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𝗜 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗮 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟭𝟵, 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗮𝗺𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗼𝗿𝗱 𝗱𝗶 𝟱𝟰.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗮 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗿𝗶𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗲 (𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘅 𝗠𝘂𝘇𝗶𝗼 𝗚𝗮𝗹𝗹𝗼) 𝗮𝗹 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗷𝗲𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘁𝗮. 𝗜 𝘁𝗿𝗲 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶, 𝗱𝗮𝗶 𝟮𝟲 𝗮𝗶 𝟮𝟵 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗮𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝘂𝗻’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗲𝘁𝗮𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗮𝗻𝗱𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗲 𝗿𝘂𝗯𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗮𝘀𝗰𝗮 𝗱𝗮 𝗯𝗮𝗴𝗻𝗼 𝘀𝗺𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗱𝗲! 𝗗𝗲𝗯𝗯𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝘂𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗮𝘃𝗮𝘁𝗼, 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗲𝘀𝗲𝗰𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲. 𝗣𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝘂𝗱𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗶𝘀𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝟭𝟮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼

Come uno scontro, stile anni ’80, tra paninari e metallari. Con la differenza della sola presenza di quest’ultimi – nella notte tra il 9 e il 10 novembre 2019 – a prendersela contro l’inerme villetta di famiglia – dell’architetto Sandro SECCHIAROLI – pignorata per debiti.

E’ successo circa 5 anni fa quando i tre figli ventenni del professionista incappato nei debiti, approfittando dell’assenza dei genitori, diedero una affollata festa di addio all’immobile, strutturato su tre piani, con tanto di giardino orto e frutteto a guardare i ruderi dell’ex Muzio Gallo, a Villa.

La villetta, all’epoca dei fatti, risultava già pignorata e venduta all’asta ad un acquirente di Jesi che, fiutato l’affare, un mese prima si era aggiudicato l’immobile; non prima di aver fatto un sopralluogo nell’abitazione e di far sorreggere le proprie supposizioni da una perizia indicante il reale effettivo valore.

Tutto, insomma, si sarebbe conclusa in via pacifica, col decreto di trasferimento della proprietà (come comunque è andata a finire) se a complicare il passaggio non si fossero intromessi i tre figli conviventi -dai 26 ai 29 anni – dell’architetto.

Quinto piano di Palazzo di Giustizia, sede penale

Appassionati di musica rock e metallara in particolare, con uno dei tre a far parte attiva di una band locale, i tre mancati eredi hanno pensato male di dar vita da una sorta di addio con un maxi invito – si parla di una cinquantina di persone presenti – a giovani amanti del genere musicale.

Non ci sarebbe stato nulla di male se le cose, ad un certo punto, non fossero degenerate – vai a sapere se per colpa della musica o dell’alcol o dell’effetto combinato, fatto sta che ad un certo punto i musicisti si sono trasformati in vandali, distruggendo quanto era possibile danneggiare.

Perfino la vasca da bagno, per intenderci, era stata smurata dall’alloggiamento e fatta sparire! Non andò meglio al resto della vista, presa di assalto a livello di grondaie, impianto fotovoltaico preso a sediate e mal ridotto, mobili spezzati, finestre divelte, porte sfondate e il materasso matrimoniale di mamma e papà fatto volare in giardino e quindi dato alle fiamme.

Al loro posto, sparsi per tutta casa, chili di rifiuti e spazzatura accumulata dal popolo della notte in troppo libera uscita. Danni ingenti, insomma, calcolati a cose fatte, in quasi 54.000 euro, circa mille euro di cocci a partecipante!

E andò ancora bene all’acquirente jesino, costretto ormai a perfezionare l’acquisto all’asta. La cosa sarebbe probabilmente andata avanti ancora un pò se i vicini di via Striscioni, costretti ad ascoltare schiamazzi per quasi tutta la notte, non avessero in qualche modo dato l’allarme, convincendo i presenti – in particolare i tre figli SECCHIAROLI – a dichiarare la “festa” conclusa anzitempo.

La villetta al 31 di via Striscioni, antistante l’ex Muzio Gallo, vandalizzata il giorno prima del forzato passaggio di proprietà

L’indomani il nuovo proprietario giunto da Jesi si ritrovò a constatare un vero e proprio scenario di guerra, documentato dalle foto aggiunte in denuncia, depositata in Commissariato.

Invano, stando alle carte, l’aggiudicatario dell’asta tentò di vedersi riconoscere da una società di Camerano che aveva avviato la procedura di pignoramento, un corposo sconto, pari ai danni subiti.

Non se ne fece nulla; con lo jesino costretto a far fronte alla intera cifra pattuita con l’offerta di asta e ai maggiori costi documentati dal custode giudiziario nominato dal Tribunale.

Di tutto questo si è iniziato a parlare in Tribunale, ad Ancona, con l’udienza dell’altro giorno che vede alla sbarra tutti e tre i figli dell’architetto Sandro SECCHIAROLI, accusati indistintamente di furto aggravato, danneggiamento e mancata esecuzione di un provvedimento del giudice.

Se ne riparlerà il prossimo 12 maggio con i tre fratelli SECCHIAROLI (difesi dagli avvocati Nicola CAGIA e Federico VALLINI di Ancona) convocati in giudizio in giudizio dal giudice Alessandra ALESSANDRONI.

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Stefano Augusto RIZZI