A maggio, ogni giorno più di un milione di pezzi inviati al macero. Male tutta la stampa regionale, CORRIERE ADRIATICO in testa con meno di 9.000 acquirenti. Brilla, al contrario, il ricordo di OSIMO OGGI di inizio Millennio con punte inarrivabili di 2.200 riviste vendute nella sola città!
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TOTALE COPIE VENDUTE ITALIA | 1.366.121 a MAGGIO 2020 |
TOTALE COPIE DIFFUSE EDICOLA | 2.424.455 |
PERCENTUALE DI COPIE VENDUTE | 56.395% |
In tempi di a tutto internet la carta stampata e il giornalismo, da anni soffrono una continua, costante e conclamata capacità di suggerire risposte al pubblico. La questione si suddivide in mille sfaccettature, le principali, a nostro avviso, legate al progressivo venir meno della professionalità garantibile dall’Ordine alla platea vasta dei lettori.
Senza voler entrare in questa sede in ambiti tecnici che interesserebbero solo fino ad un certo punto – la nostra ricetta resta comunque nel rapido ritorno all’antico esempio dei nostri padri, ovvero maggiori ostacoli per accedere alla professione e migliori stipendi ai colleghi più bravi – ci piace puntare l’occhio sul fatto che la stampa scritta quotidiana, nonostante mille difficoltà, altrettanti autogol e la difficoltà oggettiva di reggere il confronto col nuovo che avanza, è comunque ancora discretamente viva e vegeta.
Non gode di sicuro buona salute come un tempo non lontano ma esercita ancora un potere residuale, rispetto a televisione e rete, fatto di circa 2 milioni e mezzo di copie giornaliere puntuali ogni mattina in edicola. Esattamente, per i più precisi, 2.424.455 copie – dati ADS, accertamenti diffusione stampa – stampate e portate in vendita, ogni giorno, nel mese di maggio 2020.
Buono anche il riscontro fondamentale delle vendite che, nello stesso periodo, corrispondente ad un lento ritorno alle normali abitudini, dopo due mesi e oltre di chiusura quasi totale, causa Covid 19, ha fatto registrare un fatturato medio giornaliero di quasi 2 milioni, pari a circa 60 milioni al mese, stimando il costo di una copia al prezzo di 1.40 euro, in vigore dal 2014.
Tornando ai dati di vendita la parte del leone spetta, come sempre, alle tre testate leader nazionali Corsera, Repubblica e Stampa capaci di attrarre, da sole, oltre un quarto del mercato italiano complessivo.
Tra i giornali di area si conferma buono il risultato de IL MESSAGGERO, così come quello delle tre testate consorelle de IL GIORNO, IL RESTO DEL CARLINO e LA NAZIONE.
Immutabile nel tempo anche l’ordine di gradimento relativo ai quotidiani sportivi, guidati sempre da GAZZETTA DELLO SPORT, CORRIERE DELLO SPORT e TUTTOSPORT.
Bene, se possibile in un simil contesto, anche la stampa economica con IL SOLE XXIV ORE quinto in classifica e ITALIA OGGI su posizioni di discreto interesse.
Positivo anche il riscontro di numerose testate a livello provinciale diffuse nel Nord-Est: il GAZZETTINO VENETO e IL MESSAGGERO VENETO guidano il gruppo, seguiti a distanza da IL TIRRENO, L’ARENA e l’ECO.
Non benissimo, con rare eccezioni, i quotidiani regionali; basti pensare al nostro CORRIERE ADRIATICO lasciato dal sottoscritto sul finire degli anni ’90 con picchi di 60.000 copie stampate e oltre 40.000 vendute, foglio ormai ridotto a sola testimonianza di un passato glorioso, oggi acquistato da meno di 9.000 marchigiani al giorno!
Male però anche i fogli regionali di Umbria, Abruzzo, Puglia e in genere in tutto il Sud.
A tre piccole realtà locali il duro compito di chiudere la realtà della stampa quotidiana con numeri che testimoniano gravissime difficoltà. Parliamo de IL CORRIERE DELLE ALPI di Belluno, di EDITORIALE OGGI (foglio ciociaro) e de LA NUOVA VENEZIA, tutte ricomprese tra le 3.300 e le 4.400 copie giornaliere vendute.
Sarà il caso di dire “bravo” al vecchio e agguerrito OSIMO OGGI cartaceo che per anni, a cavallo del Millennio, ha dominato le edicole della sola nostra città, tanto per intenderci, per anni ha infilato record di vendita di oltre 2.000 copie? Che tempi, ragazzi!
Massimo Pietroselli