IL VIRUS CONTA UN’ALTRA VITTIMA OSIMANA
CON LA MORTE DI ANITA PAOLONI IL CONTO SALE A 13

IL VIRUS CONTA UN’ALTRA VITTIMA OSIMANA CON LA MORTE DI ANITA PAOLONI IL CONTO SALE A 13

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Il decesso l’altro giorno presso l’ospedale Covid di Civitanova Marche. Ad oggi scomparse 6 donne e 7 uomini


Tredicesimo decesso osimano imputabile alla compresenza del Covid 19 ad altre patologie. L’altro giorno ci ha lasciato la signora Anita Paoloni, 80 anni, vedova Mengoni, facendo salire a sei la tragica contabilità dei decessi femminili in città, in epoca virus.

L’evento si è purtroppo verificato martedì pomeriggio, presso l’ospedale-covid di Civitanova Marche, dove l’anziana donna era ricoverata.

Anche nel caso di Anita Paoloni, dopo le vicende di Tarcisio Morbidoni, Benedetto Spinsante e di altri sette episodi – tra cui i numerosi casi di anziani registrati alla Grimani-Buttari nel periodo più caldo della pandemia – la morte è sopraggiunta in seguito ad un aggravarsi di un quadro generale già debilitato da altre patologie, rafforzate dalla presenza del Corona virus. Ferma a tre la triste contabilità degli scomparsi osimani da addebitarsi unicamente alla crisi sanitaria in atto.


Nell’immagine di repertorio, uno dei funerali COVID19

Complessivamente, dunque, ammontano a sei, le vite femminili strappate dal Covid ad Osimo (età media 83 anni e mezzo); mentre non si contano altri decessi, oltre i sette i lutti maschili, imputabili al mal cinese.

I funerali della signora Anita Paoloni si sono svolti questa mattina presso la chiesa della Misericordia e da qui al cimitero, accompagnata dall’affetto dei figli Stefano, Giuseppe, Daniele e Anna e dal rimpianto dei molti che si sono uniti alla famiglia Paoloni nel ricordo della donna.



Nelle Marche, così, le persone decedute dall’inizio della crisi salgono a 990, età media 80 anni e mezzo: su 990 eventi mortali, però, ben 939 hanno visto il virus solo quale agente finale di una situazione già compromessa da una o più patologie pre-esistenti. 

Se ne deduce che i morti marchigiani ascrivibili fino in fondo alla comparsa della pandemia ammontano al momento al numero contenuto di 51. Soltanto 16, infine, i malati ricoverati nelle varie terapie intensive della regione. 125 i marchigiani ricoverati con sintomi e ancora 1.883 gli isolati, posti in quarantena volontaria presso il domicilio.


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