𝗥𝗘𝗚𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗜 𝟮𝟬𝟮𝟱, 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗜 𝗦𝗧𝗔𝗖𝗖𝗔 𝗔𝗖𝗤𝗨𝗔𝗥𝗢𝗟𝗜 𝗣𝗘𝗥 𝗤𝗨𝗔𝗦𝗜 𝟭𝟯.𝟬𝟬𝟬 𝗩𝗢𝗧𝗜!
𝗘𝗖𝗖𝗢 𝗟𝗔 𝗗𝗜𝗙𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗧𝗥𝗔 𝗟’𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔𝗥𝗟𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗘 𝗜𝗟 𝗚𝗢𝗩𝗘𝗥𝗡𝗔𝗧𝗢𝗥𝗘

𝟱𝟮.𝟬𝟬𝟬 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝘅 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗲𝘀𝗮𝗿𝗼 𝗲 𝟯𝟵.𝟬𝟬𝟬 (𝘁𝗲𝗼𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲) 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝗺𝗲𝘁𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗰𝗼𝗹 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗲. 𝗜𝗹 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗮𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲, 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗮𝗰𝗰𝗮 𝗨𝗱𝗰 𝗲 𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝟱 𝗦𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲: 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗶 𝘁𝗿𝗲 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮𝗿𝗴𝗮𝘁𝗼, 𝘁𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼, 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗯𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼

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Al netto dell’inchiesta “Soldi facili” in corso in Procura a Pesaro, a quanto ammonta il valore specifico dei due candidati Governatori regionali ACQUAROLI e RICCI?

Ad un anno e un mese dal responso delle urne, ci siamo affidato ad un termometro indicatore di provata affidabilità (le elezioni Europee) per calcolare, empiricamente ma alla virgola, il diverso contributo alla causa in fatto di voti.

Semplice il conteggio per Matteo RICCI che il 9 giugno scorso ha misurato nelle 1.572 sezioni marchigiane la bellezza di 51.916 preferenze, chiudendo quarto ed eletto nel Pd dopo la SCHLEIN, ZINGARETTI e NARDELLA, tutti non troppo lontani dal pesarese.

Non avendo il Governatore ACQUAROLI partecipato alle stesse consultazioni, abbiamo preso in prestito il dato delle Europee precedenti del 26 maggio 2019 dove ACQUAROLI si propose al giudizio europeo da Onorevole, ricavando un consenso personale ridotto di appena 6.951 preferenze nell’intera regione.

A questo punto abbiamo rivalutato il 5.83% acquisito nel ’19 da Fratelli di Italia nelle Marche, riparametrandolo ai valori del 9 giugno ’24, ovvero 32.90%, pari a 5,65 volte in più, per la Fiamma, rispetto a cinque anni prima.

Ecco dunque che rivalutando i 6.961 voti di ACQUAROLI per la maggiore capacità di attrazione del partito, pari a 6,65 volte, abbiamo ricavato per il Governatore uscente un dato ipotetico pari ad un buon 39.227 preferenze teoriche/pratiche.

Un voto buono ma non ottimo, considerato che non solo Carlo CICCIOLI è stato capace di molto meglio (eletto europarlamentare con 51.040 preferenze reali) ma anche per la circostanza che avrebbe voluto ACQUAROLI, di questo passo, non eletto a Bruxelles per un distacco di oltre 9.000 voti mancanti per agganciare l’ultimo seggio disponibile.

Ma di più. Il confronto con RICCI appare impietoso: 51.916 voti per l’ex Sindaco di Pesaro e 39.227 ipotizzabili per l’ex Sindaco di Potenza Picena, con una differenza netta di 12.689 voti spostati a favore del Centro-Sinistra!

Se a questa semplice differenza di valori in campo, aggiungiamo poi il cambio di casacca di Dino LATINI, dell’Udc Marche e dei Civici regionali attratti dal nuovo centro di potere che potrebbe costituirsi al Centro del Centro della politica marchigiana, ecco che il ribaltone del Centro-Sinistra sul Centro-Destra parrebbe essere assai più alla portata di quanto non si voglia o possa ammettere oggi, ad un anno dagli eventi.

Queste le due tabelle che offrono il possibile dato 2025, partendo dal voto regionale 2020 e aggiungendo il maggior appeal di RICCI e il ritorno all’ovile dell’Udc, secondo il nuovo vinto che potrebbe spirare.

A tutto questo, vale la pena aggiungere, serve applicare il consenso accreditato ai Cinque Stelle che nel 2020, pur da soli, conquistarono 63.355 voto, eleggendo due Consiglieri di opposizione.

Un dato ulteriore, se i grillini dovessero aggregarsi al “campo largo”, che se applicato all’intero Centro-Sinistra, potrebbe far volgere alle Regionali verso un vero e proprio ribaltone; e questo nonostante l’operato a favore del Centro-Destra offerto ad ACQUAROLI dal Governo centrale in carica.