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𝗟𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗶𝗺𝗯𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗮 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗮 𝗔𝘀𝘁𝗲𝗮 (𝗮𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗹𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗵𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗛𝗼𝘂𝘀𝗲) 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗰𝘂𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗶 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁𝘆 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮 𝗚𝘂𝗮𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗮𝘀𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝗠𝗮𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼𝘃𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮

Si scrive Aato e significa Autorità di ambito territoriale ottimale. In genere è seguita da un numero progressivo (nel caso della provincia di Macerata, sotto cui ricadono, curiosamente, anche Osimo, Castelfidardo e il Cònero) il numero magico è il 3.

Le autorità, prevalentemente, si occupano degli interessi primari dei cittadini, vedi acqua o rifiuti ma costituiscono, da sempre, l’esempio esatto di quanto più lontano esista tra il potere e il popolo amministrato.

Alzi la mano chi conosce, senza ricorrere alla provvidenziale Rete, nome e cognome di un Presidente qualsiasi di riferimento nel proprio territorio?

Evitate ricerche. Vi aiutiamo indicando in tal Alessandro GENTILUCCI, Sindaco di Pieve Torina, l’attuale autorità garante del bene primario dell’acqua (comprensiva dei vari servizi di acquedotto, depurazione e fognatura) eletto a dicembre in quota Centro-Destra.

E quindi boicottato, fin dalla nomina, dalla non partecipazione dei Comuni di segno opposto o non allineati: Osimo su tutti ma anche Recanati, Montelupone, Appignano, Montecassiano e Treia.

Ben poca cosa, però, rispetto al potere, quello vero, gestito sul territorio dalle varie municipalizzate o società-satelliti espressione delle varie Amministrazioni comunali (vedi Astea per Osimo, Recanati e gli altri Comuni operativi), spesso in lotta tra loro per interessi, rivalità, se non obiettivi a volte contrapposti!

Capita così che al seguito di tante parole proprio l’Aato 3 risulti l’unica autorità operante nelle Marche a non aver fatto domanda di accesso ai fondi europei varati dall’Ue per risanare le perdite causate dalla pandemia Covid 19; montagna di miliardi nota come Piano nazionale di ripresa e resilienza (ma chi ha inventato questo termine orribile?), ovvero Pnrr.

Dei 606 milioni richiesti dall’Italia, di cui 78 milioni complessivamente assegnati alle Autorità di Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, gli unici a becco asciutto sono proprio i maceratesi e quindi anche Osimo! Con zero euro per risanare chilometri e chilometri di mal ridotti acquedotti che, giornalmente, accumulano perdite fino al 40% dell’acqua trattata e in arrivo nei rubinetti!

Colpa di ACQUAROLI che avrebbe dimenticato proprio la sua Macerata? Pare proprio di no. La condizione-base per accedere al Pnrr specifico era di presentarsi in grande, a livello per l’appunto provinciale, potendo gestire progetti per una situazione minima di 2.200 chilometri di rete idrica. Obiettivo possibile da centrare mettendo insieme tutti i Comuni – e relativi bracci operativi – operanti nel bacino 3: dall’Atac di Civitanova Marche all’Apm di Macerata, ad Astea per Osimo e Recanati.

Ci saranno riusciti? In realtà non c’hanno nemmeno provato, condannando se stessi (e soprattutto noi cittadini) a restare un passo o anche due indietro, a guardare. E a pagare.

Sarebbe interessante chiedere all’allora Presidente Fabio MARCHETTI, oggi Amministratore delegato Astea, il perché non chiaro di scelte talmente contro corrente. Sarebbe interessante perché MARCHETTI, per non farsi del male da solo, ha da tempo adottato a buona e saggia abitudine di non rispondere a domande scomode (vedi il caso recente dei rimborsi a pioggia concessi da Astea ai clienti idrici dell’hotel House a cui la multi utility non concede il servizio da anni!), preferendo tacere e abbozzare. Evidentemente puntando soprattutto, alla voce incassi, sulla ghiotta indennità mensile di funzione.

Fino al 40% di perdita, causa rete gruviera, per gran parte del percorso dell’acqua dalla fonte al rubinetto di casa

In città, paladino dell’acqua più di altri, segnaliamo l’iniziativa di Achille GINNETTI (Progetto Osimo futura) che in Consiglio comunale, lo scorso inverno, sostenne la mozione della Consigliera 5 Stelle Caterina DONIA.

Si chiedeva di conoscere le strategie ideate dall’Amministrazione PUGNALONI per fronteggiare una eventuale crisi idrica nel nostro Comune. Il segno della Croce, pare, sia stato il progetto più autorevole tra quelli messi in campo.

Una risposta certamente di buon senso, non sappiamo quanto efficace da rendere ad una cittadinanza un attimino più speranzosa.

“Eppure – ha sottolineato GINNETTI, non soddisfatto della replica – sarebbe necessario adottare per tempo misure forti, in grado di gestire e non subire una possibile emergenza. E’ bene che Astea abbia cambiato alcune centinaia di metri di tubazioni, ma il nodo della questione è ben altro e riguarda le decisioni non prese dall’Aato 3 circa il finanziamento del Pnrr. Dei 78 milioni destinati alle Marche – ha ricordato GINNETTI – le altre Autorità hanno ottenuto risorse importanti (23 milioni Ancona, 20 milioni a testa Pesaro e Ascoli Piceno, il resto a Fermo, NdR.) il nostro territorio risulta unico a non aver nemmeno presentato domanda! Si è persa, senza un’alternativa e neanche conoscere il perché ufficiale della decisione, una occasione decisamente importante. Che ci auguriamo non dover pagare a caro prezzo”. 
 

L’autorità di ambito 3 (provincia di Macerata, con Osimo e Riviera Cònero) l’unica nelle Marche a non aver presentato domande di finanziamento

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