Soppressa dal 1° maggio anche la farmacia interna dell’ospedale!!!
Forniamo alla città l’ennesimo scoop negativo in tema sanitario, sperando in tal modo di offrire al dibattito di questa sera, organizzato presso le grotte del Cantinone dalla Sinistra politica, ulteriori e profondi motivi di riflessione.
E dire che l’incontro pubblico con la città dei massimi dirigenti Asur, con tanto di Consiglio comunale straordinario (circa 1.000 euro degli osimani buttati nel cestino), è vecchio appena di pochissime ore!
Ne a Maurizio Bevilacqua (Direttore generale Area vasta 2), ne ad Alessandro Marini (Direttore generale Asur), ne tantomeno a tale Nadia Storti (Direttore sanitario Asur), presenti in Sala Gialla in sostituzione dello “Smantellatore” sanitario regionale Ceriscioli, è lontanamente venuto informare di informare Sindaco e cittadini dell’ultimo regalo ideato; ultimo solo in ordine di tempo.
La notizia confermata dell’ultima ora fa il paio con la irrefrenabile “voglia di Jesi” manifestata dal dottor Stefano De Luca e dalla equipe di Pneumologia che, appena tre settimane fa, hanno messo nero su bianco il desiderio irrefrenabile di correre in soccorso dei vincitori ceriscioliani.
Quali le ulteriori conseguenze per il sempre più povero SS. Benvenuto e Rocco?
Semplici. Con l’arrivo del 30 aprile la farmacia operante da sempre all’interno dell’oespedale cesserà i battenti, Inrca o non Inrca, per sempre.
Personale e farmaci, pertanto, verranno trasferiti ad Ancona presso la direzione dell’area vasta 2, ovvero i locali ex Crass.
Ad Osimo non rimarrà alcun farmacista ma solo un semplice dipendente, una sorta di magazziniere, addetto alla distribuzione dei farmaci ai reparti superstiti. Reparti che, dal giorno seguente, 1° maggio, dovranno far riferimento ad Ancona (con tutto che ne conseguirà) per gli ordinativi necessari all’ordinaria amministrazione.
Attenzione: la richiesta di medicinali potrà essere fatta e soddisfatta non in qualsiasi istante, come avviene di norma, ma solo due volte la settimana, ponendo in tal modo i presupposti per ulteriori limitazioni future, a danno di quel che resta ad Osimo in campo ospedaliero.
Ovviamente non si comprende l’utilità, neanche sottoforma di risparmio, di una simile alzata di ingegno che, non fosse voluta dallo “Smantellatore” Ceriscioli per evidenti interessi politici, metterebbe in difficoltà le lauree e l’intelligenza di tanti professionisti pagati allo scopo.
Ai paciosi osimani non resta che prendere atto. A chi i cittadini potranno rivolgersi per il debito ringraziamento?