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Ragazzina osimana 12enne denuncia il proprio orco, adescatore seriale di minorenni.
Eโ accaduto esattamente cinque anni, nel maggio del 2019, con la preda, allโepoca residente ad Osimo, entrata nel mirino di un istigatore patologico svizzero.
Trattasi di un 36enne attualmente in carcere, condannato nel 2022 a 5 anni di carcere dal Tribunale cantonale di Lugano per una serie record di episodi (parrebbero addirittura una quarantina), registrati a danno di adolescenti conosciute in Rete, in particolare attraverso le applicazioni foto/video offerte dal social network Instagram. Una piattaforma da quasi 2 miliardi di utenti mensili in tutto il mondo!
Decisamente banale lโapproccio tentato dallโextracomunitario per agganciare, serialmente, le sue giovanissime vittime. Grazie alla possibilitร di poter creare piรน identitร , non verificabili dalla vittima di turno, lo svizzero ha agito, in contemporanea, facendo leva su due diversi nickname che, nel tempo, hanno avvolto e avviluppato la 12enne allโidea di cedere proprie immagini hot.
โTogli la maglietta e mandami uno scatto con i tuoi seniโ; questa parrebbe la richiesta piรน innocente fatta on line dal 36enne utilizzando da prima il metodo della pazienza e della convinzione ed infine, man mano che i risultati richiesti non pervenivano, mostrando un volto interiore ben diverso da un amichetto coetaneo, esclusivamente curioso.
Sono cosรฌ piovute, sul cellulare della 12enne osimana, insulti ed infine anche minacce, poco o nulla credibili ma che nella mente confusa e terrorizzata di una ragazzina, forse avrebbero potuto fare effetto.
โHo degli amici in Poliziaโฆ se non mi mandi subito le foto delle tetteโฆ ti faccio passare dei guai con tuo padre!โ.
Una minaccia, quella di rivolgersi ai genitori, che lo svizzero probabilmente non ha considerato in tempo essere un boomerang. Eppure una quarantina di storie parallele parrebbero star li proprio a testimoniarlo.
E si perchรฉ lโosimana, tutelata in Tribunale dallโavvocato Vittorio BUCCI, vistasi alle strette, ha finalmente fatto lโunica cosa giusta: informare mamma e papร delle richieste pressanti di questo poco probabile, molto presunto ragazzino.
I due, come ricordato, si erano conosciuti virtualmente in Rete, attraverso Instagram, con lui ad apprezzare il profilo pubblico realizzato dalla 12enne, appassionata come tante coetanee dei propri scatti, una abilitร nel disegnare corpi femminili, abbinato al vezzo innocente di manifestare anche una dose artistica.
Quando dopo le chat iniziali le conversazioni tra i due sono diventate piรน intime, lo svizzero forte anche di secondo account parallelo, intrattenuto in contemporanea dallโosimana, si รจ mostrato, in contemporanea, carnefice (da un lato) ma anche capace di dare apparenti buoni consigliโฆ peccato interessati /dallโaltro) la ragazzina ha preso coscienza di dover far intervenire gli adulti.
Bloccati per prima cosa entrambi i nickname dello svizzero, i genitori non si sono accontentati di aver concluso le trasmissioni ma hanno inteso perseguire lโignoto adescatore rivolgendosi alla Polizia postale.
Per gli uomini e le donne del Centro nazionale per il contrasto della pedo pornografia on line รจ stato un gioco da ragazzi identificare la โtarga virtualeโ dellโorco di Lugano, giungendo facilmente ad acquisire lโIp da cui sono partite le ripetute minacce.
Incassata lโidentitร dello svizzero, dalla Procura di Ancona รจ partita una prima richiesta di rinvio a giudizio, non giunta a buon fine per un difetto di notifica allโestero.
Ieri mattina il nuovo tentativo da parte del Tribunale di Ancona formalizzando in maniera corretta al Gup Francesca DE PALMA lโintera documentazione di accusa.
Il 36enne svizzero, rappresentato ad Ancona dallโavvocato difensore Gabriele GALEAZZI, saprร solo il prossimo 17 ottobre, data di udienza preliminare, le sorti del tentativo italiano con la allora 12enne.
In caso di mancata archiviazione degli atti di accusa si andrร a processo per stabilire se anche nella condotta italiana, tenuta in Rete dal cittadino svizzero, siano ravvisabili o meno i reati di adescamento di minore e accesso a materiale pedopornografico.