Inflitti a Sahail, 19 anni, ventidue mesi complessivi di reclusione per vicende di droga. Il giovane, di origine marocchina, dovrebbe riuscire ad evitare il carcere in ragione della giovanissima età
In meno di 5 mesi è riuscito a farsi arrestare oer ben due volte, prima dai Carabinieri di Filottrano e poi dai poliziotti osimani, ricevere altrettante condanne per 22 mesi complessivi di carcere ed infine arricchire il curriculum con l’avviso orale, anticamera della sorvegliata speciale.
Per Sahail CHAFI, 19enne, osiman marocchino di seconda generazione, si imporrebbe davvero una pausa di riflessione. Proseguire su questa strada e bruciare, di fatto, una esistenza prima ancora di capire come funziona in questo mondo, grosso modo, la civile convivenza… o fare almeno tre passi indietro e uniformarsi agli altri coetanei “stranieri”, la stragrande maggioranza, estranei al mondo della droga.
Eppure a sentir parlare Sahail e gli altri giovanissimi nati ad Osimo da famiglie giunte in Europa sul finire del secolo scorso, si respira schietta osimanità, almeno stando allo slang da far invidia a famiglie da sempre nate e cresciute al Borgo o a San Marco.
Ovvio che il solo parlare osimano non può identificare nessuno a buon componente della comunità cittadina; occorre quel quid in più, quello sforzo di buona volontà richiesto proprio a quanti sono maggiormente in difficoltà nel rispetto delle più elementari regole.
E’ questa la scalata che attende Sahail CHAFI, condannato ad un anno, grazie al rito abbreviato, per la droga (due etti di hashish) fatta giungere a Filottrano in pacco postale. Pena sospesa.
Così ha deciso, l’altro giorno, il giudice Alberto PALLUCCHINI nell’assolvere, in contemporanea, l’amico inseparabile Rached ZBIDI, 20 anni, di origini tunisine, pure arrestato dai militari filottranesi lo scorso 7 giugno e anch’egli difeso da Paolo MENGONI, non a caso avvocato difensore gettonatissimo nel mondo extracomunitario e dello spaccio.
Pochi giorni prima Sahail CHAFI, consigliato dal proprio legale, aveva scelto di patteggiare e di chiudere con altri dieci mesi di reclusione la vicenda di San Giuseppe, in vicolo Niccoli, culminata il 17 settembre con l’arresto da parte della polizia per la cessione di hashish ad un imberbe 16enne.
Di appena l’altro giorno, infine, l’avviso orale dell’ex Questore PALLINI che, prima di lasciare Ancona per la nuova destinazione di Bolzano, ha fatto in tempo a ricordare all’osiman marocchino le regole di comportamento nella società che ha accolto la famiglia e lo ha visto nascere.
Considerato che in ragione della giovanissima età CHAFI, nonostante la doppia condanna rimediata, dovrebbe evitare il carcere e ragionare sul proprio futuro da persona libera, auguriamo all’osimano di trarre, per se stesso, le conclusioni migliori sul prossimo da farsi.