ANCORA UNA ANNO DI FESTEGGIAMENTI IN STILE OSIDDA
OSIMO SI RINNOVI TORNANDO ALLE ANTICHE TRADIZIONI
Ricordate la Torre con i merli incendiati dalla pece? E il palazzo illuminato a festa?
La dedizione a San Giuseppe da Copertino è sempre stata forte, se non fortissima, tra gli osimani, dentro e fuori le mura e di ogni generazione.
Quest’anno, complice un clima da perfetta fine estate, cittadini di ogni età si sono riversati in massa, in centro e in basilica, per prendere parte ai festeggiamenti, non prima di un saluto personale sostando in preghiera di fronte il corpo del Santo.
Detto che con lo spettacolo di Frassica, mancato due anni per impegni pregressi del “bravo presentatore”, i festarini di frate Giuseppe andavano abbastanza sul sicuro e detto anche che l’esperimento di una città per la prima volta senza fieretta non è piaciuto alla maggioranza dei partecipanti, occorre soffermarsi anche sulle consuetudini, leggi tradizioni perdute, che anno dopo anno stanno portando il cartellone delle proposte più verso il livello di ennesima sagra paesana piuttosto che happening religioso, civile, amministrativo di una della città più importanti della nostra regione.
Insomma il livello qualitativo di quanto messo in campo è parso più in linea per festeggiare sant’Angelo martire, patrono dei 246 abitanti di Osidda (Nuoro) che i 35.000 e oltre osimani.
Tra le critiche costruttive per risollevare a basso costo, in futuro, l’ambiente di contorno segnaliamo la facciata di Palazzo comunale e la prospicente Torre; il facciata municipale, al solito, è apparsa triste e senza qualsiasi elemento in grado di farne risaltare la bellezza, specie notturna.
Tutte le finestre del nostro comune sono dotate di artistico doppio supporto ai lati in modo, con un semplice click di interruttore, di illuminarne i contorni. Qualcuno si è ricordato di autorizzare questa banale mossa?
Risposta scontata, da un Assessore all’altro e fino al Sindaco… “Pensavo toccasse intervenire ad un altro…”.
Risultato? Un pò come se la sera del Venerdì Santo il Palazzo comunale non restasse al buio – al pari delle strade, piazze e corso attraversati!!! – per rifulgere di profana bellezza.
Ed ancora. Ogni finestra della facciata è dotata da sempre, oltre che “dell’illuminazione delle feste” anche degli addobbi tipici di un palazzo nobiliare da esporre bellamente ai finestroni senza far ricorso alle pubbliche finanze.
E neanche posizionare dodici-barattoli-dodici di nera pece dietro i merli della Torre, avendone così in cambio una immagine unica di Torre infuocata che risplende nella sera di San Giuseppe… sarebbe costato molto, diciamo tra tutto 100/200 euro a Bilancio tra la pece, il maggior consumo di energia elettrica e lo straordinario conferito al dipendente chiamato a svolgere le operazioni.
Ma tutto questo Pugnaloni non lo sa essendo Sindaco troppo giovane e quindi impossibilitato a ricordare un passato che non ha vissuto; poco male, il prossimo anno San Giuseppe toccherà ad altro Primo cittadino a cui toccherà ripristinare la tradizione e fare cultura osimana.