La tesi grillina si basa sull’incapacità dello Stato di contrastare la mafia… e allora tanto vale rendere il mercato legale!!!
“Visto che lo Stato è incapace di combattere la mafia che lucra miliardi smerciando droga… tanto abbassarci i pantaloni fin sotto il ginocchio e lasciar divertire chi vuole. Sarà doloroso, forse, ma in compenso legalizzando l’acquisto e l’utilizzo della cannabis avremo chiuso alle mafie un canale miliardario di approvigionamento”.
A manicomi chiusi da un pezzo questo ragionamento potevi comunque apprezzarlo ieri pomeriggio a Roma, non a caso dinanzi il Parlamento, fatto proprio da un manipolo di altri schizzati culturalmente, Deputati e attivisti del movimento 5 Stelle, tutti allo stesso modo convinti che la droga sia come la mamma: faccia bene e non debba costar nulla!
La manifestazione, non a caso denominata “Io coltivo”, non era tesa a portare braccia e attrezzi nella deficitaria raccolta dei pomodori – già costati agli Italiani la regolarizzazione di massa di circa 600.000 clandestini (ci chiediamo se, al suo posto, non fosse stato preferibile il danno minore dell’estinzione momentanea del pomodoro!) – ma era chiaramente tesa a chiedere al simpatico governo non eletto – Pd, 5 Stelle e Sinistre varie – di promuovere una specifica legge finalizzata a rendere lecito il desiderio di buttare la testa e drogarsi!!!
A sostegno di queste bande anarcoidi e di senza troppa voglia di lavorare, c’era non un Onorevole scappato di casa, non 10 ma una bella pattuglia di 100 parlamentari grillini, il nostro Giuliodori in testa!!!
Ancora incapace di capacitarsi di come uno studente anonimo, senza doti particolari, abbia potuto ricevere la grazia di trovarsi iumprovvisamente seduto in Parlamento, il nostro Giuliodori ha deciso di dare un senso ai 15.000 euro circa intascati mensilmente, sottoscrivendo la carica alla droga libera dei mancati 101!
Non saremmo interessanti se evitassimo a priori di ascoltare le ragioni di quanti, vai a sapere come funziona il cervello, si dicono entusiasti dell’idea opposta.
Ascoltiamo l’Onorevole Paolo GIULIODORI. “C’erano tante associazioni culturali (ieri mattina a Roma, NdR.) che da anni stanno portando avanti questa battaglia; c’erano tanti colleghi parlamentari che ci stanno mettendo la faccia e soprattutto tante persone: tanti ragazzi ma persone di tutte le età, tutti uniti, animati da un grande spirito positivo, grande entusiasmo e speranza.
Ma anche con una consapevolezza: è ora di dire basta al proibizionismo, alla repressione, alla criminalizzazione di una pianta dalle infinite proprietà benefiche. Diciamo basta alle mafie, portiamo avanti questa battaglia di civiltà e di legalità e inauguriamo un mercato miliardario che porterà sviluppo e benessere al Paese. Legalizziamo la cannabis! Se non ora quando?”.
Ed ancora estrapolando qua e la le varie dichiarazioni rilasciate alla stampa.
“Regolamentare il mercato della cannabis – continua GIULIODORI elencando certezze assolute – vuol dire infliggere un duro colpo alle mafie, colpendo i loro interessi economici e portare avanti una battaglia di legalità. Andremmo a ridurre i reati, alleggerendo il carico di lavoro dei Tribunali e incidere sul problema del sovraffolamento delle carceri.
Abbiamo fatto un gran bel lavoro di squadra. Siamo orgogliosi del coinvolgimento di tanti Deputati e Senatori. Ben 100 parlamentari hanno firmato il documento che abbiamo inviato a Conte in occasione degli Stati generali.
Chiaramente – conclude l’onorevole grillino – questo è solo il primo passo; ma era importante compierlo adesso, in un momento di grande crisi economica. Stiamo portando avanti una grande battaglia di civiltà, legalità e buon senso. Dimostriamo al mondo che l’Italia è un Paese aperto, responsabile e lungimirante; un Paese con lo sguardo rivolto verso il futuro”.
Noi vogliamo provare a dire alla proposta grillina ma ad un semplice patto: danneggiare soltanto la mafia togliendole il primato sullo smercio illegale della cannabis non basta. Se questa è la strada indicata per combattere la delinquenza che si abbia il coraggio o la pazzia di percorrere questa strada sino in fondo.
Si dunque alla cannabis, libera e gratuita fin dalle scuole superiori – diciamo 16 o o anche 14 anni – ma si anche all’eroina, alla cocaina e a tutte le porcherie possibili che non conosciamo ma che i firmatari del documento dovrebbero aver ben chiaro in testa.
Perchè che senso ha togliere alla mafia solo qualche miliardo di liquidità spicciola e lasciarsi in mano il grosso del settore?
Ciò detto consola il fatto che, ben prima il documento possa mettere piede in Parlamento, i grillini e le loro strambe idee verranno restituiti presto all’oblio, come meritano, direttamente da quegli Italiani che per disperazione gli accordarono consenso.
Massimo Pietroselli