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𝗥𝗲𝗽𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗴𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗮 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗥𝗲𝗰𝗮𝗻𝗮𝘁𝗶, 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝗶𝗼 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼, 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗚𝗮𝘁𝘁𝗼. 𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗺𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗼𝗺𝗮𝗰𝗶𝘀 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗱𝗼, 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗲̀ 𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗯𝘂𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗲𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝗿𝗲. 𝗧𝗮𝗿𝗱𝗶𝘃𝗼 𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝟭𝟭𝟴, 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶, 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼, 𝗶𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝘂𝗻’𝗼𝗿𝗮. 𝗚𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗳𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲, 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗲𝘁𝗮̀. 𝗜𝗹 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗲 𝘂𝗻 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲. 𝗖𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗰𝗶𝗼 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼𝗿𝗲𝗰𝗮𝗻𝗮𝘁𝗲𝘀𝗲.

Non ha neanche salutato in casa e, di rientro dal turno mattutino in fabbrica (6-14), si è infilato dritto a letto.

Luca GATTO, 47 anni, osimano trapiantato da tempo a Porto Recanati, un pezzo d’uomo dal fisico imponente, non era certo tipo da rinunciare al pranzo per anticipare il riposino pomeridiano necessario per riacquistare le forze… ma ieri pomeriggio, evidentemente, doveva andare in un altro modo.

L’uomo, sposato e padre di Alessio, figlio adolescente di 16 anni, evidentemente sentiva la necessità di un riposo immediato e nessuno in casa, tantomeno la moglie Sabrina PEPA, si è allarmato per la decisione dell’operaio della Somacis di Castelfidardo.

Solo dopo circa un’oretta dal rientro, non percependo dalla camera alcun segno della presenza a letto del poveretto, la moglie si è allarmata, precipitandosi a verificare che tutto fosse in ordine.

Una bella immagine di Luca GATTO, 47 anni, appassionato di calcio e gran tifoso dell’Osimana

“Purtroppo – ha raccontato la signora PEPA ancora incredula dell’accaduto – ho subito avuto il dubbio e quindi la certezza che Luca non respirasse più. Ho provato a chiamarlo e a risvegliarlo… praticandogli anche un massaggio nella speranza di un miracolo. Purtroppo Luca se ne era andato nel sonno, già da un’ora, temo colpito da un infarto”.

A “certificare” che l’uomo possa aver subito, per ironia della sorte, la stessa fine toccata a suo padre (deceduto ugualmente per infarto prima dei 50 anni) il personale medico del 118, allertato nell’immediatezza ma giunto ormai a cadavere freddo. Addosso a Luca GATTO i segni tipici del passaggio, brutale quanto repentino ed inaspettato, della morte: una smorfia a segnare il volto livido; e dei segnali bluastri colti sul dorso, marchio di fabbrica di un tessuto non irrorato di sangue e ossigeno a causa dell’avvenuto stop alla circolazione arteriosa.

A stabilire comunque con esattezza la natura della morte subita, sarà l’ispezione cadaverica che la Magistratura ha ordinato sul corpo dello sventurato operaio.

Grande appassionato di calcio e di calcio Giallo-Rosso, Luca GATTO amava vivere il calcio sia come tifoso che da protagonista dando ancora due calci al pallone, fino a qualche anno fa, in II Categoria.

Soprannominato “Cantona” per la somiglianza con l’ex campione francese, GATTO aveva formato la propria famiglia tra Porto Recanati (dove viveva da anni) e Castelfidardo, dipendente al Cerretano della società Somacis.

Nonostante non vivesse quotidianamente l’aria di Osimo, era comunque rimasto legato ai colori Giallo-Rossi seguendo le imprese dei ragazzi tra le fila del tifo organizzato ultras.

Uno striscione illuminato da fumogeni Giallo e Rossi, ieri sera al Diana, per ricordare l’improvvisa scomparsa di un ultras osimano

Ieri sera, non appena la triste notizia si è diffusa tra glia amici più stretti, una pattuglia di tifosi ha raggiunto il Diana per ricordare con uno striscione e dei fumogeni l’improvviso addio di GATTO.

Anche l’Osimana ha ricordato la dolorosa dipartita del tifoso stringendosi, con un post Facebook, attorno alla moglie Sabrina e al figlio Alessio per la perdita prematura del caro Luca “da sempre nostro grande sostenitore”. Chiusa per lutto anche l’azienda Somacis.

Funerali non fissati, in attesa della restituzione della salma alla famiglia. Possibile che il feretro di Luca GATTO possa riposare presso il Cimitero Maggiore, nella città natale che amava.

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