𝗨𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿 𝟯𝟱𝟬 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗮 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶. 𝗨𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘀𝗰𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝗲𝗮 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝘁𝗲𝘀𝗼𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝟱𝟱% 𝗱𝗶 𝘃𝗼𝘁𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗦𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗮𝗻𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮, 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮, 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼. 𝗟𝗮 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶. 𝗜𝗻 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗢𝗻𝗼𝗿𝗶.
E a sorpresa Damiano PIRANI (CMA) l’ha spuntata al fotofinish su Gianlorenzo PANGRAZI (ASTEA) con entrambi comunque nominati sulle due poltrone più importanti tra le diverse distribuite, tra un brindisi e l’altro, da un già immarcescibile, nel bronzeo sguardo, Francesco PIRANI.
Il cugino di Sandro ANTONELLI, destinato in prima battuta a restare in Sala Gialla, per pilotare al meglio una pattuglia di sei Consiglieri (destinati a scendere e dover rispondere agli attacchi di Latiniani e opposizioni) ha invece preferito porre all’incasso il monte preferenze di 350 voti e farsi pilotare sulla poltrona più importante di Centro Marche Acque i suoi ricchi compensi da aggiungere.
Affinchè Damiano PIRANI possa però coronare l’ambizione di pilotare la società controllante di Astea, occorrerà, prima ancora che la notizia della sua nomina sia stata ufficializzata da un Palazzo fermatosi ad aprire bocce di Prosecco millesimato, sperare che l’inevitabile ricorso al Tar – preannunciato dalla politica – possa conoscere il suo esito.
Si chiederà conto ai giudici regionali amministrativi, della liceità di un passaggio, dalla Sala Gialla e dalla poltrona di Consigliere a quella ben più comoda in via del Guazzatore, che ai più, a naso, puzza alquanto di forzatura interpretativa, a proprio favore, della solita legge SEVERINO.
Prima che il Tar possa pronunciarsi, però, passerà del tempo e pertanto la nomina successiva, quella di Damiano PESARESI a favore di Gianlorenzo PANGRAZI ad Astea, si può dire cosa fatta, sin d’ora.
Considerati i tempi super stretti che separano l’Amministrazione PIRANI dalla tagliola sul voto del Bilancio, sotto Natale (dove serviranno al Sindaco e alla brindante Amministrazione almeno 13 voti a favore al momento non disponibili) è assai più probabile che l’esperienza politico-amministrativa del duo Piratelliano possa essere definitivamente liquidata… ancor prima del primo pronunciamento dei giudici.
A proposito di tempi super stretti, merita di essere narrata la procedura utilizzata, per l’intera giornata di giovedì, a Palazzo comunale (sempre intervallata da un cin cin bene augurale all’altro) per scegliere il meglio del meglio tra gli amministratori possibili.
Questo lo schema di attacco adottato: Gli Assessori impegnati con doppio cellulare a testa nel reperire, attaccati ai telefonini salvavita, a reclutare chiunque… chi capitava capitava.
Foste passati voi, invece di perdere tempo al mare o a lavorare e avreste avuto ottime chances di svoltare: quantomeno lo stipendio. Competenze e curriculum? Questi sconosciuti!
Tutti rinchiusi nel Gabinetto del Sindaco a rincorrere questo o quello e quando l’operazione riusciva… stappare una bella bottiglia di Prosecco, avanzata dai festeggiamenti di giugno!
Giurata fedeltà eterna a PIRANI e mostrato abbastanza odio (politico e non solo) verso l’etnia LATINI, i prescelti passavano dalla sala del Vivarini all’ufficio di PIRANI per il casting vero e proprio – portato avanti da PIRANI in persona o dal fido ANTONELLI – per l’eventuale nomina e l’accettazione dell’incarico fiduciario.
Così va il magico mondo di Francesco PIRANI tra un cin cin e un mala augurio: ascoltare-riferire-odiare.