𝗗𝗲𝘃𝗼𝗹𝘂𝘁𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗮𝗿𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗥𝗲𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗕𝗶𝗮𝗻𝗰𝗵𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟵, 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗳𝘂𝗻𝗲𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗙𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮 𝘀𝘂 𝗠𝘂𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶𝗻𝗶, 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗮𝗽𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼𝗳𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘁𝗶𝘀 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 “𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗰𝗮𝗶𝗻𝗼𝗺𝗮𝗻𝗲”, 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗮𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲… 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶, 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗽𝗼𝗰𝗮”, 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼. 𝗟𝗮 𝘀𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗲𝘀𝗲 “𝗚𝗶𝗼𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲” 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼. 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Luca PAOLOROSSI non l’ha ancora rivelato ma, probabilmente, il primo ad indurlo in tentazione di candidarsi a Sindaco di Filottrano fu proprio – nella primavera del 2019 – un intervento maldestro, sul mondo parallelo di Facebook, di tale Renato BIANCHINI, avvocato di Macerata con la passione per “l’anti” militante.
Sul finire di aprile di 6 anni fa, ricordano le cronache, Filottrano fu letteralmente inondata, per mano del movimento politico Forza Nuova, di manifesti a lutto che ricordavano il 74° anniversario dall’esecuzione di Benito MUSSOLINI.
Ne nacque un commento virtuale dell’improvvido avvocato maceratese, non nuovo a confronti in Rete con PAOLOROSSI, che definì, a gratis, l’allora esclusivamente sarto, “fascista e cocainomane”.
Due sottolineature da “amici virtuali” che non sfuggirono a PAOLOROSSI che così contro commentò: “Buongiorno gente … a Filottrano capita anche questo; e il mio amicone avvocato BIANCHINI, coglie sempre l’occasione per parlare bene di me… che poi non dice nulla di male perchè anche io ho avuto il mio decennio (1998-2008).
Fino a che ne ho avuto il fisico, mi sono sempre divertito usando additivi… poi l’incidente … Non ho mai negato la mia passione per l’Italia e per quello che ha fatto durante il Ventennio, tranne le leggi razziali e lo spodestamento della Monarchia.
Renatinooooo tanto un giorno ti invito a prendere un caffè … sarà il più buono”.
Insomma la cosa sembrava conclusa così, come miliardi di altre congetture alla caxxo che è possibile leggere su Fb ad ogni istante; anche perché il termine “fascista”, se indirizzato ad un politico in qualità di epiteto, non ha mai avuto carattere offensivo, anzi al contrario, in quanto caratterizzante una ideologia che nel recente passato è stata approvata da milioni di sostenitori.
Quindi non una offesa alla persona (come ribadito da una sentenza di Cassazione del 2007) ma retrocessa a legittima critica politica, per quanto aspra.
Ma Luca PAOLOROSSI, nel 2019, non era ancora Sindaco di Filottrano e “cocainomane” potevi magari anche etichettarlo, non facendone mistero il diretto interessato, ma equiparare un privato cittadino ad un animo arrogante e prevaricatore, come oggi la maggioranza degli italiani intende il fascismo, costituisce a tutti gli effetti reato; nella fattispecie di diffamazione.
Da qui la querela risolta, nei giorni scorsi dall’avvocato maceratese con un accordo stragiudiziale: a carico dell’avvocato BIANCHINI le spese di citazione in giudizio e un assegno risarcitorio di 1.500 euro, compensate da PAOLOROSSI non solo con la rinuncia a costituirsi parte civile nel procedimento ma anche a ritirare la querela e quindi ogni altro effetto.
Fin qui la cronaca che, con un colpo di scena alla PAOLOROSSI diventa, all’improvviso, fonte di discernimento.
Amante come pochi della propria città e delle Associazione che operano a Filottrano, PAOLOROSSI da Sindaco ha inteso premiare, oltre al proprio “stipendio” mensile liberamente devoluto da giugno, con un extra al club “Gioia di vivere” la cui auto di servizio è risultata gravemente danneggiata in seguito ad un fortuito fuoristrada che a dicembre ha appiedato l’associazione.
“Si tratta di un gruppo di persone piene di entusiasmo – ha spiegato PAOLOROSSI girando alla responsabile l’assegno frutto della querela – impegnati a rendere migliore la vita dei bambini, degli anziani, dei disabili di Filottrano attraverso la realizzazione di progetti sociali e modelli di educazione. Spero che questo piccolo contributo possa risultare utile per continuare al meglio in questo prezioso servizio”.
Da ultimo non poteva mancare la ciliegina sulla torta, offerta da PAOLOROSSI quale importante riflessione sul mondo di Facebook e dei social in genere, troppo spesso o peggio quasi sempre scambiati per una sorta di Far West dove tutto è consentito pur di sfogarsi, pur di avere visibilità, pur di prevaricare (a parole) i sentimenti, i giudizi, le opposte visioni altrui.
“È di tutta evidenza che, sempre più spesso, piattaforme come Facebook – spiega in Rete PAOLOROSSI – vengono utilizzate per diffondere insulti e commenti offensivi, generando tensioni – come il mio esempio appena concluso – che rischiano di degenerare.
Auspico che sempre più spesso a prevalere sia il buon senso e che tali strumenti tornino ad essere luoghi di condivisione positiva: più spazio ai nostri meravigliosi territori, agli inseparabili e preziosi amici a quattro zampe, alla buona tavola e alla promozione di eventi e iniziative che valorizzino la bellezza di stare insieme e il senso di comunità.
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