E ORA IN REGIONE SI INSINUA LA DOMANDA:
SI POSSONO FARE FILM CON IL SOLO NOSTRO CONTRIBUTO?
Il gatto e la luna denuncia costi per 750.000 euro potendo contare sui soli fondi europei?
Il forfait del Maestro Enzo Garinei a prender parte, anche in via del tutto ipotetica, alle riprese – a questo punto se mai verranno realizzate – de “Il gatto e la luna”, non ha prodotto reazioni nella casa di produzione romana Ventitrè Srl Srl, amministrata in regime societario dal duo Lippolis-Storico, rispettivamente regista e attore.
Eppure di argomenti da chiarire, quantomeno di fronte all’opinione pubblica osimana che, dopo la Ventitrè, rischia di uscire come la più danneggiata in una classifica al negativo dell’impresa, ce ne sarebbero più del solo sollevato dal grande Enzo Garinei: come verrò pagato?
Riconfermata la indisponibilità dell’attore e caratterista a prender parte alla produzione “anche venendo liquidato in anticipo”, resta forte il dubbio di come si possa dar avvio al lancio pubblicitario del film, quantomeno in loco, potendo contare in cassa – a fronte di uscite certe denunciate pari a 745.700,00 euro (costo industriale per la copertura dell’intera produzione) – sul solo contributo regionale, solvibile attraverso fondi europei per la promozione del territorio, pari a 100,000,00 euro erogabili a fondo perduto.
Detto che attualmente i costi di produzione per pellicole destinate al circuito nazionale variano, mediamente, tra uno e due milioni di euro e sottolineato come la produzione, fin dall’inizio, nonostante i bei nomi spesi di Leroy, Cucinotta e Garinei (peraltro tutti modificati rispetto agli interpreti indicati in una prima stesura di progetto), abbia pacificamente ammesso di rappresentare una troupe artigianale, con tutti i limiti e i pregi del caso, appare discretamente difficile comprendere da dove sarebbe potuta uscire la copertura mancante.
Ci si insegna come in tutte le attività umane, anche per realizzare film sarebbe utile avventurarsi nell’impresa potendo contare, fin dall’idea, su una liquidità pari almeno al 50% dei costi ipotizzati.
Forti di una copertura almeno parziale non sarebbe impossibile, tra contributi pubblici e interventi privati, raggiungere o quantomeno avvicinare l’obiettivo di “rischiare” la somma.
E si rischiare. Un film, un libro, un qualsiasi prodotto destinato a platee nazionali ed oltre necessita di qualcuno, in questo caso un distributore, disposto ad anticiparne il costo credendo nell’affare e di poter abbondantemente rientrare – guadagnandoci bene – alla prova del botteghino o della cessione dei diritti.
Un distributore, in questo caso addirittura americano, figurerebbe in effetti tra i documenti prodotti dalla Ventitrè a corredo della propria richiesta di contributo inviata in Regione; un distributore, da quanto abbiamo potuto capire, però specializzato in film horror a basso costo in circolazione negli States, non sappiamo quanto interessato e operativo sul piano nazionale a cui “Il gatto e la luna” resta sostanzialmente ancorato.
Insomma pare che in queste ore, oltre a Garinei che peraltro ha già risolto la situazione, anche in Regione si stia guardando con attenzione alla pratica che ha condotto alla ammissibilità del fondo da 100,000,00 euro erogabile.
Erogabile ed erogato, sotto forma di anticipo per 40.000,00 euro, come concesso dalla procedura. Un anticipo a cui farà seguito il saldo di 60.000,00 a film concluso; anticipo che diversamente dovrà essere restituito alla Regione Marche dalla società Ventitrè se, entro il limite massimo, ipotizzato attorno Ferragosto ‘19, “Il gatto…” non dovesse ancora aver emesso… significativi miagolii “… alla luna”.
L’ipotesi di un forfait, sullo stile di quanto purtroppo già accaduto, non molti anni fa, allo stesso regista Roberto Lippolis (all’epoca impegnato in un paesino del Fermano) non sta facendo dormire sonni tranquilli, in particolare, quanti ad Ancona, nel deliberare il via libera al finanziamento, hanno giudicato solvibile la fidejussione di 40.000,00 euro presentata dalla produzione a garanzia dell’anticipo.
Anzi, per la precisazione, il documento contabile-economico ottenne il via libera essendo stata la garanzia giudicata “idonea, irrevocabile, incondizionata” e soprattutto “escutibile a prima richiesta”.
Dunque, almeno dal punto di vista economico, parrebbe da escludersi che a sorpresa potrà essere aggiunta altra sorpresa.
Resta un ultimo interrogativo di fondo, venendo a casa nostra, di cosa abbia spinto Pugnaloni a prestarsi a questa operazione pubblicitaria a rischio, lasciando che città (coinvolta negli spazi pubblici, nei palazzi di maggior prestigio e in inutili provini dei suoi abitanti), il proprio ruolo istituzionale di Sindaco (utilizzato addirittura come primo ciak del film), la Giunta radunata al gran completo in ogni conferenza stampa e per fortuna la non messa a disposizione di vitto e alloggio in occasioni dei rari girati, risultassero come sbeffeggiati dai fatti.
Superati dal solo Sindaco di Sirolo – sigh – unico nel mondo capace di conferire attestati sulla fiducia, con anni o intere vite di anticipo!