VANILLA, PER I CLIENTI IL DANNO E LA BEFFA
L’AGENZIA SENZA ALCUN FONDO DI GARANZIA!
Con la titolare rifugiata in Kenya si esauriscano le possibilità di ottenere rimborsi
Nessuna assicurazione stipulata dalla Vanilla viaggi a garanzia dei clienti e del buon fine del viaggio.
La notizia, ancora ufficiosa ma davvero con pochi dubbi residui, rischia di mettere ko le speranze di quanti, in questi giorni, hanno aderito all’invito della Adiconsum di Ancona (associazione a difesa dei consumatori rappresentata, in questa fase, dall’avvocato Roberta Mangani) di procedere a denuncia dell’accaduto per poi riunire le notizie di reato in un’unica action class contro la titolare dell’agenzia, Chiara Saracini.
A distanza di ulteriori 24 ore dalla notizia, accreditata ieri, che vuole la donna allontanatasi volontariamente da Castelfidardo per trovare riparo in Kenia (dove da tempo vive già, rifacendosi una vita, la mamma Rossella Cantori) la situazione dei viaggiatori o ameno di quanti possono vantare il pagamento in regola titoli di viaggio, appare senza via di uscita.
Non sarà possibile farsi rimborsare dalla diretta controparte, risultando la titolare irreperibile all’estero; nè si potrà ottenere accesso alle vie compensative di responsabilità civile o chiamare in causa il più recente e specifico fondo regionale di garanzia a protezione dei viaggiatori, in caso di sopraggiunta insolvenza di agenzie o tour operator, organizzatori o mediatori che siano del viaggio.
Oltretutto anche l’alto tasso di operazioni contabili in nero (incredibile come il pubblico si sia lasciato ingannare in questo modo, ovvero accontentandosi della parola o semplici pezzi di carta senza valore!) sta determinando, in molti, l’impossibilitò di poter provare di essere stati ingannati.
A tutto questo sommiamo la sensibilità, tutta italiana, di evitare l’abbinamento “cornuti e mazziati”, ovvero rendere pubblica, con nome e cognome, la superficialità con cui si è agito… ecco che dai Carabinieri, dopo i primi casi denunciati con lo scoppiare della vicenda, non risulta esserci la fila.
Con tutte le conseguenze pratiche del caso, specie in vista di una azione comune minacciata in prima battuta da Adiconsum.
E i clienti turlupinati? Sembrerebbero che tutti abbiano già guadagnato la via, avventurosa, del ritorno a casa, incorniciando l’esperienza nell’album dei ricordi vacanzieri diciamo così particolari; quanti invece non sono riusciti neanche a partire dovranno optare, gioco forza, ad un ridimensionamento alternativo della vacanza o adattarsi con qualche giornata al mare del Cònero.
Saggia decisione e tutt’altro che cattiva scelta.
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