A migliaia i cittadini imbestialiti per una manifestazione che ha portato solo caos
GIRETTO D’ITALIA, OSIMANI RASSEGNATI
ATTENDONO DI CONOSCERE I VERI COSTI
Pugnaloni plaude a se stesso: “Ho speso “solo” 141.500 euro… direi ne è valsa la pena!”
Passata la festa di Pugnaloni (ma attenzione a non parlare di piacevole giornata agli imbestialiti osimani, reclusi in casa o in ferie forzate o intrappolati per ore sotto un maledetto sole abissino) inizia il meno piacevole conto relativo ai costi. Costi della festa di Pugnaloni.
Conti che secondo la maggioranza degli osimani – sia quelli imbestialiti che quelli meno – lo stesso Pugnaloni al momento neanche immagina.
In effetti scartabellando on line tra le delibere adottate in Giunta non abbiamo rilevato traccia delle spese da sostenere per ospitare, addirittura con due semi tappe, la corsa ciclistica più scalcagnata della storia delle due ruote.
20.000 euro? 30.000? Noi punteremmo su una cifra finale, a piè di lista, ben più pesante per le casse cittadine. Diciamo che saremmo moderatamente soddisfatti se, tra qualche settimana, scoprissimo che il giochino per sollazzare Simone Pugnaloni vestito da Sindaco fosse costato non più di 50.000 euro, due più, uno meno.
Solo i viaggi a Roma per “strappare” le tappe ad una… concorrenza inesistente; il tempo, i soldi e i pasticcini spesi per la presentazione a Palazzo Campana
a maggio e la maxi foto in dimensioni reali per coprire l’impalcatura che circonda la Torre… già solo per questi ritocchi gli “euri” investiti avvicinano quota 10.000 Senza contare i “volontari” e le spese vive che la macchina del giro, una volta smontata, scaricherà su ciascun Comune toccato.
In attesa che carta canti, l’attenzione cade inevitabilmente su “Corriere Adriatico”, unico a soddisfare la curiosità e a parlare di cifre… e che cifre… per ben 141.500 euro!
Ripetiamo: non 14.150 ma proprio un numero con tutti gli zeri al posto giusto: 141.500 euro!
Quante cose un Sindaco appena normale e non affetto da megalomania congenita, come il nostro Primo cittadino, avrebbe potuto acquistare Pugnaloni con quasi 274 milioni del vecchio conio (che fanno sempre più effetto e meglio rendono l’idea di come si possa sperperare il denaro degli altri).
Ci fossero centinaia di casi Aiello da soddisfare con 141.500 euro avrebbero trovato giovamento ben 566 cittadini che, per fortuna, ad Osimo non sono così numerosi.
Non vi piacciono gli osimani che non ce la fanno a tirare avanti? Bene! Ci sono pur sempre, in deciso aumento, gli amanti del sostegno, costi quel che costi, agli asilanti che tutti i giorni ci impegniamo ad andare a prendere dall’Africa o dal Medio Oriente.
Il Gus di Macerata sarebbe stato ben felice di incassare 141.500 euro di “umana solidarietà” e di portare fratellanza, pace e ogni ben di Dio, per un anno intero, ad almeno altri 10 asilanti in più!
Non vi piacciono nè bianchi, nè neri e preferite buttare soldi nell’ospedale? Ottima scelta! Con 141.500 euro Pugnaloni avrebbe sistemato, per sempre, circa il 50% degli indispensabili lavori per mettere il servizio – dove di notte puoi solo scegliere solo se morire o essere trasferito a Jesi o Senigallia – ai livelli minimi di decenza per la sicurezza del servizio e la vita stessa delle persone.
Sei ancora molto giovane e alla salute preferisci qualche concerto alla moda tipo l’astro nascente Bruno Mars o Morrissey o Robin Thicke? Portare uno di questi al PalaBaldinelli avrebbe costato forse meno di 141.500 euro (e saresti rientrato delle spese).
Hai figli piccoli che vanno a scuola o all’asilo? E magari la retta, tutti i mesi, incide troppo sul ristretto budget familiare di questi tempi? Ottimo! Una sforbiciata di 141.500 euro a valere sul prossimo anno scolastico, distribuito in proporzione, avrebbe fatto sorridere centinaia di famiglie.
Ma restiamo allo sport. Piuttosto che bruciare 141.500 euro in una effimera manifestazione, dal ritorno zero in termini pubblicitari e ancor più economici (temiamo di scoprire in quali hotel non osimani ha alloggiato l’intera carovana del cosiddetto “Giro” da… Imola all’Abruzzo), si potevano più saggiamente spendere denari a sostegno del movimento sportivo cittadino, a scelta. Ci sarebbe stato solo l’imbarazzo di quali società beneficiare.
Insomma di esempi su cosa si poteva fare e non si è fatto con 141.500 euro se ne possono pensare – e ne faremo ancora – davvero a centinaia; tutti più utili piuttosto dell’idea di bruciarli sull’altare di una tv che non c’era e che anche quando c’è stata ha inevitabilmente offerto, non per sua colpa ma perchè lo spettacolo da vendere non era obiettivamente sostenibile, lo stesso risultato pratico di quando… non c’è!
A meno non ci si voglia ostinare a contare davvero, uno ad uno, il numero esiguo dei telespettatori mattutini collegati a caso, un martedì mattina qualsiasi, su RaiSport a trepidare per l’arrivo, addirittura antimeridiano, della Senigallia-Osimo!
Insomma sono diverse le domande che gli osimani, tramite la Rete, hanno già fatto conoscere ad un Pugnaloni che, passata la festa, tipo Nerone davanti a Roma incendiata, continua ad auto incensarsi declinando a se stesso sperticate lodi.
Di fronte all’investimento di 141.500 euro, investiti per ospitare la corsa under 23, Pugnaloni si dichiara soddisfatto.
“Salvo qualche post sui social – ha dichiarato Pugnaloni al giornalista di famiglia Quattrini che non ha replicato – abbiamo ricevuto solo complimenti! Avevamo fatto ampia informazione dell’evento e abbiamo ridotto i disagi della viabilità al minimo più che altro concentrati nel pomeriggio. Circa la spesa – si è detto certo Pugnaloni specificando le uscite – ne è valsa la pena. Abbiamo investito per il Giro d’Italia under 23 circa 140.000 in asfalto e altri 1.500 euro per il pranzo… ma abbiamo ottenuto in cambio una grande vetrina per la città… con ampia sintesi su RaiSport in serata”.
In definitiva Pugnaloni parla apertamente di “giornata straordinaria” e di “grande partecipazione di pubblico”, nonchè di ottima organizzazione ringraziando in perfetto stile campagna elettorale “tutti quei volontari che si sono spesi per la buona riuscita dell’evento”.
Urgono a questo punto altre riflessioni. Lasciando correre la mancia spesa per il pranzo offerto all’organizzazione martedì – 1.500 ci stanno e non sono uno scandalo – resta da chiarire il grosso della spesa, appunto 140.000 euro in asfalto che – vogliamo pensare – siano ancora tutti da spendere e in quanto tali non imputabili al Giro.
Il rifacimento dell’asfalto, campagna elettorale o meno, costituisce da sempre una spesa fissa per qualunque amministrazione; una spesa che con il doppio arrivo ad Osimo del Giro, per quanto farlocco, non ha nulla a che vedere. Speriamo!
Fatta eccezione per qualche rattoppo, qua e la, del manto stradale nei punti più critici e rimesso in sesto qualche decina di sampietrini in centro, nessun osimano si è accorto di significativi interventi stradali ulteriori, nè lungo il percorso delle tappe, nè tantomeno nelle altre strade cittadine non interessate al passaggio.
Si è invece assistito ad un ben strano fenomeno di rattoppo bituminoso parziale, qua e la, lungo il percorso delle due tappe… come una scia stesa apposta in quanto suggerita dalla voce autorevole di una organizzazione esperta, giusto apposta per consentire ai ciclisti un avanzare meno accidentato.
Ecco, amici e lettori osimani, speriamo che questi piccoli interventi non siano costati a ciascuno di noi la somma record di 140.000 euro di cui Pugnaloni, anche ieri, si vantava “esserne valsa la pena”.
Diversamente l’ora dei forconi, intesa come movimento pacifico di protesta, sarebbe virtualmente suonata.
A breve, nei prossimi giorni, la nuda verità.