CHIUSURA E SANIFICAZIONE OSPEDALE?
GENGA: “IPOTESI NON ALLO STUDIO”

CHIUSURA E SANIFICAZIONE OSPEDALE? GENGA: “IPOTESI NON ALLO STUDIO”

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Per il manager dell’Inrca l’allarme sul vasto focolaio in corso non ha fondamento tale da accreditare provvedimenti straordinari

L’ospedale? Ormai si è trasformata in una autentica polveriera! Minimizzata da Pugnaloni come un focolaio importato da Ancona e riguardante non più di cinque o sei pazienti infettati a Medicina, la realtà nelle proporzioni ha ben presto inquadrato il problema ad almeno 23 persone (14 degenti e 9 tra personale medico e para medico) ma, ciò che è peggio, denunciando una situazione potenziale in grado di deflagrare, stando al timore di alcuni operatori sentiti – stile Codogno (Pavia) e Alzano Lombardo (Bergamo).

Secondo il personale del S.S. Benvenuto e Rocco (privacy rispetto alla collaborazione sulla reale situazione sanitaria vissuta in ospedale) il nosocomio dell’Inrca parrebbe sul punto di esplodere in tutta la sua drammaticità, molto più pesantemente del pur grave bilancio di 23 positivi attuali.

Gianni GENGA, Manager dell’INRCA Ancona

Secondo il personale a rischio del S.S: Benvenuto e Rocco i contagiati dal paziente trasferito da Ancona in quanto negativo (e in realtà con il virus in incubazione) potrebbero essere molti di più rispetto alla conta ufficiale di 23, già pesante.

E’ infatti possibile che i 23 accertati abbiano infettato, a loro volta, molte altre persone nel week-end vissuto senza allarme, allargando la cerchia ad un numero di uomini e donne positivi fuori controllo.

Gli stessi organi di stampa, a riguardo, faticano a ricostruire le esatte dimensioni di quanto accaduto. C’è che si rimette alle tranquillizzanti dichiarazioni di situazione sotto controllo, altri preferiscono minimizzare la portata dell’evento, altre testate ancora amplificano il numero dei positivi ad almeno “altri 8 medici” e una decina di tamponi ancora da analizzare.

In tutto questo marasma di sensazioni contrapposte abbiamo cercato lumi ascoltando il dottor Gianni Genga, Direttore generale Inrca Ancona.

Secondo il manager maceratese la situazione presente ad Osimo è effettivamente scaturita da uno o due pazienti classificati “negativi” e come tali trattati in un presidio ospedaliero no Covid come Osimo.

Scoperta la realtà circa lo stato dei due malati l’intero reparto di Medicina e gli spazi venuti a contatto – da questi e dagli altri pazienti contagiati – sono stati immediatamente sanificati, vedi in particolare Radiologia, laboratorio esami e pronto soccorso.

I positivi trasferiti ad Ancona, il personale medico e para medico infettato messo in quarantena e i degenti negativi rimasti sistemati in camere singole.

Dopo di che al dottor Genga il numero complessivo di 23 contagi è apparso decisamente eccessivo, riservandosi nelle prossime ore di essere più preciso circa l’esatta consistenza del fenomeno in corso.

Di certo da parte della dirigenza sanitaria non paiono avvertiti, al momento, i rischi di un ulteriore peggioramento del quadro complessivo, visto il grande sforzo, l’impegno quotidiano e la determinazione mostrata dal personale tutto in questi primi 40 giorni di crisi, nonostante l’evidenziarsi di segnali di umana stanchezza, soprattutto fisica.

Non presa in considerazione, allo stato delle cose, l’ipotesi di una chiusura temporanea del S.S. Benvenuto per essere sottoposto ad una sanificazione generale a tappeto.

“Un lavoro immane a cui non vogliamo lontanamente pensare…”.

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1 Comment

  1. All’abnegazione e al sacrificio di migliaia di operatori sanitari si contrappone purtroppo la superficialità di alcuni medici che , dopo 40 giorni segnati da sacrifici e da decessi, operano con disinvoltura vanificando l’impegno di tanti, cittadini compresi.

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