Alla fine, sempre con i Carabinieri alle calcagna, la Fiat Bravo è uscita di strada alla Sbrozzola, sfiorando un pino. Miracolosamente illesi, i quattro, favoriti dalla notte, hanno fatto perdere le proprie tracce dileguandosi per campi, a piedi. Refurtiva in gran parte recuperata, appena rubata a Senigallia
Stavolta è andata male ai Carabinieri di Osimo che sabato mattina, prima dell’alba, attendevano al casello di Osimo l’uscita di un’auto segnalata con quattro malviventi a bordo.
La macchina sospetta, una Fiat Bravo, avvistata dai colleghi di Senigallia, era entrata in A/14 poco prima, dal casello della spiaggia di Velluto, imboccando l’autostrada in direzione sud, ovviamente già in fuga.
Ad attirare le attenzioni dei militari la segnalazione di una macchina, sempre la stessa, notata aggirrarsi nei pressi di abitazioni risultate prese di mira dai soliti topi d’appartamento; si pensa a gente per lo più dell’Est Europa, abile di mestiere, che al pari di tutti gli altri hanno ripreso la normale attività pre lockdown.
Purtroppo la sorte stavolta ha inteso premiare la spavalderia dei quattro uomini in fuga, capace di mantenere nervi sotto controllo e insinuarsi nella maglia giusta per riuscire infine a scappare persino a piedi dall’unico pertugio rimasto ancora aperto!
Scartati e superati a tutta velocità i caselli di Montemarciano e Ancona Nord, ai quattro ladri è invece apparsa opportuna la scelta di tentare di fare il vuoto e far perdere le proprie tracce imboccando il successivo casello in uscita di Osimo; reindossata la calzamaglia e abbassatela fin sotto il mento, la banda si è predisposta al tutto per tutto ben sapendo di poter essere attesa al varco.
In effetti fuori della barriera dell’Aspio i Carabinieri di Osimo avevano predisposto ben tre auto con le quali chiudere ogni via di fuga; purtroppo, stavolta non sono però andate secondo i piani.
Abbattuta a tutta velocità una delle barriere di uscita, la Fiat Bravo, sull’abbrivio ha puntato dritto contro una pattuglia che intimava loro l’alt occupando lo spazio tra due auto.
Per tutta risposta i farabutti, anzichè arrendersi all’ineluttabile, hanno rischiato di mettere sotto i due militari affondando con decisione il piede sul gas e costringendo i Carabinieri a lasciar spazio per non essere investiti.
Guadagnata la libertà con la doppia forzatura a casello e pantere, la Fiat TIPO non ha smesso di accellerare dilenguandosi sullo sfondo del vialone, pur con sempre almeno 3 auto alle calcagna.
Improvvisa la svolta a destra, in direzione Osimo, quando ormai le prime luci del nuovo giorno stavano per spuntare; il mancato traffico, pressochè inesistente a quell’ora, ha consentito agli uomini incappucciati di darci dentro anche qunado, incuranti, si sono trovati a superare un paio di ciclo amatori impegnati, per fatti loro, sulle rispettive biciclette.
E’ stato un attimo e per ben due volte gli ignari ciclisti hanno visto la morte materializzarsi in fronte, sfioratissimi a pochi centimetri sia dai senigalliesi in fuga che dai militari osimani.
Sempre con tre auto alle calcagna e sfiorando spesso la folle velocità di 200 all’ora, la Fiat Tipo ha però commesso un errore: imboccare la strettissima e tortuosa strada della Sbrozzola, senza immaginare che il percorso non si presta certo a fughe a tutta velocità.
O forse l’intenzione dei quattro ladri era proprio quella di abbandonare l’auto e proseguire a piedi, ognuno in direzione diversa, giovandosi dell’ultima mezz’ora di penombra.
Sta di fatto che anche in questa occasione i fuggiaschi hanno avuto nervi saldi e grande fortuna, nonostante l’inevitabile all’uscita da una curva a gomito. La Fiat Bravo, risultata intestata ad un inconsapevole prestanome, circostanza che non aiuterà le indagini, ha perso il controllo andando a finire in un campo, ribaltandosi senza trovare ostacoli. Un pino secolare, nei pressi, è stato sfiorato di 5 centimetri dalla traiettoria fuori controllo (al pari dei due ciclisti… redivivi!) senza però urtare l’abitacolo scarrocciante.
Insomma nella impossibilità di causare tamponementi, sparare alle gomme e di mettere in atto qualsiasi altro intervento men che meno legale, i Carabinieri sono giunti a sfiorare, toccare, alitare sul collo a tutti i ladri senza riuscirne ad acciuffarne almeno uno, cattura indispensabile per orientare le future ricerche.
All’interno dell’auto, col motore ancora fumante, altri Carabinieri hanno rinvenuto gran parte della refurtiva risultata appena rubata: monili e oggetti di dubbia provenienza mentre il contante è praticamente certo sia finito in tasca ai quattro.
Quattro pericolosi personaggi sul cui conto – non foss’altro per lo sgarbo ricevuto, compresa la messa a serio rischio della vita di numerose persone durante la fuga sulla Statale Adriatica – gli uomini della Compagnia di via Saffi contano di impegnarsi particolarmente e metterci presto le mani sopra.