ASILANTI, PUGNALONI TRIPLICA LE RISORSE!
I RIFUGIATI IN CITTÀ SALGONO DA 23 A 63
Costi da accertare. Solo per 15 si spendono 208.000 l’anno in fondi ministeriali
Richiedenti asilo: Osimo non lascia e non raddoppia ma addirittura triplica! 63 rifugiati costitueranno presto una importante risorsa economica per il territorio andando a ad aumentare sensibilmente, da 23 a 63, il numero di extracomunitari (chissà perchè tutti maschi) presenti in città.
La notizia del passaggio da 23 a 63 nella sola Osimo è stata data ieri, direttamente dalla Giunta Pugnaloni, che in un colpo solo ha rinnovato di un triennio il progetto del Gus di Macerata (gruppo umana solidarietà) in scadenza quest’anno e aderente al collaudato sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati denominato Sprar, inventato e favorito dalla Sinistra della politica italiana.
Altri 208.000 euro circa l’anno ministeriali voleranno via per ospitare e dar da mangiare ai 15 asilanti già accolti in città e che, dopo un triennio, torneranno a beneficiare delle stesse facilitazioni concesse loro nel momento dello sbarco in Italia!
Insomma tre anni a carico dello Stato per poi scoprire che le cosiddette “risorse”, termine così caro al Presidente Boldrini, non hanno acquisito nulla di occidentale, di appena normale, nei tre anni trascorsi in Italia!
E questo magro risultato nonostante 208.000 euro spesi all’anno anche per dare uno stipendio ai cosiddetti mediatori culturali (altro termine inventato dalla Sinistra per dare un lavoro a chi, purtroppo, nella vita non saprebbe cosa fare di meglio), elargire altro denaro ad altri personaggi, dal voto sicuro a Sinistra, capaci di accompagnare i migranti verso un orientamento ai servizi del territorio (che lavoro sarebbe?), altre retribuzioni a nuovi galoppini, ancora più a Sinistra, spacciati per “riqualificatori professionali” e altri ancora stipendi, mance e contributi a tutti coloro, in cambio di voti al sottobosco della Sinistra italiana comunque etichettata, hanno avuto la lucrosa idea di spacciare per vera accoglienza il tanto fumo sparso ad arte!
Chiacchere mescolate a parolone altisonanti, grondanti pace, solidarietà vera e vicinanza quanto vuote nella sostanza.
Bene, a giudicare dalla somma erogata per un secondo triennio fino al 2020 – 208.000 euro l’anno allora e 208.000 l’anno adesso – ci vuol poco a concludere che la parte collegata al recupero sociale dei 15 asilanti a marchio Gus è completamente fallita ma anche rifinanziata in toto! Con soldi pubblici.
Oltre al rinnovo fino al 2020 dei 15 già ad Osimo da anni, la Giunta ha aderito ad un analogo progetto Sprar attivo presso la ex Provincia e gestito dal Comune di Jesi, dicendosi pronto ad ospitare altri 40 migranti ampliando di fatto il progetto accoglienza a 55 soggetti; a questi occorre infine aggiungere gli 8 asilanti della prima ora ospitati dal Cas – centro accoglienza straordinaria – e gestiti direttamente dalla Prefettura in un’unica abitazione del centro storico, quartiere San Marco. Per un totale di 63 risorse.
Considerazione finale. Pugnaloni si è detto soddisfatto della tripletta realizzata – da 23 a 63 – evidenziando all’opinione pubblica osimana come “l’adesione allo Sprar ci garantisce una clausola di salvaguardia, ovvero ci rende esenti dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza straordinaria sul nostro territorio, quindi al riparo da invii massivi e non concordati. Occorre ricordare che l’accordo Stato-Prefetture fornisce per Osimo l’indicatore di 120 rifugiati da ospitare…”.
Domanda a nome degli osimani, piddini compresi. Ma se l’accoglienza e l’ospitalità prolungata, tre anni alla volta rinnovabili, di tanti asilanti costituisce per Osimo e gli osimani una risorsa su cui poter contare… perchè mettere la città e gli osimani al riparo da consistenti invii massivi? Non sarebbero, più asilanti, tanta manna piovuta dal cielo? O piuttosto più di qualcuno – da Roma ad Osimo – da troppo tempo è troppo preso a raccontarci una storia che non esiste spacciandola per verità sacrosanta e cosa buona e giusta?
P.S. Avviso ai naviganti con figlie femmine, meglio se in età da marito. Per una bizzarra coincidenza del destino anche questa volta i richiedenti asilo in Italia sono tutti giovani, belli e freschi e soprattutto maschi. Ma le femmine, italiane a parte, dove stanno?