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𝗔𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲, 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗲𝗻𝗲𝗿𝗴𝗲𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗖𝗘 (𝗺𝗮𝗴𝗮𝗿𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗿𝗲𝗽𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗻𝗻𝗶𝘇𝘇𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮 𝗖𝗼𝗽𝗽𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗖𝘂𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗼), 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗶 𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗲𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶. 𝗗𝗲𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗼 – 𝗹𝗮 𝗖𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 – 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗶𝗮̀ 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶. 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗴𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮: “𝗦𝗶 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶… 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗺𝗶𝗮!”

Impianti trasformazione in biometano… la politica, tutta la politica, gioca a nascondino!

Accade troppo spesso in Italia ed è riaccaduto ieri mattina in Consiglio regionale con il Pd ad inseguire una mozione anti trasformazione presentata dal presidente LATINI, con gli uni e l’altro consapevoli di perdere unicamente tempo e illudere i cittadini.

Del resto però, non sempre la colpa è così specifica e tale da ricadere sulle spalle dei soli partiti… quando di mezzo si pone un comitato, numeroso, di cittadini che si batte per la contrarietà di una realizzazione pur sapendo che tale opera è auspicata, garantita e in parte persino sovvenzionata da Europa e Italia come struttura di pubblica utilità, addirittura urgente ed indifferibile… occorrerebbe che i cittadini tornassero a fare io cittadini, fidarsi maggiormente dello Stato e dell’Europa e tutt’al più, sollecitando la politica locale, chieda ai rappresentanti sul territorio di trattare, quasi da pari a pari con l’impresa privata, le condizioni per le possibili e a volte necessarie migliorie al progetto.

Andare al muro contro muro, come i cittadini, spesso ignoranti, ambiscono nel voler procedere ad ogni costo, porterà, al massimo, a rallentare di qualche mese l’avvio dell’opera, scontando il ritardo con i mancati lavori che la SGR, pettinata non contro pelo, avrebbe forse potuto concedere ai residenti, in virtù del fatto che la forza della Legge è tutta dalla parte riminese.

  “Questi impianti – spiega l’Assessore regionale Stefano AGUZZI — sono considerati dalla Legge dello Stato come “impianti strategici”, tanto da stabilire che l’autorizzazione sugli stessi, ove occorra, vale anche quale variante allo strumento urbanistico.

L’Assessore regionale Stefano AGUZZI, quantomeno, non ha preso per i fondelli i cittadini di Casenuove e San Paterniano giunti ad Ancona.

Come dire se una zona è agricola… una volta approvato il progetto, quella zona diventa edificabile senza neanche una variante.

Quindi, nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico… tale rispetto diventa una questione di natura tecnica, garantito attraverso l’apposizione di vincoli normativi a garanzia; vincoli posti e valutati da tutte le Amministrazioni interessate che partecipano alla decisione, attraverso la Conferenza dei Servizi, così composta: settore fonti energetiche della Regione Marche, il Genio civile Marche Nord, la Provincia di Ancona, il Comune di Osimo, i Vigili del Fuoco, l’Ast, l’Arpam, il Ministero dell’Industria, la Sovrintendenza archeologica, nonché i gestori dei pubblici servizi per il rilascio (per quanto di propria competenza) dell’autorizzazione unica.

Preme sottolineare – chiarisce AGUZZI – che l’articolo 12 della legge dello Stato 387/2003 definisce questa tipologia di impianti, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili per la costruzione e l’esercizio degli stessi, come di pubblica utilità, indifferibile ed urgente.

In questo momento i due procedimenti di via Coppa e di contrada Cucchiarello – spiega l’Assessore – sono sospesi in attesa di ricevere dal proponente SGR le integrazioni richieste, in particolare riguardanti i settori viabilità e delle nuove attività che la concessione porterebbe in quei luoghi.

Come dire? La preoccupazione esiste… purtroppo – segnala AGUZZI alla platea osimana – c’è una norma che ci da degli obblighi da perseguire… spero ci siano tutte le condizioni per poter impedire questa autorizzazione… ma non dipende da questo Consiglio regionale”.

Uno dei due impianti rilevati dalla SGR di Rimini da riconvertire alla lavorazione di biometano anzichè biomasse

Altro aspetto condannabile di una politica tutta tesa a ragranellare il consenso del momento, rinunciando ad educare i cittadini a crescere in una società diversa, maggiormente rispettosa, in linea con gli interessi ampi di una comunità, è invece dato dal fatto che, alla fine, tutti a parole si dicono favorevoli ad ospitare tali impianti ad energeia rinnovabile, purchè… impiantati a casa d’altri!

Insomma non nel mio giardino di Casenuove e San Paterniano, alla fine, andrebbe benissimo alle due comunità!

Su questo versante la politica regionale, anziché convenire che una buona amministrazione dovrebbe, in effetti, realizzare un piano regionale in cui lasciar scegliere il privato il territorio più adatto all’impresa… ha preferito, preferisce e preferirà polemizzare (stavolta Centro-Sinistra contro il Centro-Destra colpevole di aver fatto passare inutilmente oltre 4 anni di legislatura) incolpandosi a vicenda della mancata adozione di un piano specifico… buttando la palla in tribuna, non operando scelte impossibili da adottare e sperando in definitiva di non doversi mai occupare, anziché regolamentarle, di vicende ambientali simili.

Affollatissimo, a novembre, il Consiglio di quartiere di San Paterniano. Unanime la volontà dei residenti: no nel nostro giardino!

La buona politica, sempre più rara, al contrario, cavalca e anticipa queste situazioni; non illude falsamente i cittadini e tende comunque a ricavare qualcosa (dice nulla il termine indennizzo?) a fronte di un sacrificio, vero o supposto, destinato alla propria popolazione.

Facciamo un esempio, alla portata di comprensione di tutti. Quando il Comune di Osimo ebbe notizia del prossimo insediamento in città di Ikea, non pensò a fasciarsi la testa o ad urlare disperato come diversi si diedero subito protagonisti.

Al contrario, era l’epoca dell’alleanza Civiche-Centro Destra, LATINI diede mandato all’Assessore Giancarlo ALESSANDRINI di trattare un accordo onorevole con Ikea alla voce indennizzi; una intesa finalizzata a portare a casa opere viarie importanti a vantaggio della collettività osimana.

A fronte del maggio traffico in ingresso e in uscita dall’insediamento commerciale, il colosso svedese realizzò, a proprie spese, la maxi rotatoria ancor oggi esiste sulla Statale, in grado di annullare qualsiasi coda da Ikea, sia in ingresso che all’uscita.

Inoltre, prospettando un maggior afflusso da Osimo verso i magazzini, ALESSANDRINI riuscì ad ottenere anche l’allargamento a due ampie corsie, in pratica allo stato attuale, quasi i tre chilometri finali della Sbrozzola.

Direi non male da portare a casa, a costo zero, badando a pettinare la controparte dalla parte del pelo!

Qui i tuoi commenti:

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METONYEKPON vs. KANI

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