CASO TARI: PUGNALONI, GIUNTA E ASTEA
INVADONO L’ASSEMBLEA DI SU LA TESTA
SENZA ESSERE INVITATI AD USCIRE!

CASO TARI: PUGNALONI, GIUNTA E ASTEA INVADONO L’ASSEMBLEA DI SU LA TESTA SENZA ESSERE INVITATI AD USCIRE!

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CASO TARI: PUGNALONI, GIUNTA E ASTEA
INVADONO L’ASSEMBLEA DI SU LA TESTA
SENZA ESSERE INVITATI AD USCIRE!

Saltate tutte le regole. Il potere presidia la protesta di una opposizione senza reazioni

Ai tempi preistorici della DC e del PCI, la politica osimana seguiva canoni di rispetto non scritti, perpetuatisi tali e quali fino a ieri l’altro.

In pratica in via Antica Rocca i vari appartenenti alle diverse correnti Dc trapuntavano, ognuno, le proprie politiche di maggioranza e opposizione interna e la stessa cosa, grosso modo, un pò più a valle, avveniva presso la Casa del popolo nell’organizzare la testimonianza comunista.

Capitava, ogni tanto, di incontrarsi in qualche comizio o ritrovarsi a manifestazioni di pubblico interesse ma certo era vietatissimo per i Marco Marchetti e Graziano Piergiacomi di allora spiare da vicino gli incontri, le manifestazioni, le prese di posizioni ufficiali della Dc, così come i vari Antonino Di Renzo Mannino e Adalberto Lillini si guardavano bene di intrufolarsi in ambienti non ritenuti consoni.

Da sinistra a destra il Consigliere comunale Pd Giorgio Campanari, l’Assessore Michela Glorio, l’Assessore Federica Gatto, il Sindaco Simone Pugnaloni, il Presidente Astea Fabio Marchetti, il segreterio Andrea Vignoni e il vice Mauro Pellegrini.

Insomma, ognuno in casa propria era padrone di fare e disfare a piacimento, consapevole che, al massimo solo qualche inevitabile voce saranno sopraggiunto, di orecchio in orecchio, di bocca in bocca, al detestato nemico.

Questo modo di fare si può dire, nonostante il trascorrere dl tempo e l’evoluzione dei costumi, si può ben dire essere comunque arrivato fino a noi, immutato in una inimitabile liturgia, per quasi 70 anni.

Certo negli ultimi tempi, con il venir meno di Dc e Pci, riuniti chissà come in un unico partito, rivalità e competizione si sono di molto annacquate rispetto agli anni ruggenti degli anni ‘70; il fatto che molti si siano ritrovati a passare di qua e di la e di la e di qua almeno tre o quattro volte, a fatto si che tanta gente, non inquadrabile con certezza, abbia svolto il lavoro sporco di riportare all’amico di oggi… pensieri e parole dell’amico di ieri. E viceversa.

E così, tra informazioni più o meno esatte, si è arrivati praticamente fino ai nostri giorni… quando nessuno mai si sarebbe aspettato di vedere travolti 70 anni di consuetudini contando ad uno ad uno, schierati in fondo alla sala del ristorante Tarcisio, l’intera Giunta comunale con tanto di Sindaco Pugnaloni e presidente Astea Fabio Marchetti.

Insomma alla fine è risultato mancante il solo segretario comunale… diversamente una bella riunione di Giunta, al posto dell’incontro di Su la Testa con gli artigiani e gli industriali osimani tartassati da una Tari improvvisamente da ripagare, si sarebbe potuta anche organizzare. E magari sarebbe risultata maggiormente utile a risolvere la problematica urgente data ai 260 imprenditori coinvolti dal Comune attraverso l’incarico di verifica ceduto all’Astea… incombenza rigirata a sua volta alla Andreani.

La presenza in massa di Sindaco, Giunta e presidenza Astea, tollerata passivamente da Su la Testa (il banco degli oratori avrebbe dovuto invitare cortesemente i non graditi ospiti ad allontanarsi dall’assemblea) ha inevitabilmente prodotto l’effetto di intimidire la pur folta platea dei presenti.

Non certamente il caso dei pesci più grandi tipo Mait (chiamata in causa per 330.000 euro), Catena Building (100.000 euro) o Monticelli (contestati altri 90.000 euro) ma certo il piccolo artigiano o l’imprenditore chiamato in causa per importi minori, si è sentito in imbarazzo ed esternare il proprio contributo positivo alla causa comune.

Forte del mancato cartellino rosso ricevuto, così, Pugnaloni ha potuto non solo restare ma persino battersi per chiedere la parola fino ad ottenerla!

Non che il contributo del Sindaco abbia potuto sortire chissà quali effetti… ma certo è servito a spezzare il ritmo, mandare l’assemblea in confusione, evitare che dalle parole si potesse giungere all’organizzazione alla individuazione di atti più concreti, tipo lo sciopero fiscale che, pur aleggiando a lungo nell’aria, non ha mai trovato la spinta giusta per proporsi come decisiva mossa da far discendere in campo.

Prima di mezzanotte, così, l’incontro di Su la Testa è andato scemando in rivoli di ipotesi che hanno dato l’impressione, ai più, non poter essere la soluzione da imbroccare.

Mentre tutto questo accadeva, con alcuni pronti a lasciare l’assemblea, altri a chiedersi malinconici, di come mai la stampa girasse al largo dalla notizia e altri tutti dediti a confrontare il propri accertamento con quello altrui… il Sindaco Pugnaloni, non contento di aver appena voltato pagina nella storia dei rapporti politici, ha lasciato anch’egli il ristorante per attendere all’esterno i concittadini protestanti cercando di imbonirli con false promesse di interessamento! Più che mai attento ai propri voti.

Eh si perchè la serata da Tarcisio ha anche ricordato che la lunghissima campagna elettorale 2019 è stata da tempo dichiarata avviata, con il Sindaco, inimitabile quale ospite non invitato, ad autodiagnosticarsi sano di mente.

“Sarei un pazzo a fare tutto questo ai miei concittadini – ha sottolineato cercando di rendere credibile una vicenda tragi-comica – ad appena un anno dalle Comunali”.

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