CHIARA EFFETTIVAMENTE RINTRACCIATA A WATAMU
L’EX VANILLA, DIRETTRICE AL LILY PALM RESORT
La donna ha affermato di aver liquidato tutti i creditori e di voler restare in Kenya
Rintracciata a Watamu (Kenya) Chiara Saracini, ovvero l’osimana titolare a Castelfidardo della agenzia di viaggi Vanilla, chiusa da tempo.
La donna, madre di due figli minorenni avuti da uomini diversi, si trova in Africa, sola, esattamente la dove i sospetti dei clienti truffati portavano a pensare.
Stando a quanto raccolto da OSIMO OGGI, volata in Kenya con un proprio redattore, l’ex titolare della Vanilla grazie ai buoni uffici della mamma Rossella Cantori (da tempo residente nel Paese Centro africano dove si è rifatta una vita accanto ad un facoltoso keniano) è riuscita a svoltare di 180 gradi la propria parabola di vita, indirizzata ora sul bello stabile.
Chiara Saracini, giunta in riva all’Oceano Indiano sul finire dello scorso giugno, ha impiegato davvero poco tempo per guardarsi intorno e trasformare il proprio status da imprenditrice in fuga dai creditori a dirigente nella società kenyota.
Ad aiutarla nel balzo di qualità, oltre all’appoggio materno di mamma Rossella, anche l’apporto decisivo di un anziano imprenditore bresciano, legato al turismo e al mondo delle vacanze, Rolando Canestrini, chairman anche della Canestrini Brothers srl a Soiano del Lago, anche se a firmare un contratto temporaneo alla fidardense è ovviamente la società kenyota proprietaria del resort Lily Palm Ltd, ovvero la Armo Aquarius Ltd, controllata di fatto da imprenditori italiani.
Ed eccolo, finalmente, il nuovo lavoro di Chiara: da anonima titolare di agenzia di viaggi di provincia ad apprezzata Direttrice internazionale del Lily Palm Resort, un autentico paradiso terrestre incastonato in un parco marino, meta sempre più frequentata di turismo (90%) ed impresentabili, tutti a stragrande nazionalità italiana.
“Direttrice?” – ha commentato al telefono Canestrini – si fa presto a dire… al momento non smentisco e non confermo la notizia. Ma datemi un quarto d’ora e sapremo tutto su questa Chiara… Chiara come? Ah, Saracini”.
Il contatto telefonico con Canestrini, dietro promessa di tutta la verità, si è dunque interrotto alla fase di verifica interna e purtroppo non più ripreso; sollecitata la Canestrini brothers ad emettere un comunicato ufficiale, come promesso, purtroppo da Brescia nulla è più giunto per l’intero pomeriggio di ieri.
Non ci resta, pertanto, che dar fondo alle ultime notizie raccolte in loco, nel buen ritiro di Watamu, direttamente dalla neo Direttrice Chiara Saracini, nonchè responsabile del Mapango restaurant attivo all’interno del resort ed anche con mansioni di “guest relation” specifiche per l’accoglimento dei clienti in arrivo.
Da quanto si è appreso in loco attraverso fonti riservate e verificate, l’ex agente della Vanilla avrebbe, a suo dire, provveduto a rifondere, tramite commercialista, tutti i clienti rimasti danneggiati dalla improvvisa chiusura e fuga in Africa.
L’affermazione, perentoria, non crediamo potrà però essere adeguatamente assistita dai fatti; l’associazione a salvaguardia dei diritti dei cittadini consumatori Adinconsumm, titolare della maggioranza delle posizioni dei raggirati dalla Vanilla e ieri costantemente irraggiungibile, non ha più emesso – da luglio – alcun comunicato di positiva chiusura dell’evento per raggiunta transazione.
Contro corrente questa affermazione, che tornerebbe a fare della Saracini una donna libera di ritornare in Italia senza conseguenze, cozza il progetto di vita personale, da prendere con le adeguate molle essendo, allo stato, solo una costruzione mentale di una italiana non si comprende se ancora o non più in fuga.
Sta di fatto che il Kenya, come ogni Nazione del mondo, custodisce un gran numero di connazionali che a casa propria farebbero fatica a vivere in tranquillità. Una comunità di italiani suddivisi, in particolare, tra Malindi e Watamu; un nugolo non quantificabile e comunque non piccolo di storie e personaggi costretti a vario titolo scappare dall’Italia e che dell’Italia non rimandano, in giro per il mondo, il miglior bigliettino da visita possibile.
Italiani che agli italiani per bene, coloro che non hanno nulla da nascondere, recano ogni giorno problemi… non foss’altro per pura comparazione di identità nazionale.
Ebbene da questo gruppo di persone Chiara Saracini spera di riuscire a prendere le distanze. Come? L’idea prospettata al nostro confidente sarebbe quella di sposarsi con un africano e in tal modo ottenere la cittadinanza keniana e soprattutto la sicurezza di rimanere ad oltranza in riva all’Oceano Indiano, tra palme, lagune e barriere coralline.
Progetto non impossibile, già perseguito con successo dalla mamma ed evidentemente suggerito alla figliola come migliore soluzione da rincorrere.
Unico ostacolo: le leggi del Kenya che ultimamente stanno rendendo meno agevoli i contratti matrimoniali tra ricchi anziani europei e ragazzotte africane; in questo caso, però, si tratterebbe dell’esatto contrario per cui non è detto che davvero le tante amicizie di Castelfidardo ed Osimo non debbano davvero mettersi il cuore in pace e rassegnarsi a rivedere Chiara solo in andandola a trovare in Paradiso… terrestre!
Unica possibilità per riavere Chiara in Italia? Il termine del visto turistico, fino a sei mesi, che consente la permanenza in Kenya della Saracini; visto turistico non inficiato, viste le attuali norme vigenti, dallo “special pass”, letteralmente permesso di lavoro, richiesto dal Lily Palm resort all’ufficio immigrazione di Mombasa.
Entro fine anno, dunque, la Saracini dovrebbe far obbligatorio ritorno in Italia… senonchè, avvertono dal Kenya, visto il livello di corruzione della pubblica amministrazione africana, ottenere di chiudere un occhio o anche entrambi non è impresa impossibile…
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