Migliaia di calici di vetro pronti a brindare e a circolare per il centro storico. Il covid 19, il protrarsi fino all’alba e i fumi dell’alcool i principali pericoli per la salute e l’ordine pubblico
Finalmente escogitata la soluzione all’italiana anti ordinanza.
Scartate una ad una, perchè impraticabili, tutte le varie opzioni sul tavolo, alla fine in Comune ha prevalso il sano realismo: i recenti divieti emanati a luglio da Pugnaloni restano in vigore anche per la notte di San Lorenzo (così la faccia è salva) ma nessun particolare controllo verrà suggerito alle forze dell’Ordine!
Anzi, suggerimento per suggerimento, l’idea di fondo uscita vincente è quella di ripetere con Calici di Stelle l’atteggiamento permissivo andato in onda per Osimo Vertical.
Nulla di scritto, ci mancherebbe. E neanche di detto a voce. Solo sguardi e tacite intese a non operare – destinatari vigili urbani, poliziotti, carabinieri e finanzieri – a salvaguardia del supremo bene comune.
Per fare un esempio, fuori da qualsiasi libera interpretazione, il centro storico di Osimo si trasformerà di nuovo in un autentico stadio, spazio da sempre free da ogni regola e persino molte leggi.
Certo, si dirà, se questo è il prezzo da pagare ad una serata voluta onorare a tutti i costi, anche in tempi difficili dovuti al Covid, probabilmente i conti della legalità non tornano.
Spiace interpretare eternamente il ruolo di Cassandra nella propria città, ma diversamente da chi le regole le scrive e poi si volta dall’altra parte per non vederle infrante, riteniamo che un modo civile di convivenza debba essere trovato e soprattutto rispettato. Dal primo all’ultimo cittadino. Estraniandosi da qualsiasi interesse di parte.
Diversamente, superata la festa, che almeno non si mostri meraviglia se più di un cittadino riterrà di poter continuare a vivere in una società priva di regole.
Via libera, dunque, ai calici di vetro e a qualsiasi utilizzo formalmente vietato dall’ordinanza entrata in vigore lo scorso 16 luglio.
Per le 16 aziende vinicole partecipanti e per i bar e ristoranti insistenti nello spazio delle manifestazioni:
a) vietata vendita di bevande da asporto
b) vietata somministrazione in contenitori di vetro
Per il pubblico pagante:
a) vietata circolazione con contenitori di vetro o simili.
Come disinnescare il termine burocratico di “vietato asporto”?
Ci viene incontro Wikipedia che letteralmente parlando, per “asporto” risponde così.
Secondo il vocabolario è da considerarsi da asporto il cibo (in questo le bevande) acquistato in locali di produzione o vendita; cibo o bevande che il cliente intende consumare altrove (generalmente a casa propria o presso amici) o come cibo da strada.
Dunque giù passeggiare tranquillamente per Piazzanova, sorseggiando l’ottimo vino appena ricevuto da una delle 16 taverne di Calici sotto le Stelle, configura la violazione dell’ordinanza sulla pubblica sicurezza, esponendo osimani e turisti al rischio della relativa salata sanzione amministrativa, da 50 a 500 euro!
Altra cosa è la somministrazione di alimenti e bevande, si consentita dall’ordinanza ma soggetta, stando sempre all’interpretazione di Wikipedia, alla rigida consumazione sul posto.
Come dire che le persone, già idealmente in coda visto il preannunciato gran pienone, faranno bene a mettere in conto lunghi tempi di attesa visto che, oltre al tempo materialmente necessario per servire il cliente… quello successivo, ovvero l’inevitabile coda, dovrà pazientemente aggiungere anche il di più necessario al povero turista per deglutire in fretta, sul posto, l’intero contenuto del calice; essendo vietatissimo muoversi in libertà dal banco asportando qualsivoglia intruglio, anche se in questo caso ottimo vino!
Di fatto – quando la nottata entrerà nel vivo, con la gente sempre più accalcata alle taverne alla ricerca (tipo naufraghi in un deserto) della preziosa ampolla di Pecorino o di un sorso di rinfrancante Lacrima… – immaginiamo difficile per la folla pazientare il proprio turno… figuriamoci, poi, se tra i presenti dovesse capitare qualche diplomato assaggiatore e/o provetto sommelier!
Ricordato come l’ordinanza si applichi, in teoria, anche a tutti i bar e ristoranti insistenti nell’area della festa (l’altra volta tutti gli esercizi pubblici vennero colti in fallo, ancorchè non sanzionati, tranne il rispettoso “Caffè del Corso”), non resta che attendere l’applicazione pratica delle regole… al loro contrario!
Queste le 16 cantine e aziende agricole partecipanti al discusso evento:
Azienda agricola Conte LEOPARDI – NUMANA
Silvano STROLOGO – CAMERANO
Azienda agricola Luca CIMARELLI – STAFFOLO
Azienda agricola (vin cotto) IL LORESE – LORO PICENO
Azienda agricola VALLEROSA BONCI & C. Sas – CUPRAMONTANA
Azienda agraria (visciola) COLLESI MICCIARELLI – CASTELBELLINO
Azienda vinicola UMANI RONCHI – OSIMO
Cantine SAPUTI – COLMURANO (Macerata)
Cantina CASTRUM MORISCI – MORESCO (Fermo)
Azienda agricola (Rosso Cònero) ORIANO MERCANTE – OSIMO
Casa vinicola PESARESI – VARANO di ANCONA
Azienda agricola Catia SPINSANTI – CAMERANO
Azienda vitivinicola Giuseppe BROCANI – STAFFOLO
Tenuta SAN MARTINO di Mauro CERIONI – STAFFOLO
Cantina di ESANATOGLIA – ESANATOGLIA (Macerata)
Conti degli AZZONI – MONTEFANO
Ricordiamo che l’acquisto del calice ad 8 euro comporta altrettanti bonus, equivalenti da un minimo di 4 al massimo di 8 degustazioni.