Decisivo un colloquio con Roma e il Presidente Latini. Peones a parte, sempre più spianata la strada Tricolore per la Bordoni… non fosse per l’intrecciarsi di clamorosi eventi legati alle Politiche 2023. Pugnaloni e Simoncini ci starebbero facendo un pensierino, con Orsetti (Centro Sinistra) alla finestra in caso di possibili, seppur improbabili, emergenze cittadine. La politica Osimana si regala due anni di campagna elettorale continua
Confermato il passo indietro di Gilberta GIACCHETTI; passo indietro rispetto all’aspirata candidatura a Sindaco, liberando in tal modo il pass all’altra first lady civica Monica BORDONI.
Se quota rosa, dunque dovrà essere (non foss’altro per rispondere, in termine di genere, alla glorificazione in atto di Mechela GLORIO), il nominativo della collaboratrice del Presidente del Consiglio regionale sale e prende definitivamente quota tra i book makers e gli osservatori della politica nostrana.
Semplicemente mal consigliata (o forse anche troppo ligia ai desiderata del fondatore civico) la GIACCHETTI ha respinto al mittente la ghiotta opportunità offertale dall’ex Presidente della Asso Graziano PALAZZINI, dimessosi da Consigliere comunale giusto sabato scorso.
Senza entrare nel merito dell’improvviso passo indietro di mister preferenze (autore di dimissioni tanto attese quanto non concordate con alcun esponente civico), occorre notare che la prima dei non eletti della lista Patto Sociale, con 225 voti rimediati, è proprio l’attuale Presidente, sub judice, del Campana.
Gilberta GIACCHETTI, dunque, seppur in teoria, per qualche ora ha accarezzato l’idea di tornare alla vita politica attiva e alle schermaglie aventi per premio l’ambita candidatura, lasciando ad altri volenterosi un Campana ridotto da tempo ad autentico cimitero degli elefanti, con la e minuscola.
Dopo un paio di notti di riflessioni e soprattutto previa telefonata di chiaramento da Roma dove, come è noto, da lunedì LATINI è impegnato per nominare il successore di MATTARELLA, la GIACCHETTI avrebbe rassicurato tutti all’idea che non ci sarebbe stato alcun golpe; e all’accettazione del pensionamento politico.
Va dato atto alla GIACCHETTI che molti altri, meno fedeli alla causa, avrebbero colto al volo l’opportunità caduta dal cielo per un rilancio in grande stile. Che non ci sarà.
Anche perchè la storia delle Comunali, riprendendo il dato limitatamente agli effetti della nuova legge, dice finora che in 30 anni di elezioni tutti i Sindaci, persino i loro sfidanti, sono sopraggiunti dalla Sala Gialla, segno distintivo che, fuori del Palazzo, non c’è spazio per nessuno.
Questi i duelli del passato: NICCOLI-Cenerelli nel ’95, LATINI-Nicoli nel ’99, LATINI-Giacco nel ’04, SIMONCINI-Andreoni nel ’09, PUGNALONI-Latini nel ’14 e PUGNALONI-Latini nel ’19. Tutti, ad eccezione del primo NICCOLI e di GIACCO (comunque Onorevole), provenienti dalla politica attiva cittadina.
In luogo di PALAZZINI, alias mister “pennette al fumè”, titolo guadagnato in quasi un ventennio di scorpacciate a latere della politica, salirà dunque in Consiglio Matteo SABBATINI, 28 anni, un volto nuovo della politica, un giovane, peraltro già boss in senso positivo di Passatempo. Un volto e un personaggio chiamato a dimostrare, se possibile, la bontà della scelta in solitario di PALAZZINI di sacrificarsi per aprire ai giovani.
Tra gli effetti meno comprensibili della decisione di abbandonare la politica attiva dopo 18 anni di fedeltà alla causa (decisione a cui PALAZZINI sembra essere stato indotto dagli immancabili soliti cattivi consiglieri), spicca il diverso orientamento degli altri Consiglieri comunali civici sulla necessità di fare altrettanto: da Araco a Bottegoni, da Antonelli a Simoncini, nessuno al momento appare propenso ad un via libera indiscriminato ai giovani; ne ormai, a due anni dal voto, la mossa pare più avere troppo senso.
Riassumendo GIACCHETTI no, SABBATINI si e le pennette al fumè in standy-by, in attesa di chiarimento. Le placide Liste civiche, probabilmente in over dose di prospettive romane come mai prima d’oggi, stanno iniziando a muoversi e a sognare.
Anche perchè l’imminente 2023, tra verifica di metà mandato regionale e voto alle Politiche, rischia di intrecciarsi terribilmente con la realtà cittadina, anticipando il tourbillon di casa nostra come si dovesse andare dopodomani mattina al voto di tutto.
Solo un piccolo, ghiotto anticipo, per darvi una prima idea di quanto bolle in pentola. Al seggio osimano che è (o meglio fu) del leghista PATASSINI, guardano da tempo con interesse le Civiche (SIMONCINI?) ma anche Simone PUGNALONI, presto disoccupato della politica, potrebbe metterci bocca reclamando fiducia al Pd; in fin dei conti solo Pesaro e Ancona vantano, in chiave Centro-Sinistra, argomenti migliori ad Osimo in tutta la regione.
Senza aggiungere che un eventuale PUGNALONI vincente anche per Roma aprirebbe, in automatico, la corsa al Comune con giusto un anno di anticipo… magari con un ORSETTI trasformato dal Pd da convitato di pietra a possibile primo protagonista. Non accadrà, tranquilli.
Però c’è quanto basta, agli appassionati di novelle politiche, per tenersi stretti e non perdersi il succedersi delle prossiome, ghiotte puntate in arrivo; presto, prestissimo, se ne vedranno delle belle. Probabilmente come mai successo in passato.