I grillini denunciano il ricorso della maggioranza a cavilli dello Statuto
P.D. = POCO DEMOCRATICI
NO ALLA DISCUSSIONE DI 3 PUNTI

I grillini denunciano il ricorso della maggioranza a cavilli dello Statuto P.D. = POCO DEMOCRATICI NO ALLA DISCUSSIONE DI 3 PUNTI

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Dal movimento 5 Stelle riceviamo:

La mancata discussione di ben 3 punti all’ordine del giorno presentati dalle Liste civiche, ha scatenato… il movimento 5 Stelle nel comunicato che qui sotto riportiamo.

Sara Andreoli e Davide Monticelli

In pratica, richiamandosi a vizi di forma sanzionati dalla Statuto con la mancata discussione, il capogruppo Pd Campanari della maggioranza Pugnaloni, agitando la cosiddetta questione pregiudiziale, ha impedito al parlamento osimano di dibattere sulla variante al Prg, sulla svendita di Astea Energia e sul parco urbano promesso ad Osimo Stazione.

Cavilli di procedura come non se ne vedevano in Consiglio comunale dal 1994, reso in tal modo più povero di democrazia  partecipata proprio dalle difficoltà della maggioranza ad affrontare temi spinosi.

Questo il testo sottoscritto al riguardo dai consiglieri grillini Monticelli e Andreoli.

“Ad Osimo il Pd ha trovato un metodo stupido quanto autolesionista per dare sfogo alla sua vera natura: quello di essere “P.D. = Poco Democratici”.

I Poco Democratici – ma pur sempre con buonismo, sorrisi rassicuranti e metaforiche pacche sulle spalle dei fessi di turno – vogliono mettere il bavaglio al dibattito in Consiglio comunale e pretendono di far credere ai fessi di turno che lo fanno a norma di legge!

Come? Nel regolamento del Consiglio l’articolo 27 disciplina la cosiddetta questione pregiudiziale. Si legge:

“La questione pregiudiziale ha per oggetto la richiesta motivata di non discutere un determinato punto posto all’ordine del giorno. Le questioni pregiudiziali possono essere sollevate da ogni consigliere prima dell’inizio della discussione sull’argomento che non si vuole trattare. Di conseguenza il Presidente del Consiglio comunale apre subito la discussione sulla questione sollevata ed è poi il Consiglio a decidere con votazione”.

Abusando del Regolamento, con forzature interpretative che chiariremo presto e chiedendo la convocazione urgente della I Commissione, il Pd ha sollevato ben tre questioni pregiudiziali su tre dei punti all’ordine del giorno nel Consiglio comunale di ieri sera, pur di non affrontare il dibattito.

Osserviamo – sottolinea il comunicato – che mettendo a votazione preventiva, se discutere oppure no, un determinato punto, la maggioranza potenzialmente può sempre imporre di non discutere i punti che non piacciono, svuotando pericolosamente le funzioni del Consiglio comunale.

Certo la richiesta deve essere motivata, ma secondo i Poco Democratici, la motivazione può essere qualsiasi e nessuno può opporsi: ad esempio la gatta della zia che ha partorito, la necessità di accompagnare la moglie a fare shopping, oppure magari l’appuntamento dalla parrucchiera. E vai! Tutte innalzate a questioni pregiudiziali!

Gentili consiglieri Poco Democratici – concludono Andreoli e Monticelli – se non siete in grado di affrontare un dibattito e di argomentare le vostre ragioni, se non siete in grado di parlare nel parlamento cittadino e magari motivare eventualmente la vostra contrarietà, (capiamo che arrampicarsi sugli specchi a volte è faticoso e richiede un grande sforzo), almeno evitate per il futuro di mettere il bavaglio alla democrazia!”.

Vicenda riconteggio delle schede. Stranezze della legge.
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MA ANCHE LE SPESE LEGALI DI LATINI!
Un tecnicismo, rilevato dal Consiglio di Stato, addossa al Sindaco una notula da 6.000 euro!
Ennesima operazione al San Carlo che si conferma principale piazza di spaccio
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