Cronaca di un lunedì’ pomeriggio di marasma, vissuto pericolosamente sia negli spogliatoi che in società. I calciatori reclamano il ritorno di Fenucci o almeno l’arrivo di un trainer all’altezza; in serata è toccato alla dirigenza mettere la proprietà con le spalle al muro. Contro Orlandoni anche l’abbandono del fratello e dell’intero gruppo storico. Intanto il confronto continua, si scava alla ricerca di possibili verità, non confessabili
𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜
Osimo Stazione in sciopero! Ieri pomeriggio, al termine di una giornata di tensione sportiva mai così palpabile ed esasperata, capitan RINALDI e compagni, riuniti nello spogliatoio del “Dario BERNACCHIA”, hanno deciso di non allenarsi, motivando la grave decisione con la mancata condivisione del “pres” Roberto GIROLOMINI di sottrarre la guida tecnica a Gianluca FENUCCI per affidarla a… se stesso!
Un evento senza precedenti nei 62 anni di storia sportiva dell’Osimo Stazione che macchia il buon nome di una società, fino a ieri, conosciuta, rispettata ed anche apprezzata per il valore dei propri tecnici (in particolare del ricco settore giovanile) e la lungimiranza dei propri dirigenti, capaci di distinguersi e far bene perfino in un campionato difficile come quello di Promozione.
A quanto risulta ad OSIMO OGGI (che ieri ha lungamente provato a mettersi in contatto con il protagonista unico, l’Amministratore delegato GIROLOMINI, per altro bravo a sfuggire ad ogni tentativo) i giocatori hanno chiesto e ottenuto, nello spogliatoio del centro tecnico, un confronto con il patron Stefano ORLANDONI, ovvero colui che, di fatto, maneggia il giro economico del club.
Un giochino calibrato attorno ad un fatturato annuo di circa 150.000 euro che, da qualche anno, hanno fatto innamorare l’ex pilota Alitalia – nonché con 78 preferenze, ex candidato latiniano con Patto sociale alle ultime elezioni Comunali del ’19 – del magico mondo della pelota.
Una passione per gli affari che mal rischia di conciliarsi, stavolta, con i risultati da cogliere sul campo ogni maledetta domenica. Se infatti la decisione del patron, di piazzare sulla scrivania di Amministratore delegato Roberto GIROLOMINI, un perfetto signor si (buono per tutte le evenienze e, dietro compenso, disponibile ad accollarsi anche tutte le responsabilità societarie passate, presenti e future della società sportiva Osimo Stazione) rientra nel campo delle libere decisioni assunte dalla società… poco ci azzecca il fatto che ad allenare e cercare i condurre i ragazzi bianco-verdi-azzurri ad una nuova salvezza… si sia autonominato lo stesso GIROLOMINI, autentico factotum societario, peccato non gradito dai più.
Stando alle risultanze dell’incontro -conclusosi con un nulla di fatto, lontano da soluzioni in grado di accontentare entrambe le parti in gioco – proprietà e giocatori sono entrati e usciti contrapposti, giusto come prima di incontrarsi.
Da qui la decisione di capitan Leonardo RINALDI, a nome dell’intera rosa dell’Osimo Stazione, di boicottare l’allenamento del lunedì in segno di protesta.
Se ne riparlerà, probabilmente, già nella giornata di oggi; ammesso che le parti abbiano qualcosa di buono e di nuovo da raccontarsi. Il faccia a faccia si è infatti concluso con la promessa solenne dei calciatori di non farsi allenare, mai e poi mai, dal doppio delegato Roberto GIROLOMINI, amministratore e allenatore.
Nel frattempo il tam tam dello sciopero è corso veloce ad Osimo Stazione. La decisione del proprietario ORLANDONI di defenestrare un allenatore come FENUCCI, unanimemente ritenuto un lusso per la categoria, non è andato giù al resto della dirigenza stazionara.
Per la proprietà – accompagnato anche stavolta dalla rassicurante presenza di Fabrizio BUCCI, poliziotto osimano, da ieri a libro paga dell’OSIMO STAZIONE Calcio – si è trattato di un bis, stavolta incentrato non certo sulla figura di tal GIROLOMINI a sorpresa in panchina ma sulle ragioni dell’esonero del trainer chiaravallese.
Motivazione, quella della fiducia venuta meno, che non ha convinto i vari Euro PEPA (dirigente storico), Andrea VAROLI, Paolo TESTONI, Luigi BOARO e perfino, udite signori, Renzo ORLANDONI, fratello di Stefano!
Tutti hanno ribadito che non intendono condividere la responsabilità della drastica decisione e di abbandonare ruolo e funzioni societarie se FENUCCI non verrà ripristinato in panchina, insieme a tante doverose scuse. O almeno alla designazione di un allenatore, ci perdoni l’incompreso GIROLOMINI, come Dio comanda anche in Promozione.
Fine di un drammatico pomeriggio a cui, dulcis in fundo, come anticipato nell’edizione di ieri, occorre annotare anche il malumore annunciato di diversi genitori, ovvero coloro che per davvero, con il proprio contributo (stimato in 450 euro annui) fanno si che possa formarsi un corposo tesoretto societario.
Ascoltati al volo, a caldo, in quasi tutti ieri sera prevaleva la delusione per una brutta storia che nessuno avrebbe mai immaginato possibile; insieme alla speranza di tornare a ragionare. Pena l’uscita dall’ambiente di Osimo Stazione che in molti stentano o non riconoscono più.