𝗔𝗹 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝗜𝗹 𝗠𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗵𝗮 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗧𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗹𝗮𝘂𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗰𝗹𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮; 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝘀𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶, 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗿𝗴𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗙𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼
“Oh, taglio io… che tanto sono abituato a tagliare le giacchette”!
Con il suo proverbiale ed inimitabile stile, Luca PAOLOROSSI ha definitivamente oltrepassato, ieri pomeriggio, attorno alle 19, il… Musone della politica… presentandosi ai concittadini di Filottrano con il piacere e il ritrovato orgoglio di essere filottranesi.
Parole al miele per la folta platea che ha invaso, già un’ora prima l’appuntamento (disertato colpevolmente dal mancato servizio d’ordine della Polizia municipale), l’angusto Corso del Popolo.
Inutilmente atteso Carlo CICCIOLI, presentatosi all’appuntamento buon ultimo, PAOLOROSSI non si è certo scoraggiato del ritardo, dimostrando di trovarsi, con un microfono in mano e una platea astante ad assorbire ogni passaggio, terribilmente a proprio; come e meglio di chi la politica è costretto a farla, più che passione o dar forza ad un messaggio, proprio per campare.
Proprio la grande sorpresa del pomeriggio è stato il gran pubblico corso ad ascoltare.
Per i pochi che potevano nutrire dubbi circa l’efficacia dirompente di un personaggio innovativo, ha parlato la riuscita manifestazione inaugurale della sede.
Lo stilista made in Filottrano si è mostrato, da subito, pronto a spaccare e travolgere ogni traballante equilibrio politico basato su vecchie e superate logiche iper personalizzate (ogni riferimento alla Sindaca uscente è giustamente voluto, NdR.) dichiarando guerra al vecchio modo del “Palazzo” di proporsi ai cittadini e/o all’esterno del Paese, aprendo al confronto positivo con i Comuni che compongono il territorio.
Dicevamo dei presenti, numero difficile da contare; diciamo che quanti hanno voluto vedere con i propri occhi e ascoltare (male) con le proprie orecchie sono stati 30, 40, 50 volte più numerosi dei sei-presenti-sei, nello stesso momento, al lavoro nella vicina sede della candidata Dem!
Una autentica folla, diluita su entrambi i lati del Corso, che al massimo delle presenze ha sfiorato le 300 unità, numero incredibile per una cittadina non ancora giunta al traguardo dei 9.000 abitanti stabili, neonati e centenari compresi.
Un pubblico, quello radunato, oltre che straordinariamente numeroso, sembrato fatto su misura – come un vestito artigianale di PAOLOROSSI – per ribaltare Filottrano: età media elevata, attorno ai 50 anni, con netta ma non esclusiva maggioranza maschile. Discreta ma minoritaria la rappresentanza dei giovani a cui il messaggio di PAOLOROSSI, principalmente, pure è diretto.
In definitiva, stando a quanto abbiamo visto, è risultato presente il prototipo dell’elettore che in casa sa di essere ascoltato e di poter indirizzare il consenso anche a moglie, figli e anziani, giusto come usava farsi una volta… Una platea che ha ascoltato la proposta dello stilista, a proprio agio nell’esprimersi a braccio, senza tante scalette pre ordinate.
Aperto dall’inno d’Italia, cantato con ritrovato senso patriottico dai quasi 300 convenuti, la cerimonia ha ospitato il saluto della Lega di Macerata (con quella di Osimo ad applaudire), del consigliere regionale AUSILI (Fratelli di Italia), un pò troppo moscio e monocorde e del ricordato CICCIOLI, fuori tema ricordando il personale voto Europeo e soprattutto dell’ex Sindaca Ivana BALLANTE, fil rouge di quel poco o tanto la politica potrà portare in aggiunta alle idee e al consenso destinato a Noi per Filottrano, da oggi ufficialmente in campo.
Peccato, mentre i presenti hanno potuto finalmente prendere d’assalto il ricco buffet offerto, che l’organizzazione abbia dimenticato di mandare a ciclo continuo il piacevole riff ideato da Vittorio SGARBI per la campagna appena inaugurata. L’impressione come invita a canticchiare l’ex Sottosegretario è che davvero a Filottrano sian, da ieri sera, cazzi grossi!