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Forse solo Gennaro SANGIULIANO, ai tempi belli della Direzione del TG2 e della successiva conduzione del Ministero della Cultura, avrebbe potuto far meglio del Presidente Stefano SIMONCINI.
Fino a prova del contrario Maria Rosaria BOCCIA parrebbe dotata di fisico piรน che in grado di fare pieno onore al proprio nome, รจ difficilmente arginabile per un 96% dei maschi italiani in etร sessualmente attiva, non rappresenta il prototipo della sprovveduta e soprattutto, letto e dintorni a parte, non aveva ancora fatto in tempo a stringere rapporti di parentela con lโex Ministro.
Nel caso di Stefano SIMONCINI, invece, conferendo simbolicamente la medaglia dโoro (chissร perchรฉ, poi, solo simbolicamente?) al club finto โgiapponeseโ Ju-Ter, ovvero premiando di fatto la sorella Silvia SIMONCINI, stella di prima grandezza dellโassociazione, lโequazione non regge.
Perchรฉ se รจ vero, come tragicamente vero, che un figlio non dovrebbe, non puรฒ e di fatto non รจ riuscito a far valere il proprio ruolo istituzionale per elevare agli altari civili la propria mammร (vedi la celeberrima vicenda CINGOLANI, madre e figlio) รจ indiscutibilmente vero, anzi ancor piรน sacrosanto, che un fratello non dovrebbe dare adito ad altrettanto nei confronti della sorella. Pur volendole tutto il bene del mondo. O meglio proprio perchรฉ questo amore tra consanguinei appare pacifico e di grande evidenza, come giusto.
Si dirร : ma se non ci premiamo tra noi (come i Rossi hanno dimostrato di saper fare e hanno fatto per un decennio) chi cavolo mai ci offrirร una targa, una pergamena, un encomio da esibire o appendere al muro?
Sacrosanta preoccupazione. Mala tempora currunt, non resta che adeguarci al sistema, chiudere gli occhi, tapparsi il naso e fingere di essere i piรน belli e bravi in circolazione.
Fingere? Mica tanto. Se al club giapponese qualcuno infatti, indagando un pรฒ come si dovrebbe, potesse porre la domanda โma questo Festival sulle trasmissioni di intrattenimento tvโ che senso ha camuffarlo col giornalismo, addirittura col di piรน del parolone di โinchiestaโ? Quali risposte porterebbe a casa?
Lasciamo a chi ha partecipato, negli anni, a qualche serata festivaliera, la propria opportuna risposta. Che non vogliamo conoscere.
Quel che conosciamo รจ lโamaro affarismo di consensi, tramutatosi negli anni, grazie soprattutto alle false benemerenze distribuite alla chiunque, in nepotismo vero e proprio, senza piรน neanche lโonestร di arrossire.
Per la cronaca, anzi per la storia cittadina, serve chiarire che lโassociazione col nome assurdo venne fondata sul finire degli anni โ90 dallโallora emergente e contro corrente Dino LATINI; un club vagamente culturale nato a sostegno e in preparazione della scalata dellโallora duo LATINI-SIMONCINI alla stanza dei bottoni.
Ottenuto lo scopo, lo Ju-ter รจ lentamente scivolato, di anno in anno, nelle mani di SIMONCINI e da questi in quelle della dolce sorella Silviaโฆ ma uomo di casa al pari di Stefano.
Da qui lโidea buona di sviluppare, a partire dagli anni di SIMONCINI Sindaco, una rassegna incentrata a valorizzare il tema difficile del giornalismo in Italia, in particolare spaziando nelle praterie delle inchieste, sempre meno pascolate da addetti ai lavori sempre meno coraggiosi e sempre meno pagati.
Un brutto muso con una realtร di provincia oltremodo scottante ma non appagante per un pubblico generalista che ai problemi del cronista sotto casa – eternamente al laccio (positivo o negativo) dei politici, se non quando della criminalitร e del Potere in genere costituito, compreso quello dello Stato โ non si รจ mai appassionato.
Molto meglio virare sui โdiviโ e โdivettiโ del rutilante mondo televisivo capaci di attrarre, quanto meno curiositร e finta partecipazione.
Tutto questo, da domenica, premiato da un Presidente-fratello; ed elevato al massimo altare cittadino, quale esempio positivo da seguire, attraverso il volto sorridente di una sorella factotum.