Un anno fa l’Onorevole osimano fu tra i 6 grillini a non partecipare al voto. Un no sbandierato lo porrebbe chiaramente fuori dal movimento. Invece a Montecitorio, per la serie “vincere senza biglietto”, potrebbe salire Lucia Albano (FdI), commercialista e insegnante di informatica a San Benedetto del Tronto
Tra i pochissimi parlamentari del gruppo 5 Stelle ad astenersi dall’approvazione della legge di proposta grillina “smembra Parlamento”, l’Onorevole Paolo GIULIODORI (uno a cui i 5 Stelle di casa nostra dovrebbero ricordare almeno un paio di cose, in primis di aver ammirato senza muover dito ad una campagna elettorale per il rinnovo della Regione Marche) sembrerebbe apprestarsi a saltare definitivamente il guado e votare no al Referendum costituzionale di domenica.
Giusto un anno fa, era il 7 ottobre, Parlamento e Senato licenziarono come approvato il disegno di legge taglia parlamentari. Non presero parte ad un voto bulgaro – 553 SI e soli 14 NO – tutto favorevole, a parole, alla riduzione di un terzo, solo Marzia FERRAIOLI (Forza Italia) e tredici del gruppo misto: Sara CUNIAL, Veronica GIANNONE, Carmelo LO MONTE, Fausto LONGO, Vittorio SGARBI, Gloria VIZZINI, Silvia BENEDETTI, Catello VITIELLO, Alessandro FUSACCHIA, Riccardo MAGI, Alessandro COLUCCI, Maurizio LUPI e Renzo TONDO. Appena 2 i politici astenuti: Bruno TABACCI (Gruppo misto) e Angela SCHIRO’ (Pd).
Non presero parte alla decisione in 46, esattamente Micaela CAMPANA, Paolo GENTILONI e Francesca LA MARCA (Pd), Nicola CARE’ e Massimo UNGARO (Italia Viva), Rossella MURONI (Leu), Virginio CAPARVI, Luis DI SAN MARTINO LORENZATO, Cristian INVERNIZZI, Donatella LEGNAIOLI, Augusto MARCHETTI, Carlo PIASTRA, Tiziana PICCOLO e Adolfo ZORDAN (Lega), Salvatore CAIATA (Fratelli d’Italia) e ben 25 Deputati di Forza Italia.
Tra questi anche sei parlamentari grillini: Andrea COLLETTI, Sebastiano CUBEDDU, Massimiliano DE TOMA, Stefania MAMMI’, Roberto ROSSINI e l’osimano già ricordato Paolo GIULIODORI.
Con l’onda del NO rimontante – è stato calcolato che tre giorni di campagna elettorale in più sarebbero bastati per rivoltare il giudizio del popolo da un SI scontato ad un NO a super sorpresa – l’inerme GIULIODORI probabilmente compirà fino in fondo il distacco politico dalla casa madre sperando cosa?
Intanto di trovare spazio elettorale in un altro partito in vista del prossimo difficilissimo mandato. Ma dove? Giunto a metà esatta dell’impegno a Montecitorio il nostro concittadino, a parte una estemporanea adesione alla proposta di legalizzare droghe leggere e – perchè no? – furti di modesta entità, per il resto è apparso molto più spesso nelle cronache giallo-rosa di “Chi lo ha visto?” che affaccendato a Roma.
Problemi certamente suoi a cui il NO e il quindi il mantenimento dello status quo potrebbe arrivare a dare una mano importante. Dovessero davvero i contrari al “tutti a casa” ritrovarsi lunedì sera in maggioranza nel Paese, ecco che per l’On. GIULIODORI la difficoltà resterebbe quella di reperire sul mercato politico (ma dove?) uno straccio di candidatura in un listino bloccato, tipo la candidatura che nel 2018 ha portato un illustre sconosciuto a rappresentarci, seppur molto inutilmente, a Roma.
Sarà giusto il caso di ricordare che sia nel Conte I che nell’attuale Governo, GIULIODORI riveste i panni del parlamentare di maggioranza, seppur dimentico della natia provenienza, con zero risultati utili per la vita di Osimo e degli osimani. Tale e quale non avesse mai messo piede a Roma!
Chi invece a Roma giungerà a sorpresa, non avendo neanche acquistato il biglietto della lotteria, è la sambenedettese Lucia ALBANO (Fratelli di Italia), come GIULIODORI seconda nel listino bloccato che vide premiata la candidatura 2018 di ACQUAROLI.
Se domenica e lunedì non ci saranno sorprese particolari dalle urne, la presumibile storica vittoria del Centro-Destra – la prima in oltre mezzo secolo! – aprirà le porte alla ricordata ALBANO.
Dottore commercialista e docente di informatica a Grottammare, Lucia ALBANO è la consorte di Salvatore NICO, già presidente dell’azienda multiservizi durante la Giunta di Centro-Destra a trazione MARTINELLI.
Curioso il meccanismo della legge elettorale che prevede, per assicurare spazi femminili, la presenza in listino di un uomo e/o una donna; o inverso. Un meccanismo che come vediamo con i casi GIULIODORI e ALBANO equivale ad un autentico 13 al Totocalcio che fu… senza però neanche il disturbo di aver tirato fuori i soldi per la schedina!