Rettifica di Massimo Falappa per conto della società importatrice TJ Point
Su richiesta del signor Massimo FALAPPA, per conto della TJ Point Srl, ai sensi della legge 416/1981 sul diritto di rettifica, pubblichiamo.
In ordine all’articolo del 23 marzo 2020, dal titolo “BUTTARI E MORDINI, IL VIRUS ESPLODE. TRE DECESSI A TESTA IN POCHE ORE”, si evidenzia quanto segue:
“Il prodotto commercializzato da TJ Point Srl è risultato dell’accordo siglato con la multinazionale cinese quotata ZHEZHIANG ORIENT GENE BIOTECH CO Ltd ed è regolarmente iscritto al Ministero della Salute come dispositivo medico IVD al numero 1936273.
INNOLIVING SpA, quale delegata, ha provveduto a tutti gli adempimenti all’iscrizione.
Il prodotto è in vendita solo ad ospedali/medici e strutture pubbliche/private; non per uso privato/farmacie”.
In nessun passaggio dell’articolo in oggetto abbiamo mai lasciato intendere nulla di diverso da quanto riaffermato dal signor FALAPPA.
Detto che i businnes restano businnes, ovvero operazioni commerciali, più che lecite in qualsiasi tempo, resta inoppugnabile il fatto che i test in questione, legittimamente importati dalla Cina e in quanto tali regolarmente iscritti presso il Ministero della Salute, non hanno al momento superato i rigidi parametri fatti propri dalla comunità scientifica italiana.
Tradotto: in Italia qualsiasi esito, positivo o negativo, fornito dal test è considerato legalmente privo di ogni valore medico… tanto che la riprova con il classico tampone, resta a tutt’oggi l’unico passaggio validante.
Non fosse ancora chiaro ribadiamo come allo stato i dispositivi medici IVD, prima di essere riconosciuti come efficaci dallo Stato Italiano (non a caso nell’articolo abbiamo usato il termine “omologati”) necessitano di ulteriori riscontri.
Esclusivamente da qui, fatte nostre le indicazioni scientifiche, le perplessità sottolineate nell’articolo. Che ribadiamo.