𝗜 𝗱𝗲𝗳𝗲𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗻𝗶, 𝗕𝗶𝗼𝗻𝗱𝗶 𝗲 𝗦𝗮𝗹𝘁𝗮𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗲 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗺𝗮𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮, 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 “𝗰𝗶𝗰𝗰𝗶𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼” 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝘃𝗮𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 “𝗕𝗮𝗿𝗯𝗶𝗲” 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗮 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗰𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗿𝗶𝗹𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗟𝘂𝗽𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗡𝗲𝘂𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶. 𝗟𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗔𝗰𝗰𝗶𝗮𝗿𝗿𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗹 𝗰𝗲𝗿𝗶𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗼
Lezione di matematica, made in Lega. Sommando agli 8 storici Consiglieri regionali (Monica ACCIARRI, Mirko BILO’, Giorgio CANCELLIERI, Lindita ELEZI, Marco MARINANGELI, Renzo MARINELLI, Anna MENGHI e Luca SERFILIPPI) i 2 neo acquisti al mercato delle Poltrone (Simona LUPINI, eletta Cinque Stelle e l’infermiere senigalliese Luca SANTARELLI di Rinasci Marche), ma… detraendo al gruppo la partecipazione positiva dei 3 Assessori sostituibili, tipo ruote di scorta, ovvero Andrea Maria ANTONINI, Chiara BIONDI e Filippo SALTAMARTINI… su quanti voti certi potrebbe contare il gruppo consiliare leghista?
Facciamo subito due conti al volo. 8+2=10; 10-3=7. Ecco così dimostrata l’insensatezza, anche dal punto di vista numerico, della clamorosa operazione di rimpasto, firmata dalla Lega sud Ascolana per mano della Barbie fermana, la deputata Giorgia LATINI, nonché segretaria del Carroccio marchigiano.
L’operazione, come anticipato in solitario da OSIMO OGGI, prevedeva la sostituzione del 100% della compagine leghista in Giunta con la promozione di Monica ACCIARRI, il ritorno di Mauro LUCENTINI e l’ingresso al 9 di via Gentile da Fabriano di un tecnico di chiaro affidamento per i gusti della LATINI.
Tutta questa maxi operazione, sabato pomeriggio, è stata a meno di un centimetro dall’avverarsi e non è ancora detto che, alla lunga, possa effettivamente vincere il braccio di ferro col Governatore Francesco ACQUAROLI, rimasto fino all’ultimo inconsapevole del ribaltone che stava montando.
Nel valutare il terremoto come irreversibile dobbiamo però confessare un nostro grave limite che ha sviato la riflessione su quanto stava bollendo nella pentola in subbuglio del Centro-Destra; ovvero non immaginavamo, neanche come ipotesi, che un Consigliere regionale, una volta esercitata l’opzione se restare tale o salire di grado in Sala Giunta, conservasse per se anche il diritto, tutto marchigiano e mai applicato ad oggi, di poter essere fatto retrocedere dalla politica al rango di Consigliere!
E i Consiglieri, i primi dei non eletti aventi diritto, che per anni hanno sostituito il collega promosso ad Assessore? Possono rientrare in garage, tipo cambio di una gomma forata. E magari attendere un secondo pit-stop!
Alla luce di tanta assurdità, a cui abbiamo stentato a credere (tanto per dirne una in più circa l’atavico, diremmo morboso attaccamento dei nostri peggior politici alla poltrona, specie se di maggioranza), riteniamo che i voti contrari dei Consiglieri SALTAMARTINI, ANTONINI e BIONDI al nuovo Centro-Destra (che si sarebbe potuto formare grazie alle manovre della sin troppo intraprendente “Barbie” fermana) dovrebbero consigliare SALVINI e soci a mitigare le pretese, non tirare troppo la corda e a rientrare, scornati & mestamente, nei ranghi del “mi sarebbe piaciuto ma non sono riuscito a farlo”.
Ci certo gli ultimi 18 mesi di legislatura che restano, non saranno semplici da compiere, mano nella mano, per Lega e Lega sud (di fatto).