COVID, LO STRANO
CASO DELLE MARCHE
ULTIMISSIMA IN ITALIA
PER GUARIGIONI

COVID, LO STRANO CASO DELLE MARCHE ULTIMISSIMA IN ITALIA PER GUARIGIONI

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Pronti 300 euro alimentari per 646 famiglie osimane. Stabile la sorte degli ex Sindaci.
Positivo Benedetto Spinsante, fruttivendolo di via Aldo Moro

Un guarito ogni 300 positivi circa. Al marchigiano, dall’inizio della crisi, il triste record di area geografica meno sensibile alle cure.

Fin da subito il dato è curiosamente emerso e si è andato consolidandosi, insieme alle cifre snocciolate quotidianamente dalla Protezione civile, in un mese di marzo che ha fronte di 3.558 casi fino ad oggi registrati, ha annotato 386 decessi e solo 12 casi di  remissione dal virus.


SOLO I MARCHIGIANI NON GUARISCONO DAL VIRUS!

Marche 1 guarito ogni296.50positivi
Valle d’Aosta 1 guarito ogni292positivi
Basilicata 1 guarito ogni202positivi
Calabria 1 guarito ogni51.17positivi
Puglia 1 guarito ogni49.97positivi
Abruzzo 1 guarito ogni35.92positivi
Toscana 1 guarito ogni34.07positivi
Piemonte 1 guarito ogni32.31positivi
Sicilia 1 guarito ogni22.47positivi
Sardegna 1 guarito ogni22positivi
Campania 1 guarito ogni20.46positivi
Lazio 1 guarito ogni13.01positivi
Veneto 1 guarito ogni11.69positivi
Emilia 1 guarito ogni11.50positivi
Umbria 1 guarito ogni10.77positivi
Trentino 1 guarito ogni9.75positivi
MEDIA NAZIONALE 1 guarito ogni7.50positivi
Liguria 1 guarito ogni7.33positivi
Molise 1 guarito ogni7.06positivi
Friuli 1 guarito ogni6.15positivi
Lombardia 1 guarito ogni4.43positivi

Per intenderci nelle Marche abbiamo un’attesa di lieto fine quasi 40 volte peggiore (!) rispetto al dato nazionale che vuole 13.030 cittadini guariti a fronte di 97.689 infetti.

Perchè accade questo? Ovviamente nessuno lo sa. Possiamo soltanto avanzare ipotesi di buon senso. 

La prima riguarda la classe medica chiamata a prendersi cura dei marchigiani, affidati evidentemente ai medici peggiori o migliori d’Italia. Ipotesi onestamente da bocciare entrambe non lamentando o esaltando il servizio casi particolari, ne in un senso che nell’altro.

Un’altra ipotesi meritevole di approfondimento vuole i marchigiani contendere ai liguri la leadership di “razza” di più longeva e in quanto più soggetta ai rischi del Covid19. In effetti il numero dei morti di marzo (386 su 3.558 positivi) testimonia di una percentuale alta di decessi, pari al 9.22%, ma sostanzialmente il linea con quella nazionale del 9.07%, vale a dire 10.779 scomparse su un’utenza campione di 97.689

Dunque resta in piedi il mistero dei mancati guariti marchigiani. L’ipotesi finale, a questo punto pare la più probabile: ai marchigiani il sistema sanitario regionale è in grave ritardo suo tamponi di avvenuta guarigione?

Sembrerebbe proprio di si. Considerato che per essere contabilizzati come guariti il sistema sanitario ha bisogno di due esiti negativi al tampone, ecco probabilmente spiegato l’interrogativo. I marchigiani guariti dal Corona virus, per fortuna, dovrebbero essere qualche centinaio in più… solo che il sistema, causa tamponi a rilento, non riesce a certificarlo!

Dopo di che, se dovessimo aver centrato la risposta, ci sarebbe un ultimo interrogativo, stavolta inevitabilmente politico: perchè solo le Marche lamentano queste difficoltà? Cosa non funziona nella cabina regionale di regia?


DALLO STATO 300 EURO IN BUONI PASTO PER 646 FAMIGLIE SCELTE DA PUGNALONI

Restando in politica ammonta a 193.800 euro l’intervento governativo per le esigenze alimentari degli osimani. In media poco più di 5 euro a testa; in realtà, considerato che questa somma – giù da domani pronta cassa attraverso l’Amministrazione comunale – sarà ripartita in buoni pasti da 300 euro ciascuno, ecco quantificato il numero delle famiglie osimane in difficoltà: 646 nuclei.

Quali, però, rientreranno tra le famiglie effettivamente beneficiate? 

Sarà l’Amministrazione Pugnaloni ovviamente a decidere attraverso criteri che – è da sperare – non prendano in considerazione il sin troppo noto ragionamento del “Bene” e del “Male” politico, augurandoci che il Palazzo siano in grado di venire incontro alle esigenze della società più debole, facilmente riconoscibile tra coloro che, in genere, non sono gli abituali del chiedere.

Pare che ad occuparsi dell’identificazione dei nuclei in difficoltà concorreranno parrocchie, sindacati, dirigenti scolastici e associazioni varie, tutte a sostenere i propri casi particolari in una gara per i 300 euro presso i Servizi sociali, cui spetterà l’ultima parola.


EX SINDACI ENTRAMBI STABILI E ANCORA RICOVERATI

Altre notizie dal fronte virus. A circa 1 mese dalla notizia dei due ex Sindaci, a sud di Ancona, ricoverati per virus a Torrette, non ci sono ancora notizie particolari sullo stato di salute, definito per entrambi stazionario.

Intervallati da molti alti e bassi, specie per il caso numero uno di inizio mese, i due ex amministratori continuano ad essere sottoposti a cure specifiche che dovrebbero consentire di superare la crisi in corso.


COVID, DOPO TARCISIO ANCHE IL FRUTTIVENDOLO SPINSANTE

Ultima in ordine di tempo la notizia, di questo pomeriggio, che vuole un negoziante osimano, settore frutta e verdura, affetto da Corona virus.

Si tratta di Benedetto Spinsante, titolare di un negozio nella zona di via Aldo Moro. A darne notizia, come nel caso del ristoratore Tarcisio, è stata lodevolmente la famiglia consentendo alla clientela degli ultimi giorni di porre in atto ogni misura a cominciare dalla necessaria quarantena preventiva.

“Comunichiamo che a seguito di un controllo dovuto ad altre patologie – fa sapere la famiglia – nostro padre Benedetto Spinsante è risultato positivo al test del Corona virus.

Facendo ulteriori indagini interne alla famiglia è purtroppo emerso il contagio anche di nostra madre e una figlia.

Consigliamo pertanto tutti coloro che sono stati a contatto con noi in negozio, nell’ultima settimana, di mettersi in quarantena preventiva per 14 giorni e di contattare i numeri regionali di riferimento in caso di comparsa di sintomi.

Il rischio che qualcuno abbia contratto il virus nel nostro negozio – continua la famiglia Spinsante – è basso avendo sempre adottato tutte le precauzioni consigliate (guanti, mascherine, disinfestazione del locale).

Per quanto riguarda la spesa a domicilio – specificano nella nota – avevamo già provveduto ad interrompere il servizio ancor prima di conoscere il risultato del tampone.

Purtroppo nostro padre non sta bene e considerate le problematiche pregresse si trova ricoverato a Torrette. Chiediamo rispetto per la nostra famiglia”.


“I MEDICI HANNO FATTO UN BUON LAVORO,
CREDO PROPRIO CHE NON MORIRO’ DI VIRUS”
CORONA VIRUS, AL BUTTARI QUINTO DECESSO
INTANTO L’EMERGENZA FRUTTA 40 TAMPONI

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