𝐑𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞… 𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐜’𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐝𝐮𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢. 𝐍𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 “𝐏𝐚𝐧𝐝𝐨𝐫𝐨” 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐝 𝐎𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞. 𝐌𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐚𝐢 𝐭𝐨𝐩𝐢!
Ogni anno, da sempre, di Alberi di Natale, diciamo così, un po’ raffazzonati e dal gusto estetico almeno discutibile… abbiamo da scegliere. Da nord a sud, gli esempi da dimenticare non mancano davvero.
Invece, nella speciale categoria riservata agli abeti allestiti quasi a dispetto o comunque usciti decorati veramente brutti, l’Albero osimano edizione 2022 rischia invece di classificarsi troppo bene.
Il presupposto di partenza, ovvero il no di Cortina a regalare ad Osimo l’ennesimo Albero, ovvero il sesto, avrebbe dovuto far pensare; diversamente dall’ultimo quinquennio 2017-2021 compresi – periodo nel quale la città è stata omaggiata dal centro dolomitico grazie al “gancio” di Vittorio SGARBI (che spostò nell’Ampezzano la mostra su “Lotto, Artemisia e il Guercino”) – quest’anno la Casa delle Regole ha fatto sapere per tempo che i boscaioli costano, che l’economia turistica tira meno e che gli abeti da 16 metri, tutto sommato, è meglio provare a venderli che continuare a regalarli.
Acquisto non previsto, tanto che l’Amministrazione PUGNALONI provò anche ad ipotizzare un Natale al risparmio, senza Albero, con tanto di differenza in bilancio da devolvere alle famiglie più in difficoltà.
Ipotesi solo parzialmente corretta in corso d’opera dal si, in extremis, conferito all’Assessore PELLEGRINI, di rimediare comunque un segno del Natale a spender poco.
L’Albero portato in piazza, in effetti, in assenza di confronti, non sfigurerebbe troppo con i ben più maestosi fratelli alpini, fosse stato, almeno, adornato come Gesù… bambino comanda!
Niente da fare. Nonostante un paio di giornate di lavoro per almeno quattro operai comunali della Osimo servizi, il miracolo non è uscito fuori. E il risultato sotto gli occhi di tutti.
Tutti quelli che vorranno accedere in Centro in queste festività; si spera in numero significativamente maggiore ai quattro-gatti-quattro che sabato pomeriggio hanno partecipato all’accensione ufficiale, tipo “inaugurazione”, dell’evento.
Va da se che anche la richiesta di Osimo Stazione di ripristinare il “Pandoro”, di proprietà comunale, sul piazzale della frazione, non verrà esaudita.
Pare, infatti, che montare a regola d’arte i ponteggi tubolari che formano lo scheletro dell’albero “high-tech” sia stata giudicata dagli addetti ai lavori come cosa laboriosa; talmente complicata da richiedere la progettazione apposita di un ingegnere nucleare e soprattutto la firma di un Dirigente disponibile.
Non se ne farà nulla. Anche perché, nel frattempo, dopo quasi un decennio, il verde manto erboso artificiale, traforato da led luminosi, parrebbe essere stato rosicchiato e digerito dai topi.
Che avrebbero apprezzato il pasto ma non ringraziato.
Sarà, ma anche in questo caso, sostengono i nostri muridi campagnoli, si poteva far meglio…