In Astea Energia la truffa da la stura ad interrogativi inimmaginabili. Davvero sta per materializzarsi la volontà di Pugnaloni di liberarsi da ogni partecipazione pubblica nel mercato dell’energia? E se così non fosse, non sostituire il Direttore amministrativo (dimessosi o licenziato?) equivale ad aver attribuito al ruolo solo l’importanza di assegnare, ad un amico di un amico, un incarico di prestigio in grado di giustificare il ricco stipendio? Tanti altri ancora le domande senza risposta, politiche e giudiziarie
In attesa che il malloppo truffato torni, intero o in parte, nelle casse di Astea Energia (come promesso, ripromesso e confermato dai vertici di via Guazzatore) torna a prendere fuoco la polemica politica sviluppatasi in particolar modo attorno alle modalità, pre e post bonifico, di erogazione pagamenti e fino a quale somma, oltre che di controllo e vigilanza di chi su di chi.
In effetti il racconto dei vari Bernardini e Marchetti agli osimani, a mezzo stampa, pur con l’abbuono degli omissis legati all’indagine in corso della magistratura, lamenta diversi passaggi a vuoto che rendono il meccanismo truffaldino ancora lontano dalla dovuta trasparenza.
Non essendo la matematica particolarmente opinabile, ci vuol poco a determinare in 144.000 euro circa, ovvero il 24% di quota pubblica in mano al Comune di Osimo attraverso Astea Energia, il danno economico arrecato dall’operazione.
Non quantificabile, invece, il danno di immagine arrecato alla società (e quindi direttamente alla città) dalla gestione “fai da te” della vicenda dove l’apparato osimano esce con le ossa rotte, equiparato per sprovvedutezza e approssimazione a novelli Brancaleone 2.0
Molte, anzi diremmo decisamente troppe per sopravvivere alla truffa (anche se magicamente dovessero materializzarsi i soldi) le domande che addetti ai lavori e non si stanno ponendo.
Iniziamo dal primo interrogativo, determinante per impostare il tutto: Luciano CASTIGLIONE ha offerto le proprie dimissioni riparatorie (come OSIMO OGGI ha anticipato il 19 marzo scorso) o il manager, oggettivamente non difendibile, ha invece pagato dazio al bonifico deviato dall’hacker subendo il naturale licenziamento dall’incarico?
Dimettersi da un incarico o subire un licenziamento per giusta causa, come è noto, pur portando agli stessi effetti, non sono operazioni sovrapponibili. Non a caso da qui discende il secondo interrogativo?
Luciano CASTIGLIONE, chiudendo il rapporto con Astea Energia con le note dimissioni, ha già ricevuto quanto di pertinenza sul piano economico o piuttosto Astea Energia, constatando l’ammanco di cassa in corso, ha ritenuto, saggiamente, di congelare il corrispettivo dare, temendo che quegli stipendi e trattamento di fine rapporto risultino i soli aggredibili in caso di mancato lieto fine?
Al riguardo il Presidente del Cda Astea Energia Daniele BERNARDINI, smentendo quanto pubblicato su altri organi di informazione, ha evidenziato come l’azienda abbia provveduto ad effettuare i vari conteggi a chiusura del rapporto economico… “senza liquidare” a CASTIGLIONE la parte ancora restante.
Vogliamo sperare che sia davvero così. Diversamente il giudizio degli osimani, sin qui tollerante e disponibile al perdono, potrebbe drasticamente mutare di rotta.
Non osiamo immaginare i commenti e le reazioni della piazza verso qualsiasi altra notizia, tipo CASTIGLIONE licenziato e liquidato fino all’ultimo centesimo delle proprie spettanze!
Altro aspetto su cui servirebbe sapere bene e sapere tutto, magari senza attendere che il dottor Pucilli emetta il triplice trillo finale di stop alle indagini, è conoscere chi avrebbe dovuto vigilare sull’operato di CASTIGLIONE, abilitato a muover somme fino a 25.000 euro senza dover sottostare a pareri liberatori.
Muovendo dall’Italia all’estero una piccola fortuna, grande pur sempre 24 volte i propri limiti, chi ha autorizzato CASTIGLIONE alla firma? Oppure chi non lo ha sorvegliato in tempo?
E veniamo all’ultimo interrogativo, non a caso il più inquietante.
A leggere la corposa rassegna stampa di ieri, tutta incentrata sull’addio di CASTIGLIONE, evento peraltro noto sin dalla prima ora, prendiamo atto anche della seguente dichiarazione di BERNARDINI. Virgolettato confermato dal Presidente Astea Energia.
“La carica che ricopriva CASTIGLIONE, ovvero quella di Direttore amministrativo, è una figura che d’ora in avanti non sarà più prevista nell’organizzazione aziendale di Astea Energia. Farà capo all’Amministratore delegato”.
Come dire, l’incidente della truffa quantomeno è incidentalmente venuto buono per liberarsi a sorpresa di un ricco stipendio; una voce di uscita, parrebbe inutile sottolineare, pesante quanto non indispensabile visto che ad occuparsi delle incombenze presenti e future che sarebbero toccate a CASTIGLIONE… da domani penserà l’Amministratore delegato.
BERNARDINI non lo dice. Ne noi glielo abbiamo chiesto; ma non Vorremmo che tra le pieghe dell’infortunio costato la carriera al manager targato Partito Democratico si celi persino la volontà della politica di Sinistra del Coune di Osimo di chiudere definitivamente con ASTEA ENERGIA e cedere ai romagnoli dellA SGR anche l’ultima residua quota parte del 24%! E far uscire Osimo definitivamente dal mercato dell’energia…