𝗨𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗹𝗶𝗲𝘃𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼, 𝘂𝗻 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗲, 𝗰𝗼𝗽𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶, 𝗺𝗼𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼. 𝗡𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲, 𝗰’𝗲̀ 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼!
Un centinaio di curiosi, copia-incollisti da tastiera e da tv compresi, hanno fatto da non scontato contorno alla conferenza incollista di Dino LATINI al bunker.
Un’oretta di paludato monologo, interrotto da ameni interrogativi su cui stendiamo veli di pietà giornalistica (vedi l’interrogativo se rispondesse al vero la chiacchera che LATINI passasse le giornate sotto le finestre del Comune a controllare la luce lasciata accesa dell’ufficio del Sindaco, come una volta amava fare il Duce a Palazzo Venezia) non ha scaldato i cuori dei presenti, giunti nella sede civica convinti di apprendere chissà che cosa.
Col solito tono monocorde, LATINI ha detto tutto per non dire in realtà nulla che già non fosse noto ai cittadini; unica news, giunta inaspettata, specie se in Regione verrà confermato l’appuntamento per la primavera 2026, la scelta di campo verso il Centro-Destra e Francesco ACQUAROLI.
Una decisione, oltre che non attesa, certamente affrettata, che rischia di tagliare le unghie in partenza a molte richieste, genere in cui l’Udc è in genere campione; un annuncio, probabilmente, dato in grande anticipo se soppesato però in chiave Comunale, al voto a giugno ’25, un anno prima della Regione.
Ovviamente anche a giugno i Civici saranno della partita, accasati idealmente col Centro-Destra; a patto che ANTONELLI e brutta compagnia bella non vorranno ripetere l’errore di ripresentarsi in prima persona e soprattutto di ripresentarsi con Francesco PIRANI, scornato ricandidato a Sindaco, di nuovo in campo come nulla fosse.
L’unico apporto che i Civici potrebbero, nel caso, portare si ridurrebbe, ad una candidatura-terza, di bandiera (con Monica BORDONI, ad esempio), utile a contarsi in chiave regionale (2.000/3.000 voti l’obiettivo non confessabile) e magari rimandare l’esito delle elezioni al ballottaggio.
Sempre che Michela GLORIA non dovesse avere l’abilità e la fortuna di chiudere la partita al primo turno.
Altro non c’è stato davvero stato. Ci saremmo aspettati, ad esempio, che LATINI avesse esordito facendosi latore delle scuse agli osimani di segno Civico delle proprie vivissime scuse per aver individuato e sostenuto un candidato – Francesco PIRANI – bizzoso ed irascibile come nessun altro.
Queste scuse alla città e agli Osimani da parte del Governatore della Marche non ci sono però state… Anzi è mancato davvero poco che a rammaricarsi per l’esito infausto non sia toccato a LATINI|
Scherzi della politica.
In conclusione: avanti tutta ad Ancona con ACQUAROLI; ad Osimo nessun funerale anticipato e men che meno bandiere bianche. I Civici sono pronti ad una canditura di servizio, sperando in uomini e donne nuove. Da prendere dove? Questo non si è ben capito.
Michela GLORIO può iniziare a mettere il Prosecco in frigo.
Al riguardo segnaliamo l’ennesima iniziativa fuori tema della dimissionaria Amministrazione: anziché nascondersi e far perdere le proprie tracce, per mercoledì prossimo è prevista in Comune una allegra sbicchierata, offerta – a chi vorrà brindare (?) alla sconfitta del 5 dicembre – dalle capaci tasche di Sindaco e Assessori. Vergogna!