La Mariani denuncia la violazione del Decreto 33/2013 che non consente la nomina a soggetti con ex incarichi
ARROGANZA PD,
NOMINATO PRESIDENTE CMA UN “INCONFERIBILE”
AL VERTICE DI CENTRO MARCHE ACQUA
UN EX ASSESSORE
“Pugnaloni certifica decisioni PD prese più in alto… Così Osimo non conta più niente!”
Da Maria Grazia Mariani riceviamo e pubblichiamo:
Rese note le nomine in Astea e Centro Marche Acque: Osimo retrocessa a succursale di Recanati?
Attilio Severini, Presidente Astea e Giacomo Galassi Presidente Centro Marche Acque.
Le altre nomine non sono ancora trapelate.
I Presidenti di entrambe le società risultano essere stati scelti dal Comune di Recanati, nonostante i patti parasociali approvati dai soci affidino a Pugnaloni almeno la scelta della Presidenza di Centro Marche Acque!
Invece abbiamo lasciato decidere tutto al Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo il quale, tra l’altro, ha conferito l’incarico di Presidente Centro Marche Acque a Giacomo Galassi, Consigliere comunale, in violazione all’articolo 7 del Decreto 33/2013 che recita:
“A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della Giunta o del Consiglio del Comune che conferisce l’incarico… non possono essere conferiti… gli incarichi di amministratore di Ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di un Comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti”.
Nel caso di Galassi – continua la battagliera Mariani – si tratterebbe di una situazione di inconferibilità e non di incompatibilità. Pertanto le dimissioni dell’interessato da Assessore comunale non consentirebbero di sanare la violazione posta in essere, né di esimere il responsabile della prevenzione della corruzione (in questo caso il Segretario comunale di Recanati, dottor Luigi Albano, Segretario comunale anche ad Osimo) dall’obbligo di contestazione della rilevata situazione di inconferibilità al soggetto a cui è stato conferito l’incarico ed a tutti i componenti dell’organo conferente.
Ma al di là di questo aspetto, sostanziale ma prettamente tecnico, pur di fondamentale importanza perché potrebbe dar luogo a danni ben più gravi, rimane il fatto che Osimo non conta più nulla!
Il Consiglio comunale che è l’organo di indirizzo e controllo politico amministrativo non decide più niente a riguardo!
E’ evidente che il Sindaco Pugnaloni e la Giunta osimana stanno solo ratificando decisioni prese a più alti livelli dal partito, il PD, il cui interesse non è certamente quello di migliorare i servizi ai cittadini in termini di efficienza, efficacia ed economicità ma solo quello di accontentare i propri uomini con incarichi.
Uomini scelti dal PD per soddisfare le ambizioni dei propri militanti “non eletti” o tra quelli che, seppure eletti, creerebbero meno “imbarazzo politico” fuori dal Consiglio comunale.
Osimo, che nella storia assunse il ruolo di capoluogo di Regione nel 1943 con il trasferimento di tutti gli uffici statali, alcuni dei quali rimasti aperti fino a pochi anni fa, piano piano ha perso lo storico prestigio e – grazie all’ineffabile Pugnaloni – è diventata poco più di una succursale di Ancona e ora pure di Recanati!
Insomma con il Pd al governo di Stato, Regione e Comune… Osimo non conta più niente. Sempre più abbandonata a sé stessa!”.
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