Igiene urbana, +76 incontra in serata cittadini e addetti ai lavori per fare chiarezza
CONVEGNO SUL FUTURO DEI LAVORATORI ASTEA SENZA I LAVORATORI ASTEA!
BELLI CENSURA LA CONSEGNA
DELLE LETTERE-INVITO AI 110 INTERESSATI
Boicottaggio del vertice Astea che in quattro giorni non ha ancora consegnato gli inviti!
“Astea, censura di regime?”
E’ quanto si chiede il gruppo +76 che a tre giorni dall’aver consegnato nella sede di via Romero – con servizio postale privato, ben oltre 110 lettere-invito destinate ai dipendenti di Astea – a mezzogiorno di oggi lunedì 24 luglio non ha ancora ricevuto conferma del recapito degli inviti ad alcun dipendente!
“Peccato che la lettera inviti il dipendente a partecipare ad un incontro informativo, organizzato per stasera, sul delicato tema dei rifiuti e del temuto affidamento del servizio al gestore unico provinciale” – spiega +76 –
“E’ di tutta evidenza il boicottaggio in atto da parte del management Astea Belli e dell’Amministrazione comunale che per motivazioni che hanno nulla a che fare con gli interessi della forza lavoro, preferiscono lasciare il personale del settore Igiene urbana nelle loro perplessità e preoccupazioni, piuttosto che fare chiarezza”.
L’incontro in agenda per stasera, ore 21.15, presso la sala conferenze dell’hotel La Fonte, è organizzato dal circolo culturale +76, associazione nota per affrontare tematiche culturali, politiche e sociali sia locali che nazionali, rischia di saltare. L’associazione si è presa a cuore il problema e il destino degli oltre 110 dipendenti, che ad oggi, malgrado le numerose richiesta da parte degli stessi verso l’azienda, il Sindaco Pugnaloni e le rappresentanze sindacali per avere chiarezza in materia, sono stati completamente ignorati.
Lecita e comprensibile la preoccupazione che regna in ogni lavoratore dipendente di Astea, timoroso che il servizio finisca in mani private, con un grosso interrogativo sul loro destino lavorativo.
Nessuno parla – anche e per esempio – della procedura con la quale i Comuni dell’Ata stanno organizzando l’affidamento diretto che non rispetta l’iter burocratico previsto; si tratta di un grave vizio di percorso che in automatico sottoporrà l’azienda a futuri ricorsi.
Astea e quindi Osimo ha tutte le carte in regola per poter diventare una società completamente pubblica, del tutto autonoma, senza ricorrere a scatole cinesi, vero pericolo del destino dei lavoratori.
Se ne discuterà, a Belli piacendo, alle 21.15 di stasera presso la sala convegni de La Fonte.