𝗜𝗻 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗮𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗲𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶, 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗶𝘂𝗰𝗶 𝟮𝟬𝟭𝟰 𝗲 𝟮𝟬𝟭𝟵… 𝗦𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗮𝗿𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 – 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗼𝗻𝗶 & 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗶𝗻𝗶 – 𝗰𝗼𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 – 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗶𝗴𝘂𝗿𝗮𝗿𝗲 – 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹’𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗲𝗺𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲
Anche stavolta Ginnetti non rende onore alla etimologia del proprio cognome, equivalente a cavallino da corsa, agile e snello, di razza spagnola.
Il “Ginnetto” ha dunque ufficializzato, ieri mattina, la propria idea di ridiscesa in campo, ponendo l’accento principale sul fatto, strano per chi dovrebbe guardare alla vittoria quale unico obiettivo, di non poter vincere!
Il medico ha infatti ammesso, con naturalezza stupefacente, di non avere chances ma “di essere disponile a correre per Antonelli”.
Strano per un cavallo creato per tagliare il traguardo per primo.
Non resta che il riepilogo della realtà, ovvero un susseguirsi di mosse sbagliate. In particolare negli ultimi mesi che contano.
Rifiutata la mano tesa di Dino LATINI senza neanche andare a guardare la progettualità della proposta (finalizzata, senza chiedere poltrone personali in cambio, al bene supremo di liberare Osimo da PUGNALONI e dalla sua prestanome) e preso atto della disponibilità teorica di Paola ANDREONI ad abbandonare non tanto il Partito Democratico, quanto i metodi border line utilizzati da PUGNALONI, Achille GINNETTI ha ieri riunito la stampa cittadina per annunciare di ritrovarsi anche questo giro… solo contro tutti!
Ma anche deciso e motivato a riprovarci, come nel 2019, per rivivere l’emozione di regalare voti, in questo caso a Michela GLORIO, in caso di estrema necessità.
Inutile ricordare al medico, in lizza per Osimo progetto futuro, che la legge elettorale per l’elezione del Sindaco è assai meno romantica rispetto agli ottocenteschi metodi o aspirazioni Ginnettiane, prevedendo per il vincitore non solo la necessità di vincere appunto, ma addirittura – unica tra le leggi – l’obbligo di stravincere con la maggioranza assoluta dei votanti.
Maggioranza assoluta fissata quest’anno, presumibilmente al primo turno attorno ai 10.000 consensi. Non uno in meno.
A conoscenza di potersi fermare, ragionevolmente e stando all’effetto 2019 del messaggio sugli osimani, attorno alla metà della metà rispetto a quanto occorrerebbe per tagliare il nastro Tricolore da vincitori, POF non si arrende ma conferma alla città la seconda ridiscesa in campo, sempre con Achille GINNETTI candidato a Sindaco, sostenuto di nuovo dal solito paio di liste.
Per opportunità GINNETTI non lo dice, neanche lo accenna, ai pochi giornalisti presenti. In realtà il medico mostra di conoscere in maniera molto chiara la legge elettorale; sa bene, alla luce delle novità dell’ultima ora intervenute sul mercato della politica, su tutte il gran ritorno di Francesco PIRANI ad ambire un ruolo di primo attore, che se Sandro ANTONELLI dovesse essere attratto dalle ghiotte contropartite che il Centro-Destra potrebbe liberare, in grano e in farina, per aggiungere a PIRANI l’alleato in più per chiudere i conti con la GLORIO… ecco che l’appuntamento dell’8 e del 9 giugno si trasformerebbe, con due soli candidati – GLORIO e PIRANI di fatto – in un ballottaggio di fatto. Senza possibilità di appello.
Da qui la necessità di correre, sia pur come agnello sacrificale destinato al macello, per assicurare ad Osimo una sponda possibile anti Centro-Destra e anti-LATINI, considerato evidentemente, nonostante tutto, brutto e cattivo anche quando offre migliaia di voti gratis.
Un martirio annunciato, quello di GINNETTI, che potrebbe essere evitato ad una sola condizione: sfruttare il mal contento dei cattivi suggeritori di Sandro ANTONELLI e fargli sognare una improbabile rivincita unendo le forze e facendo un passo indietro alla corsa a Sindaco.
Una unità di intenti che, se realizzata (difficile ma non impossibile) non dovrebbe però vedere alleata Paola ANDREONI, disponibile a dare una mano a GINNETTI solo in caso di non contaminazione con un elettorato, quello di ANTONELLI, assai più orientato, invece, a Centro-Destra.
Ricapitolando: morte elettorale certa, con accompagno al funerale di Paola ANDREONI, qualora l’aggancio con ANTONELLI non dovesse concretizzarsi, causa il richiamo delle più avvenenti sirene del Centro-Destra regionale.
Lotta possibile, al contrario, con qualche chances di sorpasso a Sinistra sulla GLORIO, qualora ANTONELLI si lasciasse invece convincere a combattere la prima e ultima battaglia politica personale.
In questo caso – che stimiamo possibile al 50% – ANDREONI non ci metterebbe la faccia ma potrebbe, pur sempre, in gran segreto, giocare a PUGNALONI uno scherzetto da prete votando e facendo votare anche a Sinistra Sandro ANTONELLI, in nome del bene superiore di battere il Centro-Destra, quello vero.
Da considerare, in ultima analisi, che se il progetto, chiamiamolo pastrocchio, dovesse davvero vedere la luce, qualche altro genio scappato dalla lampada potrebbe aggregarsi, guarda caso come nel 2019, al progetto. Parliamo in primis di Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc.., a giorni alterni leghista o forzista, davvero indisponibile a vedere eletto sia Dino LATINI che Francesco PIRANI che chiunque altro agiti la bandiera civica, un tempo che fu, tanto per cambiare, sventolato vessillo pure dell’immarcescibile coltivatore diretto della Santa Paolina farm, azienda di famiglia.
Dovesse davvero andare a finire così, avremmo confermato ad Osimo un quadro politico quanto mai frastagliato ma ben identificabile; anche troppo.
Da una parte, insieme, vecchi e nuovi anti-latiniani (dichiarati o nell’ombra) e dall’altra la novità di un PIRANI redivivo ma con diversi e urgenti passaggi da recuperare in fretta per rimediare a tredici anni di bianco.
I simboli dei quattro partiti del Centro-Destra sarebbero chiamati a fare gli straordinari nel tentativo di assicurare a PIRANI un vantaggio a prova di ribaltone; risultato difficile, allo stato, da ipotizzare.
Talmente difficile che Michela GLORIO, tra un prestito e l’altro di nome, non nasconde più di farci per davvero un pensierino…. Specie se l’anti latinismo militante e convinto dovesse operare, per la terza elezione consecutiva, il miracolo-brutto di far vincere una minoranza!
Osimani meditate e rimediate. Il film l’avete già visto due volte, sempre uguale. Oppure la terza proiezione, carica di odio personale, certificherebbe una realtà non ancora presa in considerazione: vuoi vedere che, sotto-sotto, a più di qualcuno, il film horror trasmesso ad Osimo è per davvero piaciuto?!