Quattro minorenni e un 18enne camerunense bloccati a San Biagio
ANDASSERO A SCUOLA
COME CONOSCONO LE TECNICHE
DI RAFFREDDAMENTO DELLA “MARIA”
Bong e grinder, i ragazzini imparano sempre più presto come drogarsi meglio!
Minorenni ma già capaci di ricorrere a misure più sofisticate di consumo della droga… attraverso l’utilizzo di un grosso “bong” in vetro destinato a raffreddare l’utilizzo della marijuana.
Nonostante il salto di qualità, però, le teste rimangono pur sempre quelle di quattro ragazzini imberbi che, insieme all’unico maggiorenne della situazione sono stati interrotti sul più bello dai Carabinieri di Offagna.
E’ avvenuto nel tardo pomeriggio del 25 aprile, giornata festiva in cui festeggiare l’accensione di 2 grammi di “maria”.
A pensarla in questo modo, anzichè una più salutare passeggiata al fiume o al mare, quattro minorenni di San Biagio che avevano organizzato al meglio tutto l’utilizzo per il consumo: una bella damigianetta in vetro, due beccucci e l’occorrente in “erba” da fumare non appena raffredata in acqua.
Teatro della trasgressione i giardini pubblici di Via Manzoni dove l’occhio attento e allenato dei Carabinieri ha impiegato mezzo istante per comprendere che la combriccola l’aveva fatta fuori del vaso.
Alla vista dei militari i cinque hanno tentato la fuga, tutti nella stessa direzione, per cui è stato semplice per i Carabinieri bloccarli tutti e cinque e sottoporli a perquisizione.
Saltata fuori la marijuana si è trattato di capire a quale ragazzo appartenesse la droga; le indagini hanno appurato che l’erba era stata procurata dall’unico maggiorenne del gruppo, tale A.A.L., nato in Camerun, studente e incensurato.
Da ulteriori accertamenti effettuati in caserma l’effettiva responsabilità del camerunense ha trovato conferma; A.A.L. è risultato essere il fornitore dei quattro ragazzini.
Per il 18enne africano è scattata la denuncia in Tribunale per detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, mentre la sorte toccata ai consumatori minorenni è la solita: segnalazione di ciascuno presso il Tribunale per i Minorenni quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Terminato le operazioni in caserma il nigeriano veniva rimesso in libertà, mentre secondo terzo, quarto e quinto della combriccola, avvisati i rispettivi genitori, venivano immediatamente riaffidati in famiglia.