Il Movimento 5 Stelle chiede ancora una volta trasparenza all’Amministrazione Pugnaloni. Nell’occhio del ciclone finisce stavolta la scuola osimana. I grillini chiedono la convocazione della Commissione consiliare “Scuola, cultura, sport e tempo libero” dove ascoltare in audizione i Dirigenti scolastici dei tre Istituti cittadini.
A quanto pare le problematiche scolastiche che emergono vanno ben oltre la disputa dei 15.000 euro di contributo comunale alla Caio Giulio Cesare (apporto che i più maliziosi sospettano essere stato catapultato sull’istituto grazie all’influenza esercitata dal Presidente del Consiglio comunale Paola Andreoni, insegnante presso l’istituto, NdR).
Risulta ai Cinque Stelle che il Comune di Osimo da almeno 15 anni (quindi anche durante il governo delle Liste civiche) non sia così rispettoso della normativa scolastica vigente.
“Il Comune – prosegue la nota – deve per legge provvedere alle cosiddette spese di funzionamento delle scuole (cancelleria, software per il registro elettronico, carta per fotocopie, cartucce per stampanti, noleggio fotocopiatrici, materiale sanitario e per la pulizia di tutti i plessi).
Può farlo direttamente (acquistando i materiali e intestandosi i canoni di pagamento) oppure attraverso un contributo economico da concordare con i dirigenti scolastici. Inoltre il Comune deve fornire i locali scolastici e i relativi servizi: riscaldamento, illuminazione e arredi.
Il Comune di Osimo fornisce solo il riscaldamento, l’illuminazione e gli arredi (pochi e ormai molti sono obsoleti) ma non rimborsa le spese telefoniche.
In tutti gli altri Comuni – si dicono certi i grillini – le bollette telefoniche sono intestate al Comune; la singola scuola non mette un euro. E parliamo di cifre rilevanti. Mediamente un Istituto con diverse sedi spende anche 9/10.000 euro l’anno; solo i canoni per le connessioni Adl sono a carico delle scuole anche se alcuni Comuni si fanno carico pure di questo servizio”.
Ad Osimo risulta ai Cinque Stelle che il Comune si limiti ad un contributo di circa 10.000 euro per ciascuno dei tre istituti (fondo quasi tutto assorbito dalle spese telefoniche) lasciando carenti le coperture per il resto delle spese di funzionamento.
“Il Sindaco Pugnaloni continua a temporeggiare e giustificarsi per mancanza di soldi, trattando la scuola alla stregua di una qualunque associazione ed elargendo i contributi come e quanto vuole e soprattutto a chi vuole, creando una disparità di trattamento tra gli studenti dei tre istituti osimani.
Almeno così sembra guardando al misterioso contributo di 15.000 euro alla Giulio Cesare che non è sicuramente un “rimborso” del Ministero dell’Istruzione, bufala sparata dal Sindaco Pugnaloni; il Ministero ha infatti unicamente versato 42.000 euro per la mensa dei docenti alla Giulio Cesare, che ovviamente li ha girati al Comune, in quanto la mensa docenti viene pagata dal Comune. Insomma una partita di giro”.
Ed infine: “Ricordiamo agli osimani che il Comune può, non deve, contribuire al piano dell’offerta formativa. Può farlo attraverso progetti di propria iniziativa o attraverso contributi economici.
Se quello da 15.000 euro alla Giulio Cesare è stato, come dice l’Amministrazione, un contributo per un progetto musicale, allora altrettanto devono ricevere la Bruno da Osimo e la Fratelli Trillini.
O siamo per caso di fronte a un tentativo di dividere le scuole? La politica di Pugnaloni non deve finire col contrapporre gli Istituti fra loro o rendere arbitrari i diritti degli studenti e delle Istituzioni scolastiche trasformandoli in gentili concessioni!
“Divide et impera”, dicevano gli antichi romani. E intanto la scuola italiana affonda sempre più”.