I Carabinieri del Radiomobile bloccano in flagrante Antonio Di Canio, già arrestato nel 2017 dagli uomini nel neo Capitano Almiento. I sistemi di allarme hanno sventato i colpi ma consentito la fuga al resto della banda. Il pugliese confermato in carcere quale elemento socialmente pericoloso
Quante persone occorrono per caricare un Fiat Ducato appena rubato? Presumibilmente tre o quattro; le stesse che i Carabinieri del nucleo Radiomobile di Osimo contano di assicurare alle patrie galere… previo l’ennesimo arresto di Antonio DI CANIO.
51 anni, foggiano, già componente dei “pendolari del furto” (organizzazione pugliese di otto elementi sbaragliata nel 2017) DI CANIO è stato intercettato all’alba di venerdì nei pressi della zona industriale di San Rocchetto, a Castelfidardo.
Erano le 2 di notte quando al 112 è giunto in automatico la segnalazione di un tentativo di furto in corso, colpo andato fallito grazie al buon funzionamento degli impianti di sicurezza attivatisi da un paio di aziende prese di mira.
Con l’allarme ai Carabinieri, però, anche la banda, decisamente esperta, ha avuto sentore di doversi allontanare di tutta fretta, abbandonando il campo a gran velocità, senza riuscire neanche a metter piede nelle aziende visitate. In effetti la banda, stando agli accertamenti rilevati nell’immediatezza dagli uomini del neo Capitano Luciano ALMIENTO, comandante del nucleo Radiomobile, si era premurata di rubare nel circondario un furgone Fiat Ducato si cui caricare il bottino da predare in azienda.
Tagliata la rete perimetrale e posizionato il furgone nel piazzale della ditta, la banda dei pugliesi aveva appena iniziato a forzare le porte di ingresso quando qualcosa deve essere andato storto, consigliando i malviventi, nel dubbio, ad un veloce dietro front.
E bene hanno fatto perchè l’allarme attivato ha ben presto messo in allarme la centrale operativa dei Carabinieri, rapidi a dirottare sul posto una pattuglia del Norm.
Nel frattempo la banda, indecisa se continuare altrove il raid o ritornare in Puglia a mani vuote, ha pensato male di provare lo scasso presso un secondo capannone della stessa zona industriale, con ciò rischiando grosso, come in effetti è avvenuto di li a poco.
Con i Carabinieri ormai in zona, la banda ha definitivamente deciso per la fuga individuale, anche rapida, ognuno per la propria strada ma quando ormai era davvero troppo tardi. Inevitabile che il “palo”, posizionato per controllare che dalla vicina Statale Adriatica non giungessero pericoli, si sia trovato per ultimo a rischiare più di tutti, tra l’altro sbagliando clamorosamente tattica.
Antonio DI CANIO, infatti, anzichè cercare di sfruttare il favore del buio e sparire per campi, ha avuto la cattiva idea, nonostante tanta esperienza criminale, di tentare l’operazione impossibile: ovvero dirigersi a piedi verso il parcheggio del Klass hotel per recuperare la Citroen C4, intestata ad un prestanome di favore, con cui il foggiano era giunto a Castelfidardo.
Un’operazione impossibile che, di fatto, ha consegnato DI CANIO in bocca ai Carabinieri in perlustrazione. Notata la figura materializzarsio dal nulla, correre veloce verso il parcheggio, i militari hanno così impiegato un attimo a giungergli alle costole e bloccare l’uomo dopo un breve inseguimento.
DI CANIO, alla vista del lampeggiante e dell’invito a fermarsi, per tutta risposta, come in uso da sempre nel Foggiano, ha messo in moto l’utilitaria tentando la fuga a tutta velocità, direzione sud.
Inchiodata la curva al primo rettilineo utile, il malvivente è stato posto in stato di fermo in attesa di accertare le effettive responsabilità, tramutatesi in giornata stessa prove e quindi nel conseguente arresto.
Associato al carcere di Montacuto, Antonio DI CANIO, oltre a vedersi riconoscere l’arresto, non guadagnerà prestissimo il ritorno alla libertà. Il giudice, considerati i precedenti e l’entità dei colpi tentati, in genere messi a segno per valori considerevoli, ha optato per il mantenimento in carcere del ladro foggiano stimato quale elemento socialmente pericoloso.
Circa gli altri elementi partecipanti ai tentati colpi, banditi che, per una volta, sono riusciti a dileguarsi e mettersi al momentaneo riparo dalle manette, c’è ottimismo da parte dei Carabinieri di riuscire ad incolpare dei furti mancati, a breve, anche il resto dell’organizzazione.