Grillini in picchiata da 8.000 a 4 e infine 2.000 preferenze. Briciole per Ginnetti e Pasquinelli
Raddoppio lega, dimezzati i grilli. Queste le due principali notizie scaturite dalle urne del vicino Abruzzo a 100 giorni dal voto osimano.
Numeri in linea con i numerosi sondaggi che indicavano il partito di Salvini al possibile raddoppio nella regione più a nord del… Sud e che segnalano, oltre ogni aspettativa, il calo dei consensi grillini, passati in termini percentuali dal quasi 40% al sotto 20% ma soprattutto, nonostante una candidata credibile e in linea con l’elettorato, scesi in meno di un anno da quota 303.006 del 4 marzo ad “appena” 118.287 consensi del 10 febbraio!
Un esodo di oltre il -60% rispetto al giudizio dato dagli abruzzesi appena 49 giorni fa, che lascia pensare a quale di ricaduta, verso il basso, è atteso il movimento da qui a tre mesi passando per le Regionali in Sardegna (24 febbraio) e Basilicata (24 marzo) prima del grande appuntamento Europeo e locale.
Tanto per giocare (ma non troppo) abbiamo preso le percentuali abruzzesi, riparametrandole su scala osimana, in modo da ottenere un “sentiment”, ovvero misurare la forza del vento elettorale a 100 giorni dall’ora X e a 100 chilometri di distanza.
Se dunque ad Osimo si votasse oggi per le Regionali, attenzione abbiamo detto Regionali e non Comunali, avremmo grosso modo questo risultato:
Movimento 5 stelle 3.894
Lega 5.433
Forza Italia 1.784
Fratelli d’Italia 1.279
Azione politica 837
Noi con l’Italia-Udc 568 Voto di area Centro-Destra pari a 9.901 preferenze
Partito Democratico 2.199
Altri Centro Sinistra 3.847 Voto di area Centro-Sinistra pari a 6.046 preferenze
Casa Pound 89
Tradotto ulteriormente in salsa osimana il voto a Monticelli pare andare diritto ad un ulteriore dimezzamento del dimezzamento… un pò come quel tipo che precipita dal 51° piano ed ogni dieci metri si rincuora: “Ancora non mi sono fatto niente…”.
Il problema grillino non è tanto precipitare nel gradimento quanto… l’atterraggio su livelli di consenso ante 2018.
Interessante anche l’acqua (almeno 10.000 voti) messa a disposizione per i candidati affini al Centro-Destra, Latini e Alessandrini, oltre all’incognita Mariani, che dovrebbero spartirsi la torta in 7.000, 2.000 e 1.000 voti.
Mentre anche il sentimento di consenso per Pugnaloni, attorno ai 6.000, tutto compreso, pare giudicato in linea col potenziale del candidato in rapporto ai partiti e al momento storico.
Briciole e conto da pagare per Ginnetti che spera di poter rientrare delle spese della campagna elettorale offrendo a caro prezzo i propri 1.000 voti al ballottaggio.
Detto che del voto disgiunto, oltre al pezzo odierno, tratteremo più diffusamente nei prossimi giorni, non resta che quotare ai minimi Pasquinelli (500 voti, non di più), stritolato a Sinistra dalla aggressiva campagna elettorale di Pugnaloni, tendente a trasformare il confronto elettorale con Latini in una vera e propria rivincita, stile Muhammad Alì-Joe Frazier.