Per due giorni e mezzo una imponente macchina di soccorso è rimasta impegnata a vuoto nella verifica di due distinte grida di aiuto, ascoltate all’alba di domenica, in luoghi diversi. Alla luce dei mancati riscontri emersi si fa strada la prima ipotesi delle grida di un burlone
Narra Esopo, scrittore greco del VI secolo avanti Cristo, che in un villaggio sperduto viveva un pastorello il quale, di notte, anzichè dormire, doveva fare la guardia alle pecore di suo padre.
Il ragazzo, dopo poco, già stanco di veder riposare capre e agnelli, cominciò ad annoiarsi e quindi decise di fare uno scherzo; una notte, mentre gli altri abitanti erano tra le braccia di Morfeo, cominciò a gridare: “Al lupo, al lupo!”.
Tutti si svegliarono e tutti accorsero per aiutarlo. Sebben non ci fosse molto da fare: tutte le pecorelle schiacciavano pisolini tranquilli.
2.600 anni dopo, circa, il geniale cantautore milanese Enzo JANNACCI, pensò bene di dare un senso alternativo alla morale voluta dall’antico scrittore greco e inventò, per il pastorello, anzichè la conseguenza di burlone non creduto… la possibilità di “vedere di nascosto l’effetto che fa…”.
Grosso modo quanto successo, in fatto di pubblico allarme, per due giorni e mezzo a Sirolo; dal sentiero scosceso del passo del Lupo fino al mare, alla ricerca non del “Al lupo, al lupo” della favola ma dell’autore del grido di allarme “Aiuto, aiuto”, pure ascoltato da diverse persone alle primi luci dell’alba di domenica.
Pare essersi trattato di due grida di soccorso, nette ma separate – distinguibili anche dalla sottostante spiaggia delle Due Sorelle e persino da una imbarcazione di passaggio – pronunciate però da punti diversi: prima dal Belvedere che si apre alla vista affrontando la discesa del Passo e poi direttamente dalla spiaggia.
Questo, a quanto pare, l’unico punto fermo della vicenda. Punto fermo cher avrebbe dovuto portare alla duplice certezza investigativa, ovvero che le richieste di soccorso riguardavano più di una persona e luoghi vicini ma diversi. Dinamica però che poneva sullo stesso piano di valore, il ragionamento di un pastore burlone che dal sentiero alla spiaggia si è divertito a gridare “Aiuto, aiuto…”, magari senza attendere di vedere di nascosto l’effetto prodotto da quelle grida.
Di fatto, esaurita senza riscontri una prima verifica dall’alto dei luoghi, effettuata a mezzo elicottero del 118, la vicenda anzichè archiviarsi come “falso allarme” (visto che nessuno nel frattempo aveva formalizzato alcuna denuncia di scomparsa o richiesta di soccorso) si è avvitata su se stessa, sempre più in profondità.
Legittimati dai timori che un turista potesse realmente necessitare di soccorso, il Sindaco di Sirolo Filippo MOSCHELLA ha sollecitato in Prefettura l’avvio in grande stile delle operazioni di ricerca, concentrando in poche centinaia di metri due elicotteri dirottati da Pescara, il soccorso alpino e speleologico della provincia di Ancona, squadre dei Vigili del Fuoco provenienti da Ancona e Osimo, i Carabinieri della Compagnia di Osimo e della Stazione di Numana; oltre, in aggiunta, squadre di soccorso alpino provenienti da Macerata dotati di drone e termoscanner, i gruppi cinofili dei Vigili del Fuoco, i gruppi volontari della Protezione civile di Camerano e Ostra Vetere con mezzi fuori strada, il gruppo specializzato fluviale dei Vigili del Fuoco, persino un paio di cani molecolari pronti alla bisogna, Carabinieri volontari da ogni dove ed altro ancora che certamente sarà sfuggito alla conta dei soccorritori.
Insomma un mezzo esercito vero e proprio di uomini, animali e mezzi, di cui la metà della metà, in assenza del dato basilare dell’allarme, sarebbe pur dovuto risultare abbastanza per placare ogni coscienza dal sospetto dell’anima, sempre presente in chi deve operare prendendosi responsabilità, di non aver fatto abbastanza.
Tutto si è così risolto in nulla (fondamentalmente la migliore notizia possibile) pur risultato un nulla pagato a caro prezzo dalla macchina dei soccorsi, considerato che nessun presupposto logico ha mai avvalorato, nelle 60 ore di allarme complessivo, l’idea di trovarsi davvero sul punto di dover fronteggiare una emergenza.
Evidentemente, tornando a posare i piedi nella realtà, per Sirolo è solo un periodo troppo poco fortunato; dopo la “tragedia lavorativa” dei 123 euro al mese (offerti dal Comune per il ruolo di addetto stampa) ecco l’equivoco del burlone scambiato per disperso. E l’estate è appena partita…
Per la cronaca negli ultimissimi anni sul Cònero si sono registrati i seguenti casi, quasi tutti vicende suicidarie conclusasi negativamente a poche ore dalla scomparsa e avvenuto allarme: 3 novembre 2014, geometra di 62 anni anconetano, ritrovato al Poggio impiccato ad una quercia; 12 febbraio 2016 trovato dal cane di due escursionisti a passeggio per il Passo del Lupo il corpo, in avanzato stato di decomposizione, di un uomo scomparso da mesi; 21 aprile 2016 trovato senza vita il corpo di un 33enne lanciatosi dal Belvedere del passo del Lupo; 31 marzo scorso, episodio costato la vita al 43enne broker di Senigallia Corrado BELLUCCI (trovato cadavere a Pietralacroce).
Diversi suicidi, slogature a decine, qualche episodio di viottolo imboccato e smarrito ma, incredibilmente per i rischi che il luogo pure incute, quasi nessun caso, a memoria di cronista, di incidente mortale.