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𝗔𝗽𝗽𝗶𝗲𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗼𝗺𝗼 𝗧𝗮𝗿𝘁𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶, 𝟮𝟮 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗴𝗶𝗮’ 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶. 𝗔𝗹𝗹𝗮 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗔𝗹𝗳𝗮 𝗠𝗶𝘁𝗼 𝗵𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗮𝘁𝘁𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗼𝘂𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗮 𝗟𝗼𝗿𝗲𝘁𝗼. 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗽, 𝟮𝟬 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲, 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝟭𝟱𝟬 𝗸𝗺/𝗵, 𝗶𝗻 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗲 𝗶𝗺𝗯𝗼𝗰𝗰𝗮𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗲 𝗿𝗲𝗽𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗿𝗲𝘁𝗿𝗼𝗺𝗮𝗿𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗹𝗼𝘁𝗮 𝗿𝗮𝗹𝗹𝘆.

Prima, a tutta velocità, sfiora deliberatamente una pattuglia di Carabinieri impegnata in controlli di routine e poi, ottenuta l’attenzione da parte dei militari, li sfida a farsi rincorrere per strade e stradine di Loreto, rischiando più volte per se e per gli ignari automobilisti incrociati lungo il percorso.

Protagonista di una serata brava, conclusasi con l’immediato ritiro della patente, alcune escoriazioni e soprattutto la conta delle infrazioni commesse, inutilmente e in poco tempo, è un giovane recanatese di 22 anni, Giacomo TARTABINI, identità peraltro conosciuta dagli operatori del Norm vincitori dell’improvvisato “duello” stradale.

Ignoti i motivi del comportamento del recanatese che, deliberatamente, alla vista del posto di blocco in corso in centro storico, proprio nei pressi del Santuario, ha avuto la poco brillante idea di uno show improvvisato, realizzato grazie ad una rombante Alfa Mito degna di miglior causa.

Mai stuzzicare, oltretutto a gratis, una pattuglia operativa

Forse, proprio il fatto di essere oggetto dell’attenzione di un nugolo di persone, attente e brave a ripararsi e ad annotare in tempo il numero di targa del nuovo NUVOLARI, ha innescato il desiderio di esibizione di TARTABINI che, alla vista dei Carabinieri, ha innescato prima, seconda, terza e quarta in direzione del posto di blocco, fino a sfiorare un militare, rischiando di investirlo.

Fermatosi poco metri avanti TARTABINI anziché scendere dall’auto e scusarsi dell’accaduto, ha iniziato, da fermo, a far rombare il motore della propria Alfa Mito, dando più volte di gas.

Un chiaro invito ai Carabinieri ad interrompere il servizio per salire sulla Gazzella all’inseguimento del ragazzo; giusto quanto desiderava TARTABINI.

Un tentativo di fuga, protrattosi per un paio di chilometri, che ha comunque messo in mostra doti da pilota rally del 22enne recanatese, abile a zigzagare, imboccare strade contromano, toccare anche i 150 km/h evitando frontali ed infine ad innescare manovre in retromarcia degne di miglior causa.

Il tutto col lampeggiare continuo della gazzella e le sirene innescate dai Carabinieri, sempre alle calcagna e a volte decisivi nel far si che passanti o automobilisti ignari finissero col pagare un pesante conto ad una pazzia senso alcun senso.

Il panico generale di chi, dall’alto del piazzale parcheggio del Santuario, ha assistito alla lunga scena, si è placato dopo circa 20 minuti dall’avvenuta “sfida” allorquando in via Impaccio, una stradina sterrata delimitata da ulivi, proprio sotto lo sperone della Santa Casa, Giacomo TARTABINI non ha più retto allo stress finendo con l’Alfa Mito contro un muretto di contenimento, per poi arrendersi ai Carabinieri già con le mani sul collo dell’incauto.

Mistero sui motivi profondi che, lo scorso 6 febbraio, un lunedì sera, hanno mosso il recanatese a vedere che effetto fa.

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