𝗜𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗿𝘂𝗯𝗿𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗹 “𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼” 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗲𝗱𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝗱𝗶 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶. 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘀𝘁𝗲𝗽 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗔𝗥𝗧𝗜𝗡𝗜 𝗿𝗲𝗱𝗮𝗿𝗴𝘂𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗔𝗡𝗗𝗥𝗘𝗢𝗡𝗜: 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝘂𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗦𝗜𝗠𝗢𝗡𝗖𝗜𝗡𝗜 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗹 𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼
Per la serie “nun se pò sentì”, inauguriamo oggi una nuova rubrica sugli strafalcioni politici pronunciati nel nostro “parlamento” cittadino – la Sala Gialla sede del Consiglio comunale – luogo appunto dove il dover necessariamente parlare imbarazza e/o mette in difficoltà più d’un rappresentante cittadino.
Si aggiudicano l’onore della prima puntata le consigliere “gemelle” Angela OLSARETTI, 58 anni (Osimo al Centro) e Fabiola MARTINI, 55 anni (Osimo Libera), quota ANTONELLI, esempio concreto dei frutti prodotti col ripescaggio consentito dall’apparentamento.
Diciamo subito che la Legge per l’elezione diretta del Sindaco, tramite raggiungimento della soglia minima del 50% dei voti + uno, a giudicare dai risultati (non ce vogliamo le interessate per la carenza di stima) meriterebbe più di un ripensamento…
Dura lex, sed lex… magari qualcuno ne approfitti per portare un pò di solidarietà umana (escludendo quella politica) al Consigliere Dino LATINI, costretto a dover fare i conti, dopo aver le elezioni quasi da solo al primo turno, con una realtà abnorme, consentita giusto appunto, da un apparentamento che invano abbiamo denunciato, col senno di prima.
Ciò detto nun se pò sentì (di sicuro, facendo parte della stessa maggioranza e dell’identica rea Antonelliana, non si dovrebbe sentire) la Consigliera Angela OLSARETTI scagliarsi (per fortuna verbalmente) contro il collega Francesco SALLUSTIO, 25 anni (Rinasci Osimo), pentito Antonelliano al 50% più uno.
Cosa aveva detto di male il povero Consigliere ragazzo, rappresentante dei giovani osimani? Aveva avuto il coraggio di tirare fuori il discorso delle dimissioni del Sindaco, argomento non presente nell’ordine del giorno tratteggiato dal Presidente SIMONCINI nonostante lo Statuto lo imponga a chiare lettere, lista delle cose da discutere approvata ad occhi chiusi dal Segretario SOPRANZETTI.
“Sarò molto schietto e sincero – ha esordito SALLUSTIO – con questo intervento che avevo preparato sulle linee programmatiche e che ritengo un bel discorso sull’importanza di votarle, favorevolmente, cosa che farò… discorso che stato preparato per lo scorso Consiglio comunale (11 novembre, NdR.); come si fa quella seduta è poi saltata e ora ci ritroviamo con un Sindaco dimissionario.
Mi ricollego, quindi, a quanto detto dal Presidente SIMONCINI, ovvero che il punto (delle linee programmatiche, NdR.) sarebbe quello più adatto per discutere anche delle dimissioni, iniziando con un piccolo excursus.
Vorrei parlare del rapporto col Sindaco che ho potuto maturare in questo periodo; in questo breve lasso di tempo, ho conosciuto nel Sindaco PIRANI una persona senz’altro pragmatica, competente e diretta. Una persona che sicuramente sa quello che vuole; però, come tutti noi, nessuno è perfetto e quindi sono state realizzate delle considerazioni senz’altro sbagliate da parte dell’attuale Sindaco che quando è stato prescelto quale candidato della coalizione, sapeva benissimo in che situazione si stava andando a… cioè con chi si stava coalizzando (ANTONELLI!, NdR.).
Tant’è che il Sindaco non è uno sprovveduto; anzi pur non amandolo ricordare, PIRANI ha una lunga carriera politica che parte dal ’99, Assessore con LATINI e quindi vice Sindaco con SIMONCINI fino al 2011, per poi dimettersi e sparire per 13 anni. Insomma… c’è un lungo trascorso che il Sindaco si portava e si porta sulle spalle… e quindi PIRANI sapeva benissimo in che situazione stava andando a gestire.
Allo stesso modo vorrei rivolgermi al Consigliere LATINI; accettando la candidatura di Francesco PIRANI sapeva benissimo che situazione avrebbe dovuto affrontare.
Sono dispiaciuto, riaffermo dispiaciuto, perché per dei contrasti che si portano avanti da troppo tempo, la città avrà, da dicembre, a che fare con un Commissario il cui unico lavoro sarà quello di traghettare la nostra città verso le prossime elezioni. Situazioni che, lasciatemi dire, non è proprio il massimo…
Vorrei dire che, certamente, il Sindaco si aspettava delle garanzie da parte, magari, dei vertici regionali, garanzie che, anche da quelle parti, sono forse) mancate, per una gestione non proprio chiara della situazione.
Sono un po’ le stesse dinamiche che hanno portato, a giugno, il Centro-Destra disunito… sono dispiaciuto anche per questa situazione.
Infine mi dispiace per tutte quelle persone che hanno condiviso il mio percorso politico, a giugno; persone che questi argomenti che sto ripercorrendo, li hanno ricordati a tutti i cittadini proprio durante la scorsa tornata elettorale… mostrando dunque i loro dubbi!
Il fatto che oggi io sia l’unico che denunci questa cosa, conferma che i presupposti negativi insomma c’erano tutti… e questo mi lascia un pò perplesso…
Ad oggi abbiamo un Sindaco dimissionario e magari approveremo delle linee programmatiche che nasceranno e moriranno insieme… certo mi è dispiaciuto non aver sentito nelle parole del Sindaco e del Presidente delle scuse alla cittadinanza per una simile situazione alquanto sgradevole per tutti.
Dispiace anche a me perché faccio parte di questa maggioranza e sono saldamente in questa maggioranza… ma ci troviamo in una situazione che alquanto critica per usare un eufemismo.
Quindi mi scuso (per la sesta volta, NdR.) io per voi. Quella che stiamo scrivendo è una delle pagine della storia politico-amministrativa della nostra città, al momento, tra le più scure.
Mi aspetto che da questa brutta pagina nasca l’anticamera di un cambiamento futuro che, è di tutta evidenza, serve ad Osimo”.
Sei volte scusa non accettate però dalla “nun se po’ sentì” OLSARETTI che così ha replicato al doppio collega, di maggioranza e di area:
“Fa sorridere il Consigliere SALLUSTIO come intervenga per rompere il muro del silenzio, poiché si fa fatica a comprendere e seguire ciò che afferma… attraverso soprattutto le multiformi trasformazioni che nel corso di pochissimo tempo ha manifestato nelle dovute sedi, ovvero sui social (social “dovute sedi” da quando? NdR.).
Brutte sgrammaticature comportamentali – ha sottolineato la maestra elementare con la matita rossa – in seno proprio alla maggioranza… ma questo può passare se visto all’interno di una libera dialettica politica”.
E poi difendendo l’indifendibile a proposito della mancata iscrizione del punto “dimissioni” all’ordine del giorno.
“Come ha ribadito il segretario, il Consiglio è assolutamente legittimo in merito perché le dimissioni del Sindaco (che parla, non parla…) al momento non sono efficaci, se non entro il periodo stabilito, nell’ordine dei 20 giorni”.
Ed ancora sulla crisi: “Quello che succede in maggioranza? Fa parte di un legittimo “dialogo” politico e democratico. Da cinque mesi siamo una Amministrazione con a capo il Sindaco Francesco PIRANI e soltanto cinque mesi non fanno il miracolo! Sappiamo bene che le urgenze sono tante ma ci stiamo rimboccando le maniche da subito e con noi la Giunta, pur in un periodo di grande precarietà. Noi abbiamo la volontà di dare ad Osimo e ai suoi cittadini il meglio che possiamo, con grande sacrificio, col lavoro, dedizione e passione”.
Ma la vera reginetta del primo “nun se pò sentì” è la Consigliera Fabiola MARTINI o meglio, per usare il suo stesso metro, Fabiola.
La MARTINI, dopo essersi lasciata andare ad un primo “Stefano” nel rivolgersi al Presidente SIMONCINI, ci ha rifatto poco dopo… suscitando le giuste rimostranze della collega ANDREONI
“Consigliera MARTINI, le davo un consiglio… se mi permette Consigliera MARTINI prima che ci saluti. Glielo dico proprio in maniera sincera. Mi dà tanto disturbo sentirla chiamare il Presidente del Consiglio col nome proprio (Stefano NdR.). La prego, finchè sta nell’emiciclo, rispettiamo… questo… grazie!”.