’indicibile vicenda sportiva con mister FENUCCI, allontanato dalla panchina… per le stesse motivazioni con cui ORLANDONI fece un buco nell’acqua nel 2019, dovrebbe invece far riflettere.

Ne potremmo aggiungere a bizzeffe e parlare di GIROLOMINI, allenatore e amministratore delegato; potremmo parlare a lungo anche di vicende meno nobili rimaste dietro le quinte di due episodi pubblici a firma ORLANDONI (il flop della candidatura 2019 e il disastro dell’esonero di FENUCCI) allegando le vere motivazioni, assai disdicevoli.

Ma siamo buoni, molto buoni e ci limitiamo a meravigliarci di questa ennesima retrocessione, stavolta sul campo, premiata con una candidatura pesante.

Sperando, nel continuare da un anno e mezzo a fare le cose al contrario, di ritrovarsi clamorosamente smentiti, domani, dalle urne.