Rubati dalle tombe quasi un centinaio di oggetti e persino pezzi di grondaie. In attesa delle telecamere e in vista del ponte di Ognissanti, i Carabinieri invitati a fare un piccolo regalo, oltre che ai vivi, anche ai morti
Allarme rosso al cimitero Maggiore, anzi allarme rosso… rame! E’ di queste ore, in corrispondenza delle tradizionali giornate dedicate ai defunti, la scoperta allarmata di decine e decine di furti al cimitero, segnatamente al Maggiore.
Furti di che cosa? A mancare dalle tombe, sempre più di frequente, sono i vasi interni, in genere rame, destinati ad accogliere i fiori dei nostri cari. Un allarme che, nelle ricorrenze dedicate, si fa più pressante con il moltiplicarsi dei casi, di lapide a lapide, da loculo a loculo, fino alle sepolture a terra.
Stando alle segnalazione raccolte dal personale del cimitero, quasi un centinaio di persone avrebbero lamentato la scomparsa dell’oggetto in rame, “profanando” la tranquillità eterna del luogo.
Ovviamente l’avvicinarsi del 2 novembre sta facendo si che anche i visitatori meno assidui scoprano, in questi giorni, l’ammanco dell’interno vaso, magari avvenuto mesi fa. La soluzione sembrerebbe, per tutti, a portata di mano e raggiungibile sostituendo l’obiettivo dei ladri con pari oggetto in plastica e di nessun valore ai fini del furto.
Parliamo infatti dell’affare non tanto di bande specializzate, in genere albanesi, che bene sanno dove procurarsi l’oro rosso, ovvereo direttamente alla fonte, in fabbrica; nel caso specifico, visto anche il relativo basso valore attribuito agli oggetti derubati in serie (in genere pochi euro), è chiaro come il fenomeno riguardi una fetta di società, ai margini, alla quale anche un bottino di 400/500 euro per una notte di lavoro è ritenuto interessante.
Gente, anche locale, interessata a piazzare a piccoli ricettori del posto il quantitativo di un raid, in cambio di spiccioli! Si tenga conto, infatti, che il prezzo sul mercato per il rame da fondere e riutilizzare, non arriva a superare gli 8 euro al chilogrammo e che per arrivare ad un chilo troppi continitori debbono essere sottratti!
Ciò non toglie come la vicenda venga vissuta dalla popolazione, in particolare da quanti sono più assidui a frequentare il camposanto, come un gesto sacrilego portato alla persona, una piccola o grande offesa non tollerabile e da punire.
Punire come? Qui il discorso si fa più difficile. In assenza delle telecamere, promesse a più riprese dall’Amministrazione PUGNALONI, almeno al cimitero Maggiore, piccole bande di balordi assaltano nottetempo, in tutta facilità, le tombe alla ricerca dell’ultimo fiore, simbolico, da strappare. Addirittura, sembra, diverse grondaie dei fornetti pare abbiano fatto, tra un raid e l’altro, la stessa fine, predate da ladri senza scrupoli.
Conforta il fatto che questi piccoli soprusi, vissuti con grande amarezza dai familiari del caro estinto depredato, possano essere facilmente identificabili, nel caso si volesse metter fine al fenomeno, con un piccolo giro di indagini. Anche a breve raggio.
Siamo infatti convinti che sia gli autori che i ricettatori di simili oggetti, siano osimani veraci, intenti a sbarcare il lunario con espedienti quasi tutti conosciuti.
Ai Carabinieri il piccolo appello a fare alla città un piccolo regalo, oltre che ai vivi, per una volta anche ai morti.
Massimo Pietroselli