I dati ufficiali, 12 decessi under 40 tra 34.018 positivi, mettono in crisi le convinzioni del Ministro. Convinta la Azzolina: “La rinuncia a metà anno scolastico ha salvato vite umane”
MORTALITÀ ITALIANA IN COMPRESENZA VIRUS
DATI AL 14 MAGGIO
Da 0 a 9 anni Da 10 a 19 anni Da 20 a 29 anni Da 30 a 39 anni Da 40 a 49 anni Da 50 a 59 anni Da 60 a 69 anni Da 70 a 79 anni Da 80 a 89 anni Oltre 90 anni | 3 casi mortalità 0 casi mortalità 12 casi mortalità 59 casi mortalità 258 casi mortalità 1.063 casi mortalità 3.127 casi mortalità 8.221 casi mortalità 12.104 casi mortalità 4.844 casi mortalità |
TOTALE | 29.692 casi mortalità |
“Tenere le scuole chiuse ha salvato le vite umane”.
Questa la granitica convinzione del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, grillina al pari dei discussi colleghi 5 Stelle di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede (trattativa con la mafia), allo Sport Vincenzo Spadafora (anti ripartenza Serie A) e agli Esteri Luigi Di Maio (scandalo pagamento riscatto).
Quante vite abbia veramente salvato il sacrificio di studenti e insegnanti a quasi mezzo anno scolastico, non lo sapremo mai.
In compenso conosciamo il dato opposto. E lo conosciamo da tempo, essendo consolidato, grosso modo tale quale ad oggi, da fine marzo. Ebbene, dice l’istituto superiore della Sanità pubblicando dati ufficiali, il numero delle persone da 0 a 40 anni che non ce l’hanno fatta e sono purtroppo decedute è pari alla cifra di 74.
74 persone, attenzione su un totale di 34.018 positivi – 25 donne e 49 uomini – morte in compresenza del virus; ovvero affette – anche – da altre patologie.
Ma il Ministro Azzolina insiste: “Tenere chiuse le scuole è stata una decisione sofferta, difficile; un gesto di responsabilità che ci impone, ancor oggi, di tenerle chiuse…”.
E allora andiamo più nel profondo di questo così sofferto provvedimento, unico caso in Europa insieme alla Spagna, attaccata dal virus, però, almeno tre settimane dopo e quindi più lontana dell’Italia al ritorno alla normalità.
A soccorso giungono puntuali, ancora una volta, i dati dell’istituto superiore per la Sanità, lavoro evidentemente non considerato o forse sconosciuto ai funzionari del ministero scolastico.
Ebbene dei 74 decessi osservati in Italia, lo studio afferma che su 34.018 infettati, sotto i 40 anni, “solo” 12 persone sono purtroppo morte senza alcuna patologia di rilievo diagnosticata! 12, dunque, le vere vittime mietute dal Covid19 in tutta Italia!
Le altre? 53 su 74 positive al virus ma anche affette da malattie preesistenti al contagio, tipo problemi cardiovascolari, renali, psichiatrici o legati al diabete o all’obesità. Delle restanti 9 persone, specifica lo studio, non sono disponibili sufficienti informazioni cliniche.
Ora, ribadito, ce ne fosse il bisogno, il concetto che anche la salvaguardia di una sola vita umana è prezioso per la società, occorrerebbe posare i piedi bene in concreto a terra, ragionare e prendere decisioni conseguenti.
Che la mortalità under 40 fosse pari allo 0 con molte virgole, non occorreva attendere metà maggio per scoprirlo essendo il dato consolidato da molte settimane; da questa osservazione ne consegue la critica più forte al Ministro Azzolina: “Tenere le scuole chiuse potrebbe non aver salvato alcuna vita umana…”.
Sapete infatti a quale entità ammontano i bambini e i ragazzi morti sotto i 20 anni, patologie pregresse comprese? Esattamente 3!
Forse proprio la scuola poteva costituire, per il mondo giovanile italiano, il luogo più sicuro dove riparare, uno spazio di normalità dove non solo poter continuare a studiare ma anche doppiamente prezioso per contribuire nel tenere lontano nonni sottoposti, invece, questi si, a grande rischio infezione.
Cosa avrebbe detto e fatto qualunque ministro non grillino che, in coscienza, preso atto della realtà, faceva ammenda degli errori commessi a fin di bene?
Dopo essersi scusato con le famiglie italiane per il troppo poco coraggio dimostrato, un Ministro degno di questo nome avrebbe revocato, quanto meno da oggi, la fase 1 e 2 di chiusura, consentendo ai ragazzi e alla struttura di riprendere un minimo di confidenza con i banchi scolastici; magari accompagnando quanti sono attesi da esami-farsa a un qualcosa di più vicino al merito scolastico.
Non sarebbe morto nessuno! Anzi sarebbe rinata la Scuola!