A distanza di una settimana dallo scoop lanciato de “Il Resto del Carlino”, non emergono fatti nuovi di rilevo al concorso chiacchierato che ha portato la società SVIM (Sviluppo Marche), partecipata dalla Regione, ad avviare la gara di selezione pubblica per 4 posti a tempo; selezione conclusasi con l’assegnazione di incarichi a sei cifre andati alla moglie del Dirigente di Settore Orsetti e a tre contigue collaboratrici, sostanziali del super Dirigente alla Cultura.
Nonostante la velocità con cui il Governatore Ceriscioli ha investito della patata bollente il Presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone, difficilmente il magistrato napoletano (per la cronaca simpatizzante di Destra con tanto di voti al vecchio MSI-DN), riuscirà a fornire la propria indicazione a breve sull’odor di Parentopoli percepito ad Ancona.
La SVIM nel frattempo, nonostante le indicazioni fatte pervenire dal Governo alle Regioni di liberarsi dei “carrozzoni” costituiti dalle società partecipate, non solo continua a bandire concorsi di cui sopra ma, in luogo di studiare la soppressione di se stesso (!), distribuisce cariche apicali interne.
Da inizio mese febbraio, infatti, in luogo del Segretario generale Costa (reggente sia la SVIM che l’incarico di dismissione della stessa formalizzatogli da Ceriscioli), la Regione ha pensato di trasferire la Presidenza SVIM all’esponente Verde Gianluca Carrabs, già ex Assessore regionale.
Carrabs, 41 anni, originario di Urbino, è stato nominato, con decreto del presidente della Regione Marche Ceriscioli, amministratore unico della Svim per la durata di 2 anni; scopo della nomina, oltre quello di sanare una promessa politica, non disperdere i fondi europei in corso d’opera che finanziano diversi progetti.
“La Svim – si legge nel Decreto del Governatore – sta portando avanti diversi progetti europei per conto dell’Ente e continuerà ad avere il compito di intercettare risorse comunitarie e progetti ad hoc per lo sviluppo del territorio”.
Una Svim si dice persuaso, non si sa fino a che punto, Ceriscioli che diversamente da quanto avvenuto fino ad oggi, dovrà vivere con le proprie risorse, grazie alle progettualità e ad attività proprie, senza gravare a piè di lista sulle casse della Regione.
Intento nobile, quello della Svim, di non gravare ulteriormente sul bilancio della Regione, che ha già prodotto almeno tre conseguenze immediate: dapprima la “retrocessione” della società da SpA a Srl; la seconda la determinazione dell’incarico (ridotto a due anni) mentre la terza novità prevede una sforbiciata importante proprio alla voce “competenze presidenziali” di ben il 40%; ovvero una riduzione per Carrabs da 50.000 a 30.000 euro annuali lordi.
Resta il mistero, per l’uomo della strada, di scoprire quale logica determini, per il Presidente delle competenze di “appena” 30.000 euro, oltretutto decurtati del 40% rispetto al passato, mentre passi come “normale” incarichi come quelli della signora Orsetti e compagnia, oggetto della verifica in corso Anac, retribuiti quasi 4 volte tanto l’appannaggio di Carrabs!
Che l’indagine anti-corruzione possa fare chiarezza anche su questa anomalia… o il lavoro di Carrabs viene di fatto sfruttato con una misera valutazione economica (30.000 euro anno… o gli incarichi andati alle 4 ultimi vincitrici Svim (oltre 107.000 euro in 40 mensilità) sono un eccesso da non ripetere.
P.S. Per la cronaca il nuovo amministratore Carrabs, già Assessore Regionale, amministratore dell’ASSAM, altro carrozzone pubblico attivo quale agenzia di servizio nel settore agro-alimentare delle Marche), nonche manager di progetto di “Mondo Ies”, è stato accusato di peculato, meno di un anno fa, dal Gup Francesca Zagoreo, reato per cui sono stati chiesti 4 anni di reclusione.
Più di 300 gli episodi analizzati dalla Polizia Giudiziaria da cui sarebbero emerse una ventina di irregolarità: soldi spesi per scopi personali persino per batterie del cellulare, parcheggi e corse in taxi a Roma. Ci sono poi altri soldi – accusa il PM di Ancona Ruggiero Dicuonzo – circa 11.000 euro, spesi tra il 2011 e il 2012 in buoni benzina.
Di contro l’avvocato di Gianluca Carrabs, Maurizio Benvenuto rivendica la regolarità delle spese sostenute respingendo ogni accusa. In particolare per il peculato, afferma il difensore, è impossibile già il solo configurarne il reato in quanto Carrabs non aveva disponibilità diretta del denaro; per quanto riguarda le altre contestazioni, il legale fa invece presente come le spese in carico all’ex Assessore dei Verdi fossero controllate, una ad una, da un ufficio interno.